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26 Febbraio 2023 - 19:55
Uno sconsolato Lino Ciuffreda lascia il seggio del Pd senza poter votare
Non serve per forza essere iscritti al Pd per partecipare alla votazioni per il nuovo segretario del partito. È lo stesso regolamento del Partito Democratico a sancirlo.
Eppure a Chivasso tre elettori del centrosinistra sono stati mandati a casa. Tutti con la stessa motivazione: alle ultime amministrative della città di Chivasso, nel giugno 2022, hanno sostenuto Claudia Buo candidata di Liberamente Democratici e non la coalizione che candidava l’attuale sindaco Claudio Castello, sostenuto appunto dal Pd.
Senza poter votare sono così tornati a casa Manuela Tonengo, Francesco Laterza, e l’ex sindaco di Chivasso Libero Ciuffreda, tutti e tre candidati alle amministrative del 2022 nelle liste a sostegno di Claudia Buo.
“Mi spiace caro dottor Ciuffreda, le regole ci sono e lei non può votare né quest’anno né il prossimo: lei non può essere un nostro elettore”.
Così Laura Seidita, al seggio, dopo aver letto a Ciuffreda l’articolo 4 del regolamento del Pd che vieta alle “persone che si siano candidate in liste alternative al Pd o comunque non autorizzate dal Pd” di partecipare alle votazioni di oggi.
Il medico oncologo ha incassato la risposta ed è tornato a casa. Ovviamente, dispiaciuto.
“Mi atterrò al regolamento - commenta fuori dal centro di incontro Felice Donato, sede delle primarie del Partito Democratico -. Io sono da sempre per la democrazia e il rispetto delle regole: spero che in futuro ci siano altre possibilità per poter collaborare e votare per un Pd che sia sempre più forte e vicino alle aspettative dei cittadini. Le regole devono essere rispettate: l’unico commento che in questo caso mi sento di fare è che troppo rigore spesso può essere preludio del rigor mortis… Le cose vanno tenute vive, anche un partito, che deve essere inclusivo”.
Stefano Bonaccini ed Elly Schlein
Non è la prima volta che Ciuffreda si scontra con il Pd a livello locale.
Solo la scorsa primavera, per il suo sostegno all’allora consigliera comunale Claudia Buo che dopo i fatti di Platinum Dia aveva lasciato la maggioranza per l’opposizione, a Ciuffreda venne negata la possibilità di rinnovare la tessera del partito. La motivazione fu identica: faceva campagna elettorale per Buo e non per Castello.
All’epoca Ciuffreda organizzò una protesta plateale fuori dai seggi quando si tennero le elezioni per il segretario cittadino (Massimo Corcione, ndr).
“Hanno voluto applicare il regolamento e a questo mi attengo - fa sapere Francesco Laterza -. Certo è che considerare la lista Liberamente Democratici un’alternativa al Pd quando è una lista di centrosinistra lo trovo per lo meno azzardato. Sicuramente non democratico. Un conto è non far votare un elettore di centrodestra, ma uno di sinistra…”.
“Manuela era molto amareggiata - aggiunge Ciuffreda, commentando il diniego al voto riservato alla Tonengo -. Per una donna che circa 60 anni or sono ha conseguito una Laurea in Storia discutendo una Tesi sull'Emancipazione del mondo femminile, sulla libertà e il valore della democrazia, è stato un duro colpo. Però convintamente si è recata al seggio, consapevole che le sarebbe stato negato il diritto/dovere di votare perché pur sapendo che nè Stefano Bonaccini nè Elly Schlein hanno il carisma di Don Sturzo o di Gramsci.
Manuela ha voluto testimoniare personalmente che l'Italia ha bisogno di un Partito Democratico che recuperi il suo posto nella Storia, proponendosi come alternativa di governo credibile. Servono nuove idee, nuove passioni, nuovi dirigenti, nuove motivazioni”.
Ma chi avrebbe votato l’ex sindaco Ciuffreda se avesse potuto? “Sicuramente Elly Schlein”, conclude.
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