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Ivrea
25 Gennaio 2023 - 17:13
Tunnel ferrovia Ivrea
Ferrovie dello Stato, Italferr e Trenitalia. Quando si parla di loro sembra di avere a che fare con un’entità astratta. Un po’ come il Padre, il figlio e lo Spirito Santo. Irraggiungibili e inarrivabili. Liquidi e enigmatici. Di questo s’è discusso lunedì scorso nell’ambito di una “commissione assetto e uso del territorio” convocata, quasi imposta, all’Amministrazione Comunale dal presidente Francesco Comotto (consigliere comunale di opposizione) per vedere le carte, i progetti, quel che ci si dovrà aspettare con l’elettrificazione della tratta Ivrea - Aosta.
Francesco Comotto, Viviamo Ivrea. E' consigliere comunale di opposizione ma pure presidente della Commissione consigliare "assetto e uso del territorio"
Risposta? Nulla!
L’Amministrazione in mano e nei cassetti non ha nulla. Niente di niente. Solo parole. Tante parole. Qualche promessa, ma non un scritto che sia uno.
Quel che si sa è che i costi sono già lievitati, tanto da sfiorare, per la prima tranche, i 92 milioni di euro rispetto ai precedenti 67, colpa della guerra e di “gasolina”.
Sugli scudi Comotto. Stando a chi alla riunione c’è stato, avrebbe puntato il dito sull’assessore Michele Cafarelli letteralmente “bombardandolo” di domande, rimaste tutte, ahìlui, senza una risposta.
L'assessore Michele Cafarelli non abita a Ivrea e non è eporediese. Non ha mai fatto politica prima del 2018. Era stato nominato dal sindaco in giunta su richiesta dell'allora senatrice di Forza Italia Virginia Tiraboschi. Finita questa esperienza tornerà a fare il suo lavoro di sempre: l'architetto specializzato in "interni".
“In conferenza dei servizi avete approvate un progetto definitivo - l’avrebbe inforcato - Ma secondo voi questo progetto è definitivo? Non c’è una sezione. Non c’è un disegno...Eh no che non lo è”.
Quattro linee disegnate su alcuni fogli con tanta, tantissima approssimazione.
Benvenuti in Italia e benvenuti a Ivrea che con l’approssimazione di Sertoli & C. ci ha addirittura costruito cinque anni di governo
“Non possiamo andare avanti così - si sarebbe lamentato Comotto - Sarà un disastro. Non è che adesso tutte le cose che si faranno con il Pnrr, perchè c’è fretta di fare, si possono fare in questo modo..”.
Il problema sta tutto nelle regole imposte dall’Europa per poter utilizzare i 200 miliardi. Una delle tante dice che i lavori dovranno essere chiusi entro il 2026. Per farlo si sono tirati fuori vecchi progetti pieni di polvere. Si fosse guardato all’utilità meglio sarebbe stato investire sul raddoppio della linea Chivasso-Ivrea.
Morale? Spetterà a chi vincerà l’appalto disegnare l’opera mentre la sta realizzando. Quindi ad oggi, cosa succederà veramente a Ivrea nessuno lo sa.
Men che meno si conoscono le sembianze “definitive” del dosso sul lungodora creato dall’allargamento del tunnel ferroviario in altezza. Si è detto e si è scritto che sarebbe stato di un metro circa, adesso si ipotizzano 80 centimetri
“Non si capisce più niente - ha stigmatizzato Comotto - Appurato che chi vincerà la gara farà anche il progetto esecutivo, mi chiedo come si possa scavare sotto Ivrea senza sapere che cosa c’è là sotto e senza una indagine geognostica. C’è roccia? C’è diorite? Si scaverà in un punto della città sensibile e sono molto preoccupato per la stabilità di cosa c’è sopra, a cominciare dall’ospedale... ”.
Comotto avrebbe anche detto al sindaco di svegliarsi... di farsi mettere le cose per iscritto comprese le “compensazioni”.
E di che cosa si sta parlando? Le Ferrovie (a parole) in nome dello “spirito santo” avrebbero giurato e spergiurato che si occuperanno di costruire una passerella pedonale a fianco del ponte ferrovario ... Pazzesco!
Alla fine della riunione comunque s’è deciso, tutti d’accordo che i cittadini dovranno essere informati come Dio comanda. In agenda ci sarà presto un’assemblea pubblica alla presenza dei tecnici di Rfi.
Si è ipotizzato il 15 marzo, subito dopo il Carnevale e in piena campagna elettorale.
Si dirà loro che i lavori andranno avanti per 18 mesi. Si dirà che i treni non ci saranno per tre anni. Si racconterà la “viabilità alternativa”.
“Ecco appunto - passa e chiude Comotto - parliamo di quella, della viabilità alternativa. Ferrovie ha segnalato un percorso per i camion che passa da via San Ulderico e via San Antonio. Questi qua non sanno neanche di che cosa stanno parlando. Ivrea non l’hanno mai vista...”
Il problema secondo il capogruppo del Pd Maurizio Perinetti è anche il totale disinteresse della Regione Piemonte.
“Ho letto il verbale della conferenza dei servizi e dobbiamo esser realisti.... - commenta - Di pareri contrari non ne ho letti a parte quello di Ivrea e di qualche altro piccolo comune. Se pensiamo che qualcuno si preoccupi con noi ci stiamo sbagliando. Parliamo di un’opera di interesse nazionale. O portiamo l’assessore regionale dalla nostra parte o contiamo come il due di picche....”.
Blocchiamo i lavori
Allora Houston abbiamo un problema. I lavori di allargamento del tunnel ferroviario e la sopraelevazione di circa 1 metro del piano stradale di corso Cavour sovrastante la galleria, andranno infatti avanti per un anno e mezzo.
“Dobbiamo tornare alla carica per bloccare i lavori - hanno sottolienato alcuni tecnici presenti - Stiamo parlando di un tunnel di pochi metri in cui i convogli potrebbero benissimo viaggiare a batteria...”.
Per la cronaca il valore complessivo dei lavori era di 146 milioni di euro del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), di cui 36 per il miglioramento delle stazioni che si trovano sull’intera linea e 110 per l’elettrificazione dei 66 km della Ivrea Aosta. Con l’aumento dei costi si arriverà a sfiorare e fors’anche a superare i 200.
A fine 2022 si ipotizzava l’avvio della gara (e cosi è stato) con inizio dei lavori nel gennaio del 2024 e conclusione nel giugno del 2026. Sulla tratta, ci saranno 3 cantieri base e 9 operativi. Gli interventi riguarderanno anche le stazioni di Nus, di Hone-Bard, di Montanaro e di Strambino.
Si interverrà in tutto su 18 gallerie (ce n’è anche una a Borgofranco di Ivrea) per le quali si è previsto o l’abbassamento delle rotaie per inserire la «catenaria rigida» della linea elettrica o, come a Ivrea, un «allargamento».
Durante i lavori, saranno previsti percorsi alternativi di viabilità (attraverso un ponte Bailey) e garantita l’accessibilità a ridosso dell’opera attraverso i percorsi pedonali.
Nello stesso periodo verrà attivato un servizio sostitutivo di autobus con un interscambio alla stazione di Ivrea.
Sostanze pericolose
Altro capitolo, se vogliamo dai risvolti un po’ amari, fa riferimento alla notizia data da Italferr il 30 settembre sugli esiti delle analisi ambientali condotte a Ivrea, nell’area dove era stata autorizzata l’esecuzione dell’attività archeologica preventiva.Ha ammesso d’aver individuato “la presenza di agenti chimici pericolosi che avrebbero indotto gli archeologi a sospendere ogni attività ...”.
Da qui la decisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di prendere atto delle criticità e autorizzare RFI a rimandare le attività di verifica archeologica nell’ambito delle lavorazioni previste in appalto.
L’ultima volta
Di questo progetto, a Ivrea, l’ultima volta se n’era parlato questa estate, poco dopo un incontro dell’Amministrazione con i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana. Discussioni oltremodo tardive considerando che gli elaborati erano già all’esame del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici e nel mese di aprile era stata avviata la Conferenza dei Servizi con gli Enti e le Amministrazioni interessate dal tracciato.
“Abbiamo sostenuto - disse qualche tempo fa il sindaco con l’animo di chi sembrava stesse andando in guerra - che non è possibile sventrare la città e inchiodarla per mesi e mesi. Ci immaginiamo locomotori che vanno anche a batteria per un kilometro e mezzo. Faremo di tutto. Coinvolgeremo la zona omogenea, la conferenza dei capigruppo e la commissione. Vedrete!”.
In verità l’elefante ha partorito un topolino. Di rivoluzioni e reazioni da parte sua di particolari intensità nessuno ne ha mai viste.
Il suggerimento di coinvolgere quanto più possibile i sindaci dei Comuni lungo tutta la tratta era scritto nero su bianco anche in una mozione presentata dai consiglieri comunali Francesco Comotto di Viviamo Ivrea e Massimo Fresc dei cinquestelle.
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