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Groscavallo

Intitoliamo un bosco a Mahsa Amini, vittima del fanatismo

L'idea è dei tre consiglieri comunali di opposizione del gruppo "Groscavallo Domani"

Mahsa Amini

Mahsa Amini

Mahsa Amini aveva ventidue anni. È morta il 16 settembre scorso in Iran. Qualcuno l'ha picchiata fino ad ucciderla. La sua colpa? Aver indossato il suo hijab in modo sbagliato. Mahsa era stata arrestata a Teheran il 13 settembre dalla polizia morale iraniana. Dalla stazione di polizia era uscita con segni corporei riconducibili a un pestaggio.

La giovane era deceduta dopo due giorni di coma all'ospedale della Città. La sua morte ha generato un clima di indignazione non soltanto nella comunità internazionale, ma anche e soprattutto tra la popolazione iraniana, che ha iniziato un ciclo di rivolte contro il fondamentalismo del Governo e di tutte le strutture del potere iraniano che continua ancora oggi.

Una protesta in Italia in sostegno al popolo iraniano

Ebbene, c'è qualcuno che, a più di 4mila chilometri di distanza da Tehran, si è chiesto: "Che cosa possiamo fare noi da qui?". Loro sono tre politici locali, nello specifico tre consiglieri di minoranza di Groscavallo, nelle Valli di Lanzo. Si chiamano Fabio Santo, Andrea Parodi e Lorenzo Albry, e il loro gruppo consiliare si chiama "Groscavallo Domani".

Ancor prima che essere consiglieri, sono tre persone rimaste, come tutti, sconvolte dagli eventi drammatici che stanno accadendo in Iran da qualche mese a questa parte.

"Ciò che sta succedendo in Iran è inaccettabile"

Certo, in questi casi la frustrazione è tanta. Da qui noi siamo così piccoli. Eppure, qualcosa da fare ci dovrà pur essere. Parlandone e riparlandone, i tre hanno così deciso che avrebbero portato in consiglio comunale i fatti iraniani. Come? Attraverso una mozione con cui impegneranno il primo cittadino groscavallese Giuseppe Giacomelli a intitolare un bosco di proprietà comunale alla giovane Mahsa Amini.

"Si tratta di un'iniziativa - racconta il capogruppo Fabio Santo - con cui tenere alta l'attenzione sulla realtà iraniana. È inaccettabile ciò che sta succedendo in questo momento, tra persecuzioni e condanne a morte". Insomma, si tratta di un gesto simbolico, di coscienza, per non far spegnere l'interesse e la rabbia per una vicenda come questa.

Da sinistra, Parodi, Santo e Albry

Un posto al sole per Mahsa

"Il Comune di Groscavallo - prosegue Santo - è proprietario di moltissimi boschi, e così abbiamo pensato di intitolarne uno a Mahsa Amini". Se ciò accadesse, se la maggioranza di Giacomelli approvasse la mozione, il nome di Mahsa potrà risuonare tra gli alberi per sempre: "Perchè il bosco - dicono dal gruppo consiliare - è vita, è speranza, è rinascita".

Sul profilo Facebook ufficiale, il gruppo consiliare ha denominato l'iniziativa "Un posto al sole per Mahsa Amini". E il testo della mozione che i consiglieri leggeranno nel parlamentino del paese parla chiaro in merito agli obiettivi politici: "Ricordare, simbolicamente, la memoria di Mahsa Amini nel territorio di Groscavallo, come simbolo della situazione in atto, in nome dei principi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e violati dall'Iran".

Il testo della mozione

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