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Forno Canavese
23 Dicembre 2022 - 15:14
L'albero di Natale del paese
Forno Canavese, 3mila abitanti malcontati. Qui pare che qualcuno abbia previsto già da diverso tempo il caro-energia. Entrando in centro paese, infatti, esattamente davanti al Municipio, un visitatore incuriosito si troverebbe di fronte a una scena curiosa: un albero di Natale di sembianze un po' diverse rispetto al solito. Un Albero di Natale, insomma, un po' più "ecologico".
È colorato con vivacità, un po' rosso, un po' blu, un po' bianco. A comporlo sono soprattutto dei quadrettini. Si trova di fronte al Palazzo Comunale e dà sulla piazza centrale del paese, su cui svetta mestoso. Avvicinandosi, il nostro ipotetico visitatore curioso si accorgerebbe senza neanche toccare che l'albero di Natale è fatto di stoffa.
Non è l'unico del paese: diversi negozi, infatti, espongono di fronte agli ingressi delle attività degli alberelli di dimensioni ridotte che seguono lo stesso principio. Sembra quasi che qui qualcuno qui abbia già previsto i rincari sulle bollette da qualche anno. Già, perché questi caratteristici alberi di Natale che fanno bene al portafoglio non sono qui per la prima volta...
Sono il risultato dell'iniziativa di un gruppo di donne del luogo che si sono date il nome di "Il filo di lana". Tutte unite, prima di ogni altra cosa, da una passione: quella per l'uncinetto, arte antica e tendenzialmente femmile che chiunque avrà visto praticare da qualche parte. Un'arte sapiente che guarda al dettaglio e alla precisione nell'esecuzione.
Le donne del filo di lana
Bene, da tre anni queste donne si ritrovano per tessere la "chioma" dell'albero di Natale allungandola di qualche centimetro. Al momento, il tessuto è in grado di coprire ben sette metri di albero di Natale. L'obiettivo, però, resta accrescerlo sempre di più.
"Nel 2019 - racconta Vanna Bertoldo, del gruppo - avevamo visto sui social l'albero di Natale di Trivento, in Molise, fatto anche lì all'uncinetto. Così, ci è venuta l'idea di replicarlo per il nostro paese, che sarà piccolo ma è pur sempre il nostro paese".
E così le donne si sono associate e si sono date un compito: tessere quante più "piastrelle" all'uncinetto fosse possibile. "Gli uomini - racconta Vanna - ci hanno aiutato realizzando la struttura in legno e mettendo i fari, e così abbiamo potuto allestirlo il primo anno".
E così, piastrellina dopo piastrellina, questo gruppo di dieci donne è arrivato a 6700. E non le hanno usate solo per il maxi-albero davanti al Comune.
Hanno anche creato ben 52 alberelli da un metro l'uno che hanno regalato ai commercianti del paese. "Tutte le offerte che ci hanno dato i negozi - racconta Vanna - le abbiamo date in beneficenza. Un anno abbiamo addirittura acquistato una lavagna Lim per la scuola elementare del paese, e ad oggi invece quello che riusciamo a ricavare dalla vendita dei nostri lavoretti lo devolviamo alla parrocchia".
E il caro energia?
Alessandro Giacomo Gaudio, sindaco di Forno
Come dicevamo, in questi tempi bui di caro energia, l'albero delle ricamatrici resta una soluzione "green" anche per le casse dell'amministrazione: "Quest'anno - spiega il primo cittadino fornese Alessandro Giacomo Gaudio - abbiamo scelto di diminuire le luminarie rispetto agli anni scorsi per via del caro energia. Abbiamo comunque illuminato parti del centro e qualche frazione".
Certo, chi ha bisogno di luminarie quando il sapere di questo gruppo di donne crea un albero di Natale così bello ed ecologico?
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