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Nole
21 Dicembre 2022 - 22:29
Il Pnrr è stato concepito come una sorta di "Piano Marshall" post pandemico, che avrebbe dovuto far ripartire i territori in quarta dopo il trauma del Covid-19. In questo senso, una centralità decisiva hanno assunto gli enti locali, a cui il Piano sta portando valanghe di milioni.
Che succede, però, se questi soldi non si traducono in opere realmente utili per il territorio ma diventano soltanto l'oggetto del desiderio delle amministrazioni comunali che vogliono mettere una bandierina per dimostrare di aver fatto qualcosa? Lo stesso discorso vale per i bandi di altro tipo.
"Avete perso di vista i limiti oggettivi del nostro Comune"
Durante il consiglio comunale nolese di ieri sera, un punto all'ordine del giorno era dedicato all'approvazione del bilancio di previsione 2023-2025. La discussione del punto è stata l'occasione, per la minoranza consiliare di Costruire Futuro, di portare all'attenzione della maggioranza alcune osservazioni.
La Giunta nolese è riuscita a portare a casa ben 12 milioni 130mila euro di finanziamenti dai vari bandi a cui si è candidata, Pnrr compreso. Ma questo è un valore in sé, una conquista che alza il livello dell'attività amministrativa? Per i consiglieri di minoranza, no.
"Pur essendo comprensibile, perfino positivo, l’attivismo del Comune nella partecipazione ad un profluvio di bandi per l’ottenimento di finanziamenti, in questa fase di affannosa ricerca di utilizzo del fiume di denari derivanti dal PNRR, francamente ci sembra che si siano persi di vista i limiti oggettivi e finanziari del Comune di Nole" ha detto ieri in parlamentino il consigliere di minoranza Walter Togni.
Walter Togni
E questo si vedrebbe chiaramente da un fatto: "L’Amministrazione - ha proseguito Togni - si è distinta per una politica di annunci a cui, con l’esclusione di opere già previste, finanziate o progettate dalla precedente Amministrazione (piazza e campanile, Corona Verde, parcheggio Scuola Materna) non ha fatto seguito alcuna realizzazione concreta. La politica di gestione delle opere pubbliche di questa amministrazione può essere definita complessivamente, come confusionaria e impostata alla giornata".
Sotto attacco della minoranza c'è la scarsa realizzabilità di alcuni progetti dell'amministrazione: "La prassi di presentare progetti faraonici - ha detto Togni in consiglio - in attesa di finanziamenti ha avuto come risultato la mancata messa in sicurezza di edifici che richiedevano interventi urgenti (sicurezza della Scuola Materna, Casa Perotti) o il prolungamento, (fino a quando?) dell’inizio dei lavori (Progetto VE.LA., Area ludico-sportiva per i giovani.)".
Per non parlare di quei progetti coperti interamente coi soldi del bilancio comunale, ma che, nuovamente, si sono rivelati o rischiano di rivelarsi dei buchi nell'acqua. "Il progetto dell’Asilo Nido nell’area delle ex scuole di Vauda - ha proseguito Togni - condivisibile nell’oggetto, ha mostrato fin da subito evidenti incongruenze tra il costo dell’opera, per cui siamo in attesa di dati definitivi, ma che sicuramente superano il milione di euro, e la sua effettiva possibilità di gestione. La mancata partecipazione al primo bando per la gestione e l’affrettata modifica per renderlo appetibile ne sono l’evidente dimostrazione. Non parliamo poi della fantomatica realizzazione di parcheggio semiinterrato sotto il campetto dell’oratorio che anche ad una prima valutazione dei costi comporterebbe un costo per posto auto assolutamente spropositato".
L'asilo nido di frazione Vauda durante i lavori
Insomma, che si tratti di vincere dei bandi o di metterci dei soldi dal bilancio comunale, l'impressione è che la Giunta nolese navighi un po' a vista, tentando di afferrare qua e là le possibilità che il Pnrr offre e appiattendo il proprio programma amministrativo sull'uscita dei bandi, che siano quelli finanziati coi soldi europei o no.
L'esempio dei due asili nido, che abbiamo ampiamente trattato, lo dimostra: "Ancora più grave - ha aggiunto in consiglio Davide Arminio di Costruire Futuro - ci sembra il fatto che il Comune di Nole abbia presentato una candidatura per un finanziamento PNRR ad un secondo asilo nido, ubicato poi in frazione Grange (giusto per fare a gara a farlo ancora più decentrato), senza che in ambito dell'Unione dei Comuni del Ciriacese e del Basso Canavese si sia fatta, cosa che andava fatta ancora prima di iniziare il progetto di Vauda, per valutare le necessità di asili nido nel territorio e ricercare la sede più utile a servizio dei cittadini".
Davide Arminio, consigliere comunale di Costruire Futuro
Nel caso degli asili di frazione Vauda e di frazione Grange, insomma, bisognava interloquire di più con gli altri Comuni all'interno dell'Unione, per capire quale fosse la domanda reale di servizi di asili nido e come fosse distribuita. Da quel momento si sarebbe poi potuto agire di conseguenza.
Invece si è preferito spendere più di un milione di euro per la riqualificazione delle ex scuole di Vauda e presentare un progetto dal valore di 992mila132 euro per un altro asilo in frazione Grange ad un bando finanziato col Pnrr che stava riscuotendo pochissimo successo, forse perché poco appetibile.
Risultato? Il bando per l'affidamento del servizio di asilo nido in frazione Vauda è andato deserto, e viene difficile pensare che il nuovo asilo di frazione Grange possa seguire un destino differente.
"Sugli asili non state comprendendo qualcosa..."
"Quei 12milioni di euro sono un investimento altissimo: mai Nole ha visto così tanti soldi spesi sul territorio, e credo che nessuna di queste opere possa essere definita inutile". Il sindaco di Nole, Luca Bertino, ha replicato alle osservazioni della minoranza puntando tutto sui numeri.
"Sugli asili, forse, non avete colto l'importanza che sta dando il Governo a questi servizi - ha proseguito Bertino -. Fino a qualche anno fa lo Stato non riconosceva contributi per la frequentazione degli asili nido, mentre ad oggi stanno arrivando diversi contributi di questo tipo ai Comuni. Contributi che andranno a salire fino al 2027, che consentiranno alle famiglie di andare a coprire completamente il costo del servizio".
Luca Bertino, sindaco di Nole
E menomale: se gli asili nido diventano accessibili, a guadagnarci è soprattutto la popolazione femminile, che di prassi è fortemente penalizzata sul fronte lavorativo perché incaricata, più del partner, di occuparsi dei figli nei primi tre anni di età. Si tratta di una scelta, quella di lasciare i bambini a casa con la mamma, dettata spesso da ragioni economiche, che fa bene al bilancio familiare ma che pesa inevitabilmente sulle aspirazioni lavorative di tante donne.
Il punto, però, non è questo: ben venga l'apertura degli asili nido, non solo per le mamme lavoratrici ma anche per lo sviluppo complessivo del territorio.
Sarebbe stato meglio, però, ragionare dell'opportunità di ampliare la rete di asili nido a livello dell'Unione dei Comuni, tirando fuori un progetto intercomunale calibrato e ragionato anche in termini di sostenibilità economica, per rendere appetibile il servizio anche a eventuali gestori, visto che lo stato delle casse dei comuni rende necessaria l'esternalizzazione.
Ad ogni modo, per Bertino la strada è quella giusta: "Ci sono già dei sindaci - ha detto in consiglio - che mi hanno chiesto di stipulare convenzioni per gli asili. Noi abbiamo preso tempo dicendo che avremmo dato la priorità ai bambini di Nole".
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