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Adesivi anti-schwa all’Università di Torino

Adesivi anti-schwa all’Università di Torino
"Questa piccola beffa futurista aveva lo scopo di protestare contro le ridicole storpiature ideologiche della lingua italiana in salsa gender a cui assistiamo costantemente in università ormai da anni, e di difendere la dignità della lingua di Dante e D'Annunzio". Così in una nota il Fuan-Azione Universitaria Torino rivendica gli adesivi comparsi in alcune sedi dell'Università che raffigurano una schwa arcobaleno sbarrata e la scritta "Tieni pulita la tua università". Adesivi che l'Arcigay aveva chiesto di far togliere. "La reazione immediata dei collettivi di sinistra è stata l'ennesima prova della loro arroganza e della loro assenza di argomenti reali. La stampa è intervenuta in massa, preferendo sbattere in prima pagina un inesistente 'mostro omofobia' piuttosto che concedere il normale diritto di replica a studenti che portano avanti una legittima battaglia in difesa della cultura", continuano i militanti del Fuan. "Abbiamo assistito anche all'ingerenza di potenti associazioni come Arcigay, che nulla hanno a che fare con l'università e che non dovrebbero esprimersi a riguardo di ciò che accade al suo interno - afferma la nota - Abbiamo dimostrato come mainstream e sinistra siano sempre pronti a scatenare polveroni per difendere stupidaggini come lo schwa ma non per discutere dei reali problemi quotidiani degli studenti." "Il nostro non era un gesto discriminatorio se non contro le idiozie del politicamente corretto", concludono dal Fuan.

La risposta dell'Università

"L'Università di Torino si è immediatamente attivata per rimuovere da ogni sua sede gli adesivi che raffigurano una schwa arcobaleno sbarrata e la scritta 'Tieni pulita la tua università'. L'Ateneo infatti si dissocia fermamente da un messaggio così offensivo e lesivo della dignità e dei diritti delle persone e conferma la propria condanna ad ogni forma di discriminazione in ragione di condizioni personali e sociali come il genere e l'orientamento sessuale". Così il rettore Stefano Geuna commenta le scritte apparse sui muri dell'ateneo. "Coerentemente invece con il suo impegno da sempre volto all'inclusione in tutte le sue forme, l'Università sostiene e supporta politiche operative e strumenti come il linguaggio di genere", aggiunge il rettore.
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