"Una post-fascista al governo farebbe danni spaventosi...". Lo dice senza tentennamenti il cantautore
Cosmo, che alla vigilia delle elezioni, in un’intervista a
La Stampa, così come hanno già fatto altri artisti prima di lui (Chiara Ferragni, Ambra Angiolini...) si schiera contro il centrodestra. Lo ha fatto anche sul palco:
«Votare Giorgia Meloni è una cazzata», ha detto. Per la leader di Fratelli d’Italia, secondo Cosmo,
«quella di post-fascista è una definizione adeguata. A destra sono bravi ad aizzare le folle esasperando le paure ataviche delle popolazioni: xenofobia, razzismo. Sull’aborto Meloni dice delle idiozie totali, sono sparate fatte per titillare i cattolici conservatori. Un voto a loro significa cadere nella trappola delle paure e dei sentimenti negativi che solleticano». Cosa farà lui? Voterà
«a sinistra, per una delle forze che più spingono sui diritti civili, sulle politiche di welfare, su chi ha meno paura di colpire la classe imprenditoriale». E siccome
Marco Jacopo Bianchi, è residente a Ivrea, non voterà per il candidato del centrodestra, il leghista
Alessandro Giglia Vigna nel collegio Uninominale di Ivrea Chivasso Chieri. Non voterà per
Osvaldo Napoli del Terzo Polo. Non voterà per il candidato del Pd
Giordano Antonella. Si affiderà, verosimilmente, a
Cadigia Perini di Unione Popolare. E se
Salvini «non ha l’intelligenza di Meloni. Ha vissuto la sua bella stagione, ma è sbiadito, mi sembra stia uscendo di scena. Potrebbe fare l’influencer», su Berlusconi catapultatosi su TikTok qualche dubbio
Cosmo ce l'ha:
«Non l’ho visto, magari ai giovani sta simpatico. Mi sembra una persona con una malattia dell’ego spropositata, costantemente all’inseguimento della considerazione. Pur di avvicinarsi ai sovranisti ha fatto fuori il dissenso interno al suo partito. Non mi sembra più lucido, farebbe bene a ritirarsi». Fare anche "politica" per Cosmo non è una novità. Finì alla ribalta delle cronache, qualche mese fa, in occasione del Festival di Sanremo. Al termine dell’esibizione con “la Rappresentante di Lista”, durante la serata delle cover, gridò “Stop greenwashing” (Smetti di lavare il verde), ovvero stop alle operazioni costruite per far sembrare ‘green’ quello che invece ‘green’ non è. Cantavano Be My Baby delle Ronettes. La provocazione sull’Ambientalismo di facciata, manco a dirlo, non passò inosservata e venne subito ripresa dai social, non foss’altro che tra gli sponsor del Festival c’era l’Eni (il cane a sei zampe) con il nuovo marchio “Plenitude” in sostituzione di “Eni gas e luce”, un’operazione che per Greenpeace e Fridays for future è appunto greenwashing.
Quella polemica con il centrodestra di Ivrea
Braccio di ferro con il centrodestra anche a Ivrea, nello scorso mese di giugno, in occasione della grande parate del libro, giornata "inaugurale" di "Ivrea Capitale del libro".
Cosmo a Ivrea capitale del libro
Ad un certo punto "Cosmo", a cui era stata affidata l'organizzazione di una sfilata, scoppio come una pentola a pression, con un post sul suo profilo di Facebook. Più che un commento una denuncia con il dito puntato diritto diritto sulla Lega di Anna Bono, Giuliano Balzola e del deputato Alessandro Giglio Vigna, ma anche su gran parte dell’attuale maggioranza del sindaco Stefano Sertoli.
La Magica Parata del Libro?
“E stata davvero una specie di incantesimo, un momento surreale, vivo, importante – scrive –Un momento per tutte e tutti. E lo è potuto essere anche perchè sono state fatte delle lotte, delle battaglie dietro le quinte. È giusto che la città sappia una cosa: l’evento ha rischiato di saltare perchè all’interno delle forze di maggioranza della Giunta ci sono state forti e assurde opposizioni alla presenza di una drag queen in sfilata. Tali opposizioni hanno travolto l’assessore di riferimento come se stesse per scoppiare uno scandalo…”.
E poi sempre Cosmo a raccontare di un clima che s’era fatto davvero pesante.
“L’urgenza di non far saltare l’evento, la nostra “forza” nel negoziare le condizioni (la condizione principale era una “banalissima” inclusività) e la mediazione dell’assessore hanno salvato la sfilata e tutto è andato liscio – aggiunge – Ma si sappia che all’interno delle forze di maggioranza esistono preoccupanti spinte omofobe. E da parte dell’opposizione un assordante silenzio. Abbiamo deciso di portare avanti il progetto ma in ogni caso denunciare questo atteggiamento che nella nostra città rischia di fare danni (se non li ha già fatti). Il continuo tentativo di una certa forza politica di controllare la vita culturale di questa città indicando ospiti non graditi (per orientamento sessuale, etnia o appartenenza politica) deve finire. La cultura non è esclusione o distruzione di quello che viene individuato come “nemico”. E non esiste dibattito sull’inclusione, perchè l’inclusione è la premessa di ogni cultura democratica…”. Insomma “Benvenuti nel 2022” passa e chiude.
Chi è Cosmo?
Nato a Ivrea (dove tutt’ora risiede) il 19 febbraio del 1982,
Marco Jacopo Bianchi ha tre figli: Pietro (2014), Carlo (2016) e Linda di soli pochi mesi. Professore di Storia e Lingua Italiana, in tasca una laurea in filosofia, prima di dedicarsi in maniera esclusiva alla musica, nei giorni festivi suonava nei locali del Canavese, nei feriali si sedeva dietro una cattedra del Ciac di Ivrea.
La svolta si consuma nell’ottobre del 2012, quando, con lo pseudonimo di “Cosmo”, rende disponibili gratuitamente sul web tre sue cover di altrettante canzoni italiane (Gesualdo da Venosa di Franco Battiato, Abbracciala, abbracciali, abbracciati e Io ti venderei di Lucio Battisti). Il 4 giugno 2013 c’è il suo primo disco solista dal titolo “Disordine” (42Records), composto da 10 brani. Di lì a poco è nella rosa dei cinque finalisti della Targa Tenco nella categoria “opera prima di cantautore”. A ottobre si aggiudica il Premio aKME’ di Vox Day, per l’innovazione in campo musicale. E, sempre nel 2013, si aggiudica
il PIMI 2013 (Etichette Indipendenti) come “Miglior disco d’esordio”. Nell’aprile del 2016 il secondo disco da solista,
“L’ultima festa”, con un videoclip diretto da Jacopo Farina. Nel
maggio 2017 il singolo “Sei la mia città”, che viene descritto da RTL 102.5 come “una dichiarazione d’amore ideale e utilizzabile da tutti a un punto fermo, un punto di ritorno, che sia la propria donna (o uomo), la famiglia, o proprio la città dove rifugiarsi dopo aver macinato Km da un palco ad un altro”. Il 2018 è l’anno della consacrazione definitiva con ‘Cosmotronic’: un doppio album, certificato disco d’oro, che gioca sulle due anime artistiche del dj e producer, ovvero la canzone d’autore e la musica da club, fusi in uno stile unico e originale. Tra i singoli: ‘Turbo’, ‘Quando ho incontrato te’ (disco d’oro), ‘L’Amore’ e ‘Sei la mia città’ (disco di platino). Il 21 maggio 2021 è la volta de ‘La terza estate dell’amore’, un progetto discografico anticipato da un annuncio unico nel suo genere, con Cosmo che si materializza a sorpresa in parchi cittadini, case abbandonate e luoghi di aggregazione culturale messi a dura prova durante la pandemia: Le Mura a Roma, il Circolo Magnolia a Milano,
l’eXSnia, ilTempio Del Futuro Perduto, il Forum di Assago ecc… Tra i singoli estratti dal disco ‘La musica illegale’ e ‘Vele al vento’, entrambi considerati dai più un manifesto artistico e politico. Il 23 Novembre 2021 Cosmo è salito sul palco dell’Alcatraz di Milano per il live show Blitz, il primo live in Italia post pandemia con accesso consentito con il green pass, posti in piedi e senza distanziamento per vivere la musica
ballando. tramite. Su Spotify Cosmo conta più di 800 mila ascoltatori mensili. I suoi brani più ascoltati sono ‘L’ultima festa’ (quasi 12milioni di streams) e ‘Sei la mia città’ (17.6milioni). Il suo mondo è la dance. Quando lo si ascolta sembra di ritornare indietro di trent’anni.
“Un genio” lo hanno definito in tanti. Un genio al pari di Franco Battiato, Vasco Rossi o Zucchero. Qualcosa di diverso e peraltro senza i classici ritornelli… Sposato con Antonietta, a Ivrea dire “Cosmo” è anche puntare il dito diritto sul suocero
Antonio Cuomo, per tutti Tony, un pezzo da 90 della ristorazione sotto le rosse torri. Titolare del ristorante pizzeria L’Aquila Nera fin dal 1971 quando lo rilevò dalla famiglia Danzero. Cuomo siede in consiglio comunale tra le fila del centrodestra, chissà che discussioni in famiglia (si fa per dire…!)