Ancora ''molto provato e angosciato'' per la morte del fratello Antonino, l'ergastolano Domenico Cutrì è comparso davanti al gip di Busto Arsizio (Varese) Luca Labianca per l'interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di Opera, dove è detenuto in isolamento. L'uomo, evaso lunedì 3 febbraio grazie al blitz di un commando armato davanti al Tribunale di Gallarate e arrestato domenica scorsa dai carabinieri a Inveruno, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E' stata eseguita intanto l'autopsia sul cadavere del fratello di Domenico, Antonino, morto nella sparatoria con gli agenti della polizia penitenziaria. L'esame ha confermato che l'uomo è stato raggiunto da due proiettili di cui uno, letale, alla base del collo. Ma non avrebbe ancora trovato conferme l'ipotesi che l'uomo sia morto a causa di 'fuoco amico'. Per chiarire la dinamica i carabinieri del Ris di Parma effettueranno delle perizie balistiche, con l'obiettivo di stabilire da quali armi provenivano i proiettili. Domenico Cutrì e tutti i membri del commando, compresa la fidanzata di Antonino, Carlotta Di Lauro, hanno ricevuto un avviso di garanzia per omicidio volontario in relazione alla morte dell'uomo. Un passaggio tecnico per consentire ai legali la nomina di un consulente di parte per l'autopsia, proprio nell'ipotesi presa in considerazione subito dopo la sparatoria che Antonino Cutrì sia stato raggiunto dai colpi sparati dai complici. Si è svolto sempre oggi nel Tribunale di Busto Arsizio l'interrogatorio di convalida del fermo di altre due persone coinvolte nell'evasione. Luca Greco, che si trovava insieme a Cutrì quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell'appartamento in una palazzina in ristrutturazione a Inveruno, avrebbe negato di aver fatto parte del commando. Franco Cafà, il geometra che avrebbe messo a disposizione il covo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per Carlotta Di Lauro, assistita dall'avvocato Carlo Taormina, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari nella casa dei genitori a Cuggiono (Milano). Domenico Cutrì, che sta scontando l'ergastolo per aver fatto uccidere un rivale in amore nel 2006, oggi è stato condannato dal Tribunale di Busto Arsizio anche a due anni cinque mesi di reclusione e mille euro di multa per ricettazione di alcuni assegni rubati. L'udienza avrebbe dovuto svolgersi a Gallarate lunedì 3 febbraio, quando è entrato in azione il commando che ha liberato l'ergastolano approfittando del suo trasferimento dal carcere al Tribunale.
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