Contagio alle Molinette, indaga la Procura
Erano stati ricoverati con i sintomi di quella che sembrava una polmonite influenzale ordinaria. Ma solo dopo alcuni giorni hanno detto che il figlio lavora a Lodi ed era stato a trovarli un paio di volte. Ora la coppia di ultrasettantenni è risultata positiva al primo test per il Coronavirus.
E all'ospedale torinese delle Molinette, il maggiore del Piemonte e uno dei più grandi d'Italia, è stato necessario alzare le barriere: locali chiusi, operatori in quarantena, pazienti trasferiti. La circostanza ha creato ulteriori difficoltà organizzative in un sistema sanitario regionale ormai in trincea: 144 casi (tre i decessi), stop agli interventi chirurgici non urgenti, riconversione di intere strutture. "Alle Molinette abbiamo dovuto isolare del personale che per noi è preziosissimo" dice l'assessore regionale Luigi Icardi. Sulla vicenda ha acceso un faro la procura di Torino, che ha avviato una serie di accertamenti. Il fascicolo non ha né indagati né ipotesi di reato.
A Palazzo di giustizia spiegano che è "un atto dovuto" e che "si ripone la massima fiducia nel personale sanitario che sta operando in questo momento così difficile". Gli inquirenti vogliono capire se ci sono state delle falle nei meccanismi che regolano l'accesso in ospedale e se, nel complesso, le procedure siano adeguate.
Qualunque sia la risposta, i primi riscontri portano a pensare che i protocolli sono stati rispettati. I coniugi (entrambi ultrasettantenni) erano ricoverati in Medicina generale, e quando le loro condizioni si sono complicate, hanno fatto emergere una circostanza che per qualche ragione avevano dimenticato di riferire durante il pre-triage: il figlio che per ragioni professionali soggiorna in una zona vicina a quella del focolaio dell'epidemia. Cosicché è stato fatto il tampone. Ieri sera è arrivato il responso.
La moglie è stata portata all'Amedeo di Savoia. Il marito, il cui quadro è definito "più complesso", è rimasto alle Molinette ma è andato in rianimazione. In ospedale, intanto, è arrivata la quarantena per circa 25 infermieri e una mezza dozzina di medici. Medicina generale è stata chiusa. Le tre persone che sono state nelle stanze dei coniugi sono state isolate e messe sotto controllo. "Speriamo in comportamenti responsabili da parte di tutti", commenta Icardi. "I dettagli - osserva il direttore sanitario Giovanni La Valle - sono importanti. Ai pazienti dico di non avere paura, di raccontare le cose, perché le informazioni prima arrivano e meglio è".
Centinaia di medici in quarantena, Zaia: devono poter lavorare
Mancano all'appello centinaia di sanitari a causa del coronavirus. Sono 250 quelli in isolamento, alcuni di questi contagiati, secondo la stima riferita dal presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' Silvio Brusaferro durante il punto quotidiano della Protezione Civile sull'andamento dei casi in Italia.
E di questi, secondo un'altra stima della Fimmg (la federazione dei medici di famiglia) i medici di base nella stessa situazione sarebbero 150, in quarantena, in isolamento o ricoverati, in diverse province italiane. Nelle zone rosse crescono i numeri di medici e infermieri ospedalieri colpiti dal virus o venuti in contatto con questo e le misure di contenimento proprio nel momento in cui aumentano le esigenze di cura e manda un dato ufficiale ma la situazione rischia di esplodere.
Nell'attesa dell'arrivo dei nuovi assunti, previsti dal Decreto Sanità, il governatore della Regione Veneto Luca Zaia (che parla di 450 operatori solo nella sua regione), ha proposto una modifica alla norma nazionale che impone la quarantena agli operatori sanitari "in perfetta salute, che sono venuti in qualche modo a contatto con malati positivi al coronavirus". E vista la difficoltà, in questo momento, di trovare chi li sostituisce, solo per parlare dei medici di famiglia, per ognuno di loro restano potenzialmente circa 1.500 cittadini senza punti di riferimento sanitario sul territorio.
Ovvero oltre 200.000 in tutta Italia, spiega all'ANSA Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg). Secondo un monitoraggio interno alla Fimmg, quelli impossibilitati a lavorare, ad oggi, sono "circa un centinaio nelle tre regioni con zone rosse, ma anche una trentina in Piemonte, una quindicina nelle Marche, cinque Campania. I numeri continuano a crescere e trovare dei sostituti è sempre più difficile". Al momento "non ci sono dati ufficiali - continua Scotti - per capire quanti medici e infermieri, in ospedale e sul territorio, siano ora infetti, in quarantena o in isolamento, ovvero quanto a lungo potremo continuare a curare italiani.
Questo dato sembra non interessare a nessuno". Il motivo è che "mancano ancora le mascherine e occhiali e che, nonostante gli avvisi, continuano a venire negli studi medici pazienti senza chiamare prima telefonicamente, con il rischio che possano essere affetti da coronavirus". La soluzione? Bisogna "sviluppare il video-consulto, la reperibilità telefonica 12 ore al giorno con l'apertura degli studi dei medici di famiglia limitata a garantire i livelli essenziali di assistenza".
E, ancora, conclude Scotti, "potrebbe esser questa l'occasione per arrivare, superando i vincoli della privacy, all'utilizzo di ricette dematerializzate, che permetta l'invio della ricetta telematica direttamente al paziente, senza la necessità della consegna di un promemoria cartaceo da consegnare in farmacia". Zaia ha riferito di avere scritto proprio ieri al Ministro della Salute Speranza un documento contenente le proposte di modifica alla regolamentazione vigente introdotta di recente. "Auspico che il Ministro, con il quale ho un rapporto di leale collaborazione, possa intervenire perché gli organici dei medici e di tutti gli altri operatori sanitari non vengano depauperati, pur se nel doveroso rispetto delle linee di prudenza dettate dalla scienza". Ma la Cgil del Veneto giudica una "follia" la proposta per il rischio connesso al contagio.
Aumento contenuto dei casi di contagio in Italia
I casi di coronavirus SarsCoV2 in Italia aumentano, ma in modo più contenuto, e se questo andamento si ripeterà anche nei prossimi giorni potrebbe essere un segnale decisamente positivo. Il bilancio più recente di 3.916 casi indica una differenza di 620 rispetto al giorno precedente: se a prima vista questo numero potrebbe impressionare, bisogna considerare che dal 4 al 5 marzo i nuovi casi erano stati 590: questo significa che non è avvenuto un aumento sostanziale.
Quelli relativi ai nuovi casi "cominciano a essere numeri non lontani fra loro: non si nota una grande variazione rispetto al giorno precedente", ha osservato Alessandro Vespignani, direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston.
"Se questa tendenza si stabilizzasse e si entrasse in una crescita lineare potrebbe essere un buon segno, ma - ha detto - servono ancora giorni". Non ci sono quindi segnali di una crescita esponenziale, che porterebbe a un raddoppio dei casi a intervalli di 3 o 4 giorni. "Se questo aumento contenuto dovesse essere confermato nei prossimi giorni - ha proseguito Vespignani - si potrebbe andare verso una crescita di tipo lineare".
Tuttavia è ancora presto per trarre conclusioni: "aspettiamo ancora e vediamo". Sempre sul fronte epidemiologico, il confronto fra i dati cinesi e quelli italiani indica che "per tutte le fasce d'età il tasso di letalità da Covid-19 in Italia è inferiore a quello che si registra attualmente in Cina", ha rilevato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro. A partire dal 4 marzo in Italia la letalità (calcolata come numero di decessi sui casi confermati) tra gli over 80 risulta del 10,9% mentre in Cina al 24 febbraio era del 14,8%; nella fascia d'età compresa fra 70 e 79 anni è del 5,3% contro l'8% della Cina; fra 0 e 69 anni è pari dello 0,5% nel nostro Paese contro l'1,3% della Cina. "Il confronto - ha rilevato Brusaferro - sfata il luogo comune che sta circolando in questi giorni, secondo il quale in Italia la mortalità sia più alta che in Cina".
Sono dati, ha rilevato il presidente dell'Iss che "vanno a tutto merito del nostro Sistema Sanitario Nazionale e dei nostri operatori e professionisti, che voglio ringraziare per il lavoro preziosissimo, infaticabile che giorno dopo giorno stanno garantendo", anche alla luce del fatto che "l'Italia ha un'età media molto più alta rispetto alla Cina (44,3 anni contro 37,4) e questo mette ancora più pressione sulle strutture e gli operatori nelle zone colpite dall'epidemia". Nel frattempo la parola chiave per arginare l'aumento dei casi resta 'contenimento'. Il nuovo coronavirus si diffonde infatti con facilità, al punto che un modello matematico elaborato dall'Università Fudan di Shanghai indica che senza la messa in atto di contromisure efficaci i casi tenderebbero a moltiplicarsi per 10 ogni 19 giorni.
Basato sui casi rilevati dal 21 gennaio al 28 febbraio, il modello indica che le misure di contenimento sono indispensabili e gli stessi ricercatori che lo hanno elaborato, lanciano un appello perché vengano adottate "azioni globali sulla salute pubblica in tutto il mondo". Il contenimento dipende anche dai comportamenti individuali, come si sta sottolineando continuamente in questi giorni. Rispettare le misure di igiene, come lavarsi le mani, non toccarsi il viso e curare l'igiene degli ambienti in cui si vive e si lavora restano regole fondamentali per contribuire a contrastare l'epidemia.
Il virus sarebbe partito da 34 casi invisibili
Sono 34 insospettabili, sfuggiti a ogni controllo perché avevano probabilmente sintomi molto lievi, le persone che avevano lasciato la Cina portando con sé il nuovo coronavirus prima che il focolaio dell'epidemia esplodesse a Wuhan, la città cinese dove tutto è cominciato.
Il mercato degli animali vivi di Wuhan non sarebbe stata, però, l'unica fonte di diffusione del coronavirus SarsCoV2 perché l'analisi delle sequenze genetiche spinge a cercarne l'origine anche in altri luoghi. Addirittura fuori dalla Cina, ha detto lo pneumologo Zhong Nanshan in una conferenza stampa a Guangzhou.
E' stata un giallo fin dall'inizio questa epidemia, ma c'è poco da stupirsi considerando che si tratta di un virus mai visto finora e del quale si ignorano ancora moltissime cose, ma nello stesso tempo se ne stanno imparando altrettante.
Sono decine gli articoli scientifici che ogni giorno vengono pubblicati sui siti che ospitano i lavori che non hanno ancora superato la revisione della comunità scientifica e che dall'inizio dell'epidemia stanno funzionando come una corsia ad alta velocità per condividere i dati in tutto il mondo. E' stato per esempio pubblicato sul sito MedrXiv il modello matematico che ha permesso di risalire ai primi 34 casi invisibili che hanno portato il virus fuori dalla Cina.
"La dinamica della diffusione del virus è complessa e continua a variare nel resto del mondo", osservano gli autori del modello, Yi Li e Meng Liang dell'Università Fudan a Shanghai. "Non si può escludere - aggiungono - che questi casi esistessero già prima o parallelamente al focolaio di Wuhan". A dire che Wuhan potrebbe non essere stato l'unico punto di origine dell'epidemia è l'analisi di 165 sequenze genetiche del coronavirus: indicano che esistono due ceppi fratelli del virus SarsCoV2, chiamati Tipo I e Tipo II.
Quest'ultimo è quello nato nel mercato di Wuhan ed è il più contagioso, è nato nel mercato di Wuhan e da lì ha cominciato a espandersi con l'aiuto di un super-diffusore, mentre il Tipo I non ha un'origine chiara e potrebbe avere a che fare con 14 dei primi 41 casi che non avevano legami con il mercato di Wuhan. La ricostruzione, dell'università Zhejiang di Hangzhou, è sul sito MedrXiv. Secondo i ricercatori il Tipo II si sarebbe probabilmente evoluto dal Tipo I, grazie a due mutazioni genetiche che lo hanno reso più contagioso.
Il SarsCoV2 potrebbe non essere nato in Cina, ha detto lo pneumologo cinese Zhong Nanshan, celebre per avere scoperto nel 2003 il coronavirus responsabile della Sars (Severe acute respiratory syndrome), quando era a capo dell'Istituto per le malattie respiratorie di Guangzhou. Secondo l'esperto l'epidemia è apparsa per la prima volta in Cina, ma non è necessariamente nata in Cina; citando l'Organizzazione MOndiale della Sanità (Oms), ha infine rilevato che la diffusione del virus è una questione globale e il lavoro per rintracciarne la fonte è ancora in corso.
Tutti incollati alla Tv: boom nel pomeriggio
Tutti davanti alla tv: ai tempi del coronavirus il piccolo schermo conferma e ritrova la propria centralità. Accanto alla grande attenzione per l'informazione e le all news - con un aumento significativo, in particolare, per le edizioni della TgR giorno - nelle ultime due settimane la maggior crescita dell'ascolto complessivo si registra nella fascia oraria tra le 12 e le 15, e in particolare tra i 15 e 19 anni, dati destinati con ogni probabilità a salire con la chiusura delle scuole.
Minore, invece, l'incremento in prime time: un segnale, probabilmente, dell'interesse per le tv in streaming o on demand. Sono i primi spunti che emergono dai dati Auditel elaborati dallo studio Frasi e relativi alle ultime due settimane (dal 21 febbraio, giorno in cui è scoppiata l'emergenza con la prima vittima in Italia, a ieri 5 marzo) rispetto alle due settimane precedenti (7-20 febbraio).
Nel complesso, il pubblico tv è aumentato in particolare tra le 9 e mezzogiorno (6,4 milioni, +998mila) e tra le 12 e le 15 (13,7 milioni, +1,35 milioni). Incrementi vicini al milione di spettatori anche tra le 15 e le 18 e tra le 18 e le 20.30. In prima serata (20.30-22.30), la platea complessiva (12,35 milioni) è aumentata di 762mila unità, in seconda serata (dopo le 22.30) di appena 205mila. Tra le 12 e le 15 a crescere di più nelle ultime due settimane è stato il pubblico dei giovanissimi, 15-19 anni (+35.85%), seguito a ruota dalle famiglie di stranieri (+32.68%), dai ragazzini di 8-14 anni (+28.16%) e dai 35-44enni (+16.67%).
A livello regionale, il segno più è molto evidente in Lombardia (+16.42%) e Liguria (+15.70%). Bene le edizioni giorno della TgR, in aumento in tutta Italia: i dati più significativi - sempre secondo le elaborazioni dello studio Frasi - si registrano in Lombardia (+34.05%), Sicilia (+33.88%), Toscana (+33.11%), Piemonte (+32.18%), Umbria (+31.80%), Veneto (+31.28%). Nell'intera giornata, in tutta Italia il pubblico è aumentato in media di 600mila persone (oltre 1 milione di contatti).
"E' interessante notare in generale come cresca l'attenzione per la tv - spiega Francesco Siliato, partner dello Studio Frasi - che si concentra in fasce orarie in qualche modo 'anomale' come quelle pomeridiane: il minor incremento in prime time può far pensare a un ascolto che si sposta su altre piattaforme come Netflix, Amazon Prime o RaiPlay", aspettando il debutto di Disney+ il 24 marzo. "Significativa la crescita della TgR: la gente - sottolinea - cerca l'informazione locale, a conferma dell'importanza e del ruolo del servizio pubblico sul territorio".
Giustizia in standy, potrebbe fermarsi fino a giugno
La giustizia potrebbe fermarsi per il coronavirus fino al 30 giugno. E sarebbe la misura a più lungo termine decisa finora dal governo. E' l'ipotesi su cui sta lavorando il ministro Alfonso Bonafede nel decreto sul tavolo del Consiglio dei ministri in serata, che imporrebbe una serie di restrizioni a tribunali e procure in tutt'Italia.
Stando alla bozza del provvedimento, slittano a luglio le udienze civili e penali tranne una lista di eccezioni. 'Salvi' in particolare i procedimenti urgenti, le udienze su misure cautelari, quelle di convalida di arresti o fermi nei procedimenti che riguardano detenuti e imputati minorenni, le convalide di espulsioni dei migranti. Idem per le cause di competenza del tribunale dei minori, quelle sugli alimenti e le misure di protezione contro gli abusi familiari. Inoltre, potrebbero celebrarsi a porte chiuse i processi che normalmente sono pubblici.
Cambia poco, invece, la vita per i detenuti all'epoca del coronavirus: nella bozza, nessun riferimento a eventuali limiti a colloqui con i familiari in carcere né ai trasferimenti per visite mediche esterne, come ha reclamato l'Unione dei sindacati di polizia penitenziaria. Tanto meno su mascherine, guanti monouso e disinfettanti nei penitenziari. Unica novità messa per iscritto è sulle udienze in videoconferenza, non più in aula, per chi sta in carcere o in custodia cautelare. Al di là dei dettagli, il decreto metterebbe ordine nell'attività giudiziaria, andata avanti in ordine sparso nelle ultime ore.
Da Firenze a Sassari fino a Genova, rinvii e sospensioni si sono alternati con modalità e deadline diverse. Nel caos è finito anche il processo 'Ruby ter' a Milano contro Silvio Berlusconi e altri 28 imputati: l'udienza, prevista lunedì, slitta 'sine die'. Allo stesso tempo il provvedimento accoglie in parte l'sos lanciato da avvocati, magistrati, operatori della giustizia per chiedere interventi concreti e uniformi al Guardasigilli. Compreso il Csm che aveva sollecitato il rinvio dei processi civili e penali e la sospensione dei termini per i tribunali in zone "a rischio". Non a caso gli avvocati sono in sciopero da oggi per protestare contro l'inadeguatezza delle misure adottate finora. "Com'è possibile mantenere la distanza di un metro in quei gironi danteschi che sono certi tribunali italiani? - chiede Giovanni Malinconico, coordinatore dell'Organismo congressuale forense, che ha proclamato lo sciopero - Quindi l'astensione è tutela della propria incolumità e sicurezza". Insomma la giustizia prova a blindarsi, allineandosi ai limiti già imposti da Palazzo Chigi alle altre attività pubbliche, e parlando finalmente all'unisono. Del resto anche negli uffici e nelle aule di giustizia vanno evitati assembramenti e contatti ravvicinati.
Da qui la richiesta di provvedimenti: "Se avete deciso di chiudere le scuole di tutta Italia, dovete spiegarci perché non chiudere i tribunali, salvi i processi urgenti e indifferibili?", hanno scritto i penalisti in una lettera pubblica al ministro. Il decreto dovrebbe limitare al massimo la presenza umana nelle cittadelle giudiziarie o agli sportelli, chiedendo ad esempio di ricorrere alla tecnologia per garantire il contraddittorio nelle udienze a cui partecipano solo gli avvocati. O di scambiarsi note scritte e mandarle via mail nei casi di richieste istruttorie. In standby potrebbe finire anche la prescrizione nei procedimenti penali, sospesa per i giorni in cui il processo è rinviato.
Il virus ferma la politica, la legislatura si scopre blindata
Guerre e emergenze di ampia portata sono solite favorire lo status quo.
Lo dice la storia. In Italia lo dice anche l'attualità. Il Covid-19 ha, seppur con qualche eccezione, silenziato attacchi, polemiche, fibrillazioni.
Dando la sensazione che il governo Conte II, e soprattutto la legislatura, si siano scoperti più forti. I nodi, prima o poi, verranno al pettine. Iv tornerà all'attacco con le proprie proposte, a cominciare da quelle contro la legge Bonafede. E Matteo Salvini riprenderà il suo racconto rigorosamente anti-contiano.
Ma è sul "quando" a regnare l'incognita. Perché, al momento, dell'emergenza coronavirus non si intravvede la fine. Il Parlamento, da qui alle prossime settimane, si riunirà il meno possibile e solo per dossier legati all'emergenza. Il temutissimo voto sul Mes - il 16 marzo, all'Eurogruppo, potrebbe arrivare il primo sì ufficiale dei Paesi firmatari - ad esempio potrebbe non approdare in Aula prima dell'estate. Così come la riforma del processo penale, sulla quale, teoricamente, è destinata a prodursi la frattura tra Iv e il resto della maggioranza.
E poi ci sono i nodi più strettamente inerenti all'attività di governo, come quello sulla revoca delle concessioni ad Autostrade, che da tempo vede Matteo Renzi contrario e in trincea. Il premier Giuseppe Conte ha almeno un mesetto per sfruttare questa pax forzata lavorando innanzitutto sui due decreti economici che stoppino il pericolo - concretissimo secondo Moody's - di una recessione nel 2020.
Ma servono risorse. I 7,5 miliardi messi in campo per il decreto che entro la settimana prossima dovrebbe vedere la luce non basteranno. E per questo Conte potrebbe fare la voce grossa con Bruxelles. Due gli appuntamenti chiave: il faccia a faccia con la cancelliera Angela Merkel (potenziale sponda del governo) del 17 marzo a Berlino e il Consiglio Ue di fine mese. Proprio sui dl Conte dovrà fronteggiare il pressing delle opposizioni. Lega, Fdi e Fi chiedono un incontro che difficilmente il premier potrà rifiutare. Ma Conte non ha intenzione di scrivere un decreto insieme a tutti: più volte ha posto l'accento sulla distinzione dei ruoli tra governo e opposizione. Una distinzione che allontana l'ipotesi, anche surrettizia, di un governo di tutti. Al di là della tregua, però, la maggioranza freme.
E Pd e M5S fibrillano. Organizzano conferenze stampa, si spintonano sotterraneamente sulle misure, provano a ad aumentare il loro raggio d'azione nell'ambito di quell'unità d'intenti richiesta con forza anche dal Quirinale. E' una fibrillazione che si ripercuote anche sulle nomine. Fra poche settimane il governo dovrà stilare la propria lista di nomi per un numero corposo di partecipate, a cominciare dalle big quotate come Eni, Enel, Terna, Poste o Leonardo.
E l'emergenza virus non sembra aver ammainato le bandiere dei partiti. Pd e Iv, secondo alcune fonti di maggioranza, accoglierebbero di buon grado una conferma degli Ad uscenti. Ma il M5S non ci sta e pretende, almeno parzialmente, discontinuità. Un esempio? Le sollecitazioni ad un cambio di passo che Stefano Buffagni chiede per Eni, il cui Ad, Claudio Descalzi, qualche giorno ha incassato la difesa anche via social di Matteo Renzi. Un congelamento del voto delle assemblee, per le partecipate quotate, è escluso perché produrrebbe incertezza per i mercati. Più probabile che ciò avvenga per le oltre trenta partecipate non quotate in capo al Mef. Si vedrà. Come si vedrà se Conte e il Pd verranno incontro alla richiesta del M5S di un election day per Regionali e referendum sul taglio dei parlamentari. Ma, intanto, c'è l'emergenza. E il governo prova a mostrare un piglio diverso.
Non a caso in serata Vincenzo Spadafora chiede che le partite di serie A siano trasmesse in chiaro. Misure d'emergenza, ma anche popolari. Come lo fu quella del "futbol para todos" di kircheriana memoria.
Ore 18
Torino, in quarantena due dipendenti Gtt
Due dipendenti Gtt, l'azienda del trasporto pubblico locale torinese, sono stati messi in quarantena. La decisione dopo che una persona, con la quale avevano avuto contatti al di fuori dell'attività lavorativa, è risultata positiva al coronavirus. Non sono stati attuati altri provvedimenti dall'autorità sanitaria. Il Gruppo Torinese Trasporti precisa di essersi attivata per garantire la tutela dei lavoratori e dei cittadini sin dall'inizio della diffusione del Covid-19, non solo adottato le misure ministeriali e regionali, ma incrementando gli interventi rispetto quanto prescritto.
Bernardeschi, odio e discriminazione più letali
"Odio, razzismo e discriminazione sono più letali del coronavirus". Lo sostiene, su Instagram, il calciatore della Juventus, Federico Bernardeschi, in un lungo post a commento di una foto in bianco e nero che ritrae madre e figlio con la mascherina sul volto. "Un virus sta dominando le nostre paure. Ci terrorizza, limita la nostra libertà, ci fa disprezzare l'altro - scrive il fantasista dei bianconeri -. Abbiamo chiuso i porti a chiunque, rintanandoci nella nostra fedele cerchia, criticando gli altri la mattina al bar o in coda al supermercato durante la folle corsa per accaparrarci l'ultimo, inutile pezzo di pane, che deve essere il nostro e di nessun altro, manco fosse la fine del mondo. Abbiamo deciso di offendere, cacciare, allontanare. Abbiamo fatto morire donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza, la nostra ricchezza e poi le loro vite. E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre". "Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall'istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno - conclude il calciatore -. Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto".
Rasero 'basta allarmismi, Asti non è zona rossa'
"Basta a messaggi idioti e che creano allarmisti e preoccupazione nella popolazione: Asti non è zona rossa". Lo dice il sindaco di Asti, Maurizio Rasero al termine di una riunione in prefettura. "Tranquillizzo i cittadini dopo aver ricevuto moltissime telefonate che hanno intasato i nostri centralini", spiega. Secondo il primo cittadino, la situazione è sotto controllo.
M5s, attendiamo risposte su criticità
In Piemonte il Movimento 5 stelle ha scritto all'assessore alla Sanità, Luigi Icardi, per segnalare "criticità nella gestione dell'emergenza" Coronavirus. "Il controllo sulle prestazioni erogate dal Servizio sanitario regionale - affermano i pentastellati Francesca Frediani, Giorgio Bertola e Sean Sacco - è uno dei compiti che ci hanno affidato i cittadini. Con pieno spirito collaborativo, segnaliamo quindi alcune importanti criticità". "Ci giungono notizie - spiegano - che a seguito della sospensione delle prestazioni ambulatoriali non urgenti alcuni medici svolgano l'attività in ambito privato, il che oltre ad andare in direzione opposta alle finalità dei provvedimenti, danneggia i pazienti". "Ci risulta inoltre - aggiungono - che in alcuni presidi del torinese proseguano i ricoveri programmati, creando disagio tra i pazienti che ricevono dai media segnalazioni di segno opposto. Ancora, ci risulta che in alcuni casi anche per gli accessi agli ambulatori viene fatto un pre-triage. Il risultato è che i pazienti si trovano a condividere spazi ristretti". "Ci risulta anche - affermano - che tra alcuni presidi all'interno della stessa area ci sia un rimpallo di competenze e pazienti. E ovunque c'è carenza di personale e protezioni". "Mancano poi - concludono - disposizioni per il commercio, a partire dalle cassiere dei supermercati per le quali non sono previsti neppure i guanti per evitare il contatto delle banconote".
Malati aumentati del 18,8%, guariti +26,3%
Il numero di malati di coronavirus in Italia è aumentato del 18,8% da ieri passando da 3.296 a 3.916 (+620). I morti sono aumentati del 33,1% passando da 148 a 197 (+49). Rispetto al totale dei contagiati la percentuale di morti è del 4,25%. E' quanto risulta dai dati resi noti dalla Protezione Civile. I guariti sono aumentati nelle ultime 24 ore del 26,3% (+109 passando da 414 a 523 persone), con un'incidenza sul totale dell'11,28%. Infine, l'aumento dei malati in terapia intensiva è del 31,7% (+111, passando da 351 a 462 ricoverati).
Borrelli, 462 malati in terapia intensiva
Sono 462 i malati ricoverati in terapia intensiva per coronavirus, 111 in più rispetto a ieri. Il dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Di questi 462 ben 309 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 65 casi. Sono invece 2.394 i malati con sintomi ricoverati e 1.060 quelli in isolamento domiciliare.
Borrelli, 3.916 malati e 197 morti
Sono 3.916 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 620 persone in più rispetto a ieri e 197 i morti, 49 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 2.008 i malati in Lombardia, 816 in Emilia Romagna, 454 in Veneto, 139 in Piemonte, 155 nelle Marche, 57 in Campania, 24 in Liguria, 78 in Toscana, 50 nel Lazio, 28 in Friuli Venezia Giulia, 22 in Sicilia, 15 in Puglia, 9 in Abruzzo, 10 in Trentino, 12 in Molise, 16 in Umbria, 4 in provincia di Bolzano, 4 in Calabria, 5 in Sardegna, 3 in Basilicata, e 7 in Valle d'Aosta. Le vittime sono 135 in Lombardia (37 in più di ieri), 37 in Emilia Romagna (+7), 12 in Veneto (+2), 4 nelle Marche, 4 in Piemonte (+2) 3 in Liguria e uno in Lazio e Puglia. Complessivamente sono finora 4.636 i contagiati totali dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 36.359, dei quali oltre quasi 30mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Borrelli, 523 guariti, 109 in più di ieri
Sono 523 i guariti dal coronavirus in Italia, 109 in più rispetto a ieri. Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
Regioni Nord a Governo, garantire risorse tpl
Le Regioni del Nord lanciano una appello al Governo affinché "venga sbloccata l'anticipazione dell'80% dello stanziamento del Fondo Nazionale Trasporti da assegnare alle Regioni", il cui termine di erogazione è scaduto il 15 gennaio. La richiesta è stata indirizzata oggi ai ministri dei Trasporti e dell'Economia, Paola De Micheli e Roberto Gualtieri. Agire in tal senso, scrivono le Regioni, "è indispensabile per consentire alle Regioni di garantire i flussi finanziari da corrispondere alle aziende del trasporto pubblico, a loro volta tenute al pagamento di fornitori e dipendenti". Firmano il sollecito gli assessori ai trasporti delle Regioni Piemonte, Lombardia, Liguria e Veneto: Marco Gabusi, Claudia Maria Terzi, Giovanni Berrino e Elisa De Berti. "Il Governo - affermano - sta colpevolmente tardando nell'erogazione delle risorse. Le Regioni hanno sollecitato più volte lo sblocco dei finanziamenti, senza ottenere riscontri". "Ho voluto firmare questo appello - rimarca Gabusi - per far fronte comune davanti alla urgente necessità di avere le risorse per tenere in piedi il sistema. Solo così le aziende di trasporto pubblico locale potranno garantire il servizio". "Il governo tarda - aggiunge Terzi - la Regione Lombardia già lo scorso anno aveva anticipato le risorse con la propria cassa per sopperire alla sciatteria del Governo Pd-M5s".
Balata "decisioni condivise con tutti club"
Sul momento di emergenza in cui sta vivendo il Paese e, di riflesso, anche lo sport italiano interviene il presidente della Lega B Mauro Balata in una dichiarazione all'ANSA, nella quale ricorda come la Lega B abbia sempre 'agito in modo responsabile e lineare in aderenza a quanto disposto dalle autorità pubbliche, a cui va il nostro ringraziamento, impegnate nel contenimento di un fenomeno emergenziale'. Decisioni, inoltre, adottate in sintonia con gli altri club 'con i quali si è sempre condiviso un cammino atto ad assicurare la massima regolarità del campionato'. A questo proposito il presidente Balata riferisce anche di continui colloqui e confronti con tutti i Presidenti delle società associate alla Lega B tra cui il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe che 'si è detto allineato con me e con il resto della Lega Serie B nelle decisioni prese'. Infine il presidente Balata si dice 'fiducioso, nei confronti delle iniziative poste in campo dalla Figc e dal Presidente Gravina, circa le misure da adottare per contenere il danno economico patito da club e aziende calcistiche e determinato dalla chiusura degli stadi"
Ore 17
'Possiamo farcela', video spiega come fare
"Insieme possiamo farcela!". Nel bel mezzo dell'emergenza coronavirus, è questo il messaggio positivo contenuto in un video realizzato dagli studenti dell'Istituto Castigliano di Asti. Una iniziativa in collaborazione con l'Asl, realizzata insieme al preside e agli insegnanti della scuola, che ospita il contributo dei rappresentanti delle istituzioni locali. Dal sindaco, Maurizio Rasero, al vescovo, monsignor Marco Prastaro, passando per il primario di Ginecologia dell'ospedale di Asti, Maggiorino Barbero, il presidente dell'Ordine dei Farmacisti, Michele Maggiora e la campionessa di nuoto Alice Franco. I rappresentanti delle istituzioni e degli enti astigiani coinvolti spiegano quali sono le principali precauzioni da adottare, elencando i principali consigli ministeriali recentemente diffusi. L'idea di creare un video era venuta durante un incontro all'Unità di crisi di Torino. "Così - spiega l'Asl - abbiamo contattato l'Istituto e in pochi giorni abbiamo creato il video che ora si trova su youtube".
150 medici famiglia in quarantena o malati
"Abbiamo già circa 150 medici di famiglia in quarantena, in isolamento o ricoverati, in diverse province italiane. E vista la difficoltà, in questo momento, di trovare chi li sostituisce, per ognuno di loro restano potenzialmente circa 1.500 cittadini senza punti di riferimento sanitario sul territorio. Ovvero oltre 200.000 in tutta Italia". A dirlo all'ANSA è Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg). Solo per quanto riguarda la medicina generale, secondo un monitoraggio interno alla Fimmg, quelli impossibilitati a lavorare, ad oggi, sono "circa un centinaio nelle tre regioni con zone rosse, ma anche una trentina in Piemonte, una quindicina nelle Marche, cinque Campania. I numeri continuano a crescere e trovare dei sostituti è sempre più difficile". "Non abbiamo dati ufficiali - continua Scotti - per capire quanti medici e infermieri, in ospedale e sul territorio, siano ora infetti, in quarantena o in isolamento, ovvero quanto a lungo potremo continuare a curare italiani. Questo dato sembra non interessare a nessuno". Il motivo è che "mancano ancora le mascherine e occhiali e che, nonostante gli avvisi, continuano a venire negli studi medici pazienti senza chiamare prima telefonicamente, con il rischio che possano essere affetti da coronavirus". La soluzione? Bisogna "sviluppare il video-consulto, la reperibilità telefonica 12 ore al giorno con l'apertura degli studi dei medici di famiglia limitata a garantire i livelli essenziali di assistenza". E, ancora, conclude Scotti, "potrebbe esser questa l'occasione per arrivare, superando i vincoli della privacy, all'utilizzo di ricette dematerializzate, che permetta l'invio della ricetta telematica direttamente al paziente, senza la necessità della consegna di un promemoria cartaceo da consegnare in farmacia".
Circoscrizioni Torino, prudenza ma no allarmismi
"Sappiamo che tutte le categorie produttive, sociali, culturali, aggregative, sportive del nostro Paese stanno soffrendo in modo drammatico. Sappiamo che ci sono preoccupazione e fatica e che bisognerà lavorare tutti insieme per sostenere in ogni modo possibile tutti i comparti coinvolti. In questo momento, però, il nostro dovere istituzionale e amministrativo, come Circoscrizioni, è rispettare le indicazioni degli Enti sovraordinati e collaborare al meglio, per affrontare insieme una situazione complessa e farlo, come ha detto il presidente Mattarella, 'senza imprudenze, ma senza allarmismi'". A dirlo il coordinamento dei presidenti delle Circoscrizioni torinesi, in un post su Facebook di aggiornamento sulle misure che interessano la gestione amministrativa dei quartieri in seguito al decreto per il contenimento del contagio da Coronavirus. In particolare, fino al 3 aprile, restano chiusi spazi anziani, centri di incontro e locali in concessione, mentre per le bocciofile è consentita solo l'attività di ristorazione nelle sale dedicate ma non quella di aggregazione e di gioco. Per gli impianti sportivi vige il divieto di pubblico e le attività possono proseguire se i concessionari garantiscono per iscritto il rispetto di tutte le disposizioni del decreto. Infine per le biblioteche è consentito il prestito e sono aperte le sale lettura con l'obbligo di assicurare la distanza interpersonale di almeno un metro. L'attività istituzionale è consentita "in sale con capienza adeguata e presenza di persone contingentata".
Ore 16
Barelli Innocenti, opportuno rinviare processi
Prendere atto dello 'sciopero' degli avvocati e limitarsi semplicemente a rinviare le cause. E' l'indicazione che il presidente della Corte d'appello di Torino, Edoardo Barelli Innocenti, ha diffuso oggi ai giudici delle sezioni civili e penali in merito all'astensione dalle udienze proclamata a livello nazionale dall'Ocf-Organismo congressuale forense per le problematiche del Coronavirus. L'intervento del magistrato arriva dopo l'iniziativa della quarta sezione della Corte, che stamani ha deferito alla procura un penalista che aveva annunciato di volersi astenere. Barelli Innocenti, nella lettera, afferma di ritenere "non condivisibili" le ragioni dell'Ocf e "non tempestiva" la proclamazione dello 'sciopero'. Reputa comunque "opportuno" - considerata l'emergenza sanitaria e le raccomandazioni del Csm - che i giudici della Corte, in caso di astensioni, facciano slittare le udienze "indicativamente in epoca successiva al periodo pasquale".
Il vaccino costa 900 milioni di dollari
Novecento milioni di dollari, dall'inizio degli studi in laboratorio al momento in cui la formulazione è pronta all'utilizzo. Tanto verrà a costare il vaccino contro il nuovo coronavirus SarsCov2, di cui vari prototipi sono allo studio, 20 in tutto secondo l'Oms. La stima è del presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, che sottolinea come i costi medi per lo sviluppo dei vaccini siano alti ma molto dipenda anche dalla 'tempistica' con cui si riesce a sequenziare un nuovo virus. "Il costo medio per la ricerca e lo sviluppo di un nuovo vaccino - spiega all'ANSA Scaccabarozzi - si aggira intorno ai 900 milioni di dollari. I costi derivano ovviamente dalle varie fasi di sperimentazione necessarie per la messa a punto del vaccino: la prima fase è la sperimentazione in vitro; si passa poi alla sperimentazione su modelli animali e, infine, si arriva alle 4 fasi cliniche di sperimentazione sull'uomo. Va considerato che ogni fase richiede una numerosità di dati che vanno forniti e che devono essere relativi non solo a campioni ridotti ma anche, successivamente, a campioni molto numerosi. Questo, naturalmente, ha dei costi". Il costo per la produzione di un vaccino è comunque minore rispetto a quello richiesto per un nuovo farmaco, che si aggira intorno ai due miliardi. Quanto ai tempi, "mediamente sono necessari 1-2 anni per arrivare alla fase finale di sviluppo di un vaccino, ma molto dipende dal momento in cui è disponibile la sequenza virale. Nel caso del SarsCov2 - afferma il presidente di Farmindustria - la sequenza del virus è stata subito resa disponibile dalla Cina e, dopo, il nuovo virus è stato anche isolato e sequenziato in Italia, con un'aggiunta di informazioni e conoscenze". Ciò significa, sottolinea, "che si è iniziato a lavorare ad un vaccino molto presto ed ora si è già molto avanti, tanto che alcuni prototipi potrebbero arrivare alla fase dei test clinici sull'uomo entro pochi mesi". E' però chiaro, precisa, che i "successivi tempi di produzione su larga scala saranno più lunghi ed implicheranno ulteriori costi". Attualmente, sono in fase di sviluppo una trentina di vaccini per il nuovo coronavirus in tutto il mondo e, come ha annunciato il vicepresidente americano Mike Pence nei giorni scorsi, un vaccino potrebbe essere disponibile già a partire dalla fine dell'estate. Un gruppo di vaccini è allo studio anche in Cina, mentre un progetto italiano (dell'azienda di biotecnologie Takis e del consorzio Europeo EUImmunCoV) è quasi pronto per iniziare l'iter della sperimentazione prima negli animali e poi nell'uomo.
Regio Torino, lavoriamo per salvare la stagione
"Stiamo lavorando in queste ore per salvare 'La bohème' e la Stagione". E' quanto si legge sulla pagina Facebook del Teatro Regio di Torino che, come altre istituzioni culturali, ha dovuto sospedere le attività in ottemperanza al decreto per il contenimento del Coronavirus. "Non è semplice riprogrammare tre mesi di attività - continua il post -, occorre trovare soluzioni adeguate per far sì che le necessità delle produzioni si incastrino con i tempi da dedicare alle prove e con la disponibilità degli artisti". "Per venire incontro alle esigenze degli abbonati - spiega il teatro - stiamo cercando di rispettare il più possibile la sequenza dei turni di abbonamento. Come potete immaginare, non si tratta di un compito semplice e veloce. Al più presto vi comunicheremo notizie e aggiornamenti che, ci auguriamo, possano essere da voi compresi e condivisi". Infine l'auspicio di "incontrare presto tutti al Regio!".
Alla Biblioteca Archimede scienza in streaming
Nonostante le restrizioni dovute all'emergenza Coronavirus alla Biblioteca Archimede di Settimo Torinese la cultura e la divulgazione non si fermano, ma trovano altri metodi di trasmissione. E così mercoledì 11 marzo alle ore 17 sarà possibile seguire in diretta Facebook l'incontro 'Approfondimenti sul Covid-19' con Roberta Villa, giornalista scientifica, e Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica. Prima e durante l'evento sarà possibile inviare domande alle due relatrici sempre tramite la pagina social della biblioteca. Obiettivo fare corretta informazione smentendo anche qualche 'bufala' o fake news. L'incontro rientra nell'ambito dell'iniziativa #culturavirus con cui la Città di Settimo ha deciso di portare gli eventi nelle case grazie allo streaming.
Csi, stop a sport e attività fino al 15 marzo
"Decisioni eccezionali, quelle assunte dalla Presidenza Nazionale del Csi, in un momento temporale insolito quanto davvero straordinario": a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio del 4 marzo 2020 - riferisce una nota -, il Centro Sportivo Italiano, nel pieno rispetto delle disposizioni in esso contenute, ha infatti sospeso tutte le attività almeno fino al 15 marzo 2020, riservandosi di prolungare la sospensione in coerenza con le disposizioni delle autorità di Governo. "Lo facciamo a malincuore - scrive il presidente nazionale Vittorio Bosio - ma per il bene dei tanti atleti che fanno parte della famiglia del Centro Sportivo Italiano e per la nostra vocazione che vede la persona al primo posto, anche prima dello sport stesso, soprattutto la più fragile e indifesa". Annullata la Diavolina Cup, il 22/o Campionato nazionale di Sci, previsto dal 12 al 15 marzo ad Andalo (Trento), rimandati il 23/o campionato nazionale di corsa campestre, in programma dal 3 al 5 aprile a Cesenatico (FC) e il 18/o Campionato nazionale di Judo del 17-19 aprile a Lignano Sabbiadoro (Udine). A data da destinarsi anche il Consiglio nazionale del 18-19 aprile a Roma, il Convegno S Factor (27-28 marzo) e il Corso promotori E-sports (3-4 aprile) entrambi in programma nella capitale. Nella riunione straordinaria di ieri la Direzione Nazionale del Csi ha ritenuto inoltre ad oggi insostenibili per le società sportive dilettantistiche di base i vincoli introdotti dal nuovo Dpcm per le gare e gli allenamenti "a porte chiuse" (controlli sanitari da parte di personale medico). "Lo sport, per quanto importante sia - ha spiegato Bosio - non lo è mai più della salute dei nostri atleti e delle nostre atlete, dei nostri dirigenti ed arbitri". Da qui, la volontà ciessina di sospendere temporaneamente ogni forma di attività sportiva, formativa, convegnistica sul territorio. La nota della Presidenza nazionale del Centro Sportivo Italiano si conclude con l'auspicio che "tutti gli sportivi e le sportive si uniscano per vincere anche questa sfida con spirito di squadra, impegno e pronti a riprendere tutte le attività, appena possibile e con ancora maggiore entusiasmo".
Ied chiude 7 sedi Italia, lezioni moda online
L'Istituto Europeo di Design (Ied) avvia un piano temporaneo di formazione a distanza con lezioni in streaming, tutoring online, video dispense e materiali digitali per affrontare la chiusura delle sette sedi italiane: Roma, Firenze, Milano, Napoli, Cagliari, Torino, Venezia. Partenza della formazione a distanza lunedì 9 marzo. "Il nostro obiettivo non è trasformare l'Istituto in luogo dove si azzerano le relazioni e le esperienze - dichiara in una nota Riccardo Balbo, direttore accademico dello Ied - alla luce dell'ultimo provvedimento che riguarda la chiusura delle scuole - è garantire che i corsi non abbiano delle discontinuità, non far affievolire il senso e la presenza della Scuola come community". Ied risponde così alla sospensione dell'attività didattica nelle sue 7 sedi in tutta Italia, mettendo a sistema le risorse necessarie a fronteggiare la chiusura prolungata delle scuole. E se fino a qualche settimana fa la didattica a distanza era un'integrazione della normale attività formativa, oggi è prioritario cambiare velocemente il proprio punto di vista per essere pronti a parlare anche di smart school. La nostra società si è trasformata negli ultimi decenni: è diventata più rapida, globale. Come in tutte le cose, non ci sono mai fenomeni soltanto positivi: ogni trasformazione implica sempre dei rischi, oltre che una crescita - aggiunge Balbo -. Quello che stiamo vivendo oggi è l'effetto collaterale di una società fatta di persone che si muovono facilmente. Dalle Università promuoviamo la mobilità e l'internazionalizzazione, vogliamo docenti stranieri, chiediamo corsi in inglese: sarebbe disonesto voler fare marcia indietro per ridurre gli effetti di diffusione di un virus, che solo per ora è maggiormente concentrato in Italia. In questo momento - conclude - vogliamo mettere in campo strumenti che possano facilitare i nostri studenti nell'apprendimento, consapevoli però del fatto che esistono esperienze che possono essere trasmesse soltanto nella compresenza con occhi e mani".
De Gregori, annullato tour in Europa e Usa
Niente tour europeo e americano per Francesco De Gregori. I concerti nei club a Zurigo, Parigi, Bruxelles, Lussemburgo, Londra, Madrid, Boston e New York vengono annullati per l'emergenza coronavirus. Sono stati posticipati, invece, i concerti nei club italiani. Queste le date: 16 aprile a Nonantola (Modena - recupero del concerto del 5 marzo), 18 aprile a S.Biagio di Callalta (Treviso - recupero del 6 marzo); 6 maggio a Milano (recupero del 10 marzo); 8 maggio a Napoli (recupero del 21 marzo); 9 maggio a Roma (recupero del 20 marzo). I biglietti già acquistati per le date nei club italiani rimarranno validi per le nuove date. Confermate le date per l'estate del "De Gregori & Band Live - Greatest Hits".
Ascom, taglio a canoni per salvare imprese
La presidente dell'Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa, lancia un appello ai proprietari di immobili affittati a piccole imprese del commercio e del pubblico esercizio "affinché vogliano considerare l'estrema difficoltà in cui si muove il settore, a seguito del radicale calo dei ricavi degli ultimi 15 giorni". "La nostra associazione - spiega Coppa - ha rivolto a tutte le Istituzioni e amministrazioni pubbliche, banche e altri soggetti che possano operare in tal senso, un invito per moratorie e agevolazioni alle piccole imprese commerciali toccate da una profonda crisi di liquidità; ha richiesto anche a gran voce l'immediato ripristino della cedolare secca sugli affitti commerciali. Si rivolge pertanto alle proprietà, un accorato appello a fare un passo verso gli operatori che, con il loro lavoro quotidiano garantiscono il decoro e la vitalità degli immobili e delle vie di città e borghi".
Ore 15
Molinette, i pazienti informino i sanitari
"I dettagli sono importanti. Ai pazienti dico di non avere paura, di raccontare le cose, perché le informazioni prima arrivano e meglio è". Lo afferma all'ANSA il direttore sanitario dell'ospedale Molinette di Torino, Giovanni La Valle, dopo il caso dei due anziani risultati positivi al coronavirus. La coppia non aveva dichiarato di avere ricevuto una visita dal figlio, che lavora a Lodi.
Donazioni sangue in calo in tutta Italia
Ormai da diversi giorni si segnala un calo delle donazioni di sangue in tutta Italia dovuto principalmente alla paura del coronavirus. Lo affermano il Centro Nazionale Sangue e il Civis, il coordinamento delle associazioni dei donatori, che ricordano come chi non è considerato a rischio di contagio ed è in buona salute può andare tranquillamente a donare, contattando prima il punto di raccolta per evitare affollamenti. Negli ultimi giorni, si legge nella nota, la bacheca Sistra, che monitora la compensazione tra regioni, ha registrato un forte calo nelle eccedenze, praticamente azzerate, un segno che anche dove storicamente si raccoglie di più ci sono delle difficoltà, e si cominciano a vedere le prime richieste da parte di alcune regioni, a partire dal Lazio. "I segnali sono di un calo generalizzato, che al momento il sistema sta assorbendo anche per la verosimile riduzione di alcune attività chirurgiche in elezione - spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del Cns -. Non possiamo però aspettare, anche perché l'autosufficienza delle regioni che sono normalmente compensate da quelle con maggiori capacità di raccolta del sangue, senza il loro supporto rischia di andare in sofferenza. Non a caso un appello simile è stato fatto ieri dalle autorità negli Stati Uniti, dove il numero di casi è nettamente inferiore rispetto all'Italia, e in Giappone". Anche dai punti di raccolta associativi, sottolinea Gianpietro Briola, portavoce del Civis, il coordinamento delle associazioni di donatori, arrivano segnalazioni di una riduzione della raccolta. "Le donazioni possono essere fatte in sicurezza, seguendo le precauzioni valide per la popolazione generale per evitare il contagio".
Viminale, non è vera la notizia sulla chiusura delle scuole fino al 5/4
Non corrisponde al vero la notizia della chiusura fino al 5 aprile prossimo di tutte le scuole di ogni ordine e grado da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Nessuna notizia in tal senso è stata pubblicata sul sito istituzionale
www.interno.gov.it Lo rende noto il Viminale.
Miur, fake chi dice scuole chiuse fino a 5 aprile
"Gira un finto comunicato attribuito al Ministero dell'Interno in cui si dice che è stata disposta la chiusura delle scuole fino al 5 aprile. Chi fa questi giochini si diverte alle spalle di milioni di studenti e genitori, della scuola. Lo trovo intollerabile. Ma possiamo tutti fare qualcosa per fermare questa follia delle fake news virali. Verificare leggendo fonti ufficiali e non condividere contenuti non accertati". Lo scrive su fb la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina.
Piemonte,144 positivi, 34 rianimazione, 3 morti
In Piemonte ci sono 144 le persone positive al Coronavirus, dei quali 34 sono ricoverati in rianimazione, e si contano finora tre decessi. Questi i dati aggiornati alle 14 di oggi, comunicati dall'assessore alla Sanità, Luigi Icardi, in conferenza stampa con il governatore Alberto Cirio. "Un solo caso, il primo - ha ricordato Icardi - ha ricevuto la validazione dell'Istituto Superiore di Sanità. Visto il sovraccarico dell'Istituto, è probabile che a breve il Piemonte venga autorizzato a certificare la positività al virus in modo autonomo". "Sul fronte dell'assistenza - ha spiegato - abbiamo 64 posti di rianimazione dedicati, ma a breve ne creeremo di nuovi. E probabilmente affiancheremo a quello di Tortona un secondo Covid-19 Hospital piemontese. Inoltre presso l'Unità di Crisi abbiamo creato un servizio che si occupa delle nuove assunzioni in sanità e abbiamo riservato una sala al Comitato scientifico che ci affianca nelle decisioni".
La Valle, caso Molinette gestito al meglio
"La macchina organizzativa ha funzionato: siamo intervenuti prontamente e tutte le procedure necessarie sono state messe in campo". Lo afferma all'ANSA il direttore sanitario dell'ospedale Molinette, Giovanni La Valle, in merito al caso dei due pazienti risultati positivi al coronavirus. "Siamo intervenuti subito isolando i pazienti, mettendo in quarantena il personale sanitario e, al tempo stesso, garantendo la continuità delle attività - spiega La Valle - il sistema ha gestito al meglio la criticità".
Cirio, pronti 7 mln per promuovere il Piemonte
"Quando sarà tutto finito, promuoveremo il Piemonte con una grande campagna". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. "Stiamo cercando i più bravi comunicatori - sottolinea - su questa campagna siamo pronti a investire 7 milioni di euro".
Aiace, sospese tutte le iniziative a Torino
A causa dell'emergenza in atto per il diffondersi del virus Covid-19, tutte le iniziative di Aiace Torino "attualmente in svolgimento in città o in previsto inizio imminente - la rassegna dedicata a cinema e musica Play It Loud! e i corsi rivolti alla cittadinanza I mille volti di Joker e Invecchiare imbiancando case. The Irishman, la Storia americana, Scorsese e il tempo che passa - sono sospese e verranno ricalendarizzate. Le nuove date saranno comunicate appena possibile".
Cna, allarme liquidità imprese
La contrazione di domanda e quindi di ricavi sta producendo una situazione molto problematica rispetto alla liquidità aziendale che oscilla tra il 30% e il 50% su base mensile. A lanciare l'allarme è l'Osservatorio Micro e Piccole Imprese Cna Piemonte: con il secondo report sulle conseguenze del Coronavirus. Il protrarsi nelle prossime settimane di questa situazione - spiega Cna - fa prevedere una restrizione della liquidità tale da non poter far fronte agli ordinari pagamenti. "Le imprese ci indicano una priorità assoluta e urgente: quella di fronteggiare la mancanza di liquidità aziendale. E' necessario che la Regione Piemonte si faccia parte attiva per promuovere un tavolo triangolare con banche e imprese per individuare i giusti strumenti di intervento che si stanno discutendo a livello nazionale tra ABI, Governo e associazioni datoriali. Noi esprimiamo una particolare preoccupazione per il sistema della micro e piccola impresa piemontese che risente in modo particolare di una crisi economica molto preoccupante derivante dalla posizione geografica della nostra regione", affermano il segretario regionale di Cna Piemonte, Filippo Provenzano e il presidente di Cna Piemonte, Fabrizio Actis.
Ore 14
Cirio, Piemonte introdurrà voucher famiglie
"Vogliamo introdurre voucher per le famiglie che devono sopportare costi per le scuole chiuse. Intendiamo aumentare con risorse nostre i voucher dello Stato, oppure estenderne la platea dei beneficiari". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nel corso di una conferenza stampa.
Icardi, da coppia Molinette tardiva comunicazione
Sarà riaperto a breve il reparto di Medicina generale chiuso la scorsa notte dopo il caso dei due pazienti positivi al coronavirus. Lo rende noto l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, nel corso di una conferenza stampa. "Il pre-triage era stato effettuato correttamente - spiega - l'unica cosa è che questi signori si sono dimenticati di comunicarci che il figlio, che era andato a trovarli un paio di volte, lavora nella zona rossa di Lodi. Purtroppo questo ha fatto sì che sia stato necessario isolare personale sanitario, che in questo momento per noi è preziosissimo. Speriamo dunque in comportamenti responsabili da parte di tutti", è l'auspicio dell'assessore Icardi.
Piemonte, stop mutui per mille aziende
"Il governo si è impegnato a concedere la cassa integrazione in deroga a tutta Italia, anche a chi ha meno di 6 dipendenti e anche nel caso di titolare unico. Noi ci stiamo attrezzando per essere pronti". Lo afferma il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, annunciando i primi provvedimenti economici della Regione per venire incontro ai problemi di imprese e famiglie alle prese con l'emergenza coronavirus. Tra i provvedimenti, operativi già da oggi, Cirio ha annunciato il blocco dei pagamenti dei mutui per mille imprese. Una misura, ha spiegato, del valore di 110 milioni di euro. Per mettere in circolo liquidità, sono previsti pagamenti nei confronti delle aziende in attesa per 200 milioni di euro.
Il 64% degli studenti è preoccupato per la chiusura delle scuole
Nella metà delle scuole superiori di tutt'Italia non sono state ancora avviate lezioni a distanza: è quanto emerge da un sondaggio della community ScuolaZoo che ha coinvolto oltre 4mila studenti. Ha risposto in maniera affermativa invece il 31% dei ragazzi mentre restante 20% ha detto che l'istituto che frequenta non ha ancora preso decisioni in merito. Ben il 64% del campione è preoccupato/a per la chiusura delle scuole, il 35% invece non lo è. Tra gli aspetti che destano più preoccupazione, c'è il possibile prolungamento dell'anno scolastico (61,7%), il mancato completamento dei programmi scolastici (35%) e le eventuali ripercussioni sugli esami di Stato (23%). Solo una piccola parte degli intervistati ha detto di essere preoccupato per ragioni di salute. La somma delle percentuali è superiore a 100 perché era possibile selezionare più di un'opzione.
Cirio, linea prudenza Piemonte sta pagando
Il governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha incontrato questa mattina i parlamentari piemontesi. "Abbiamo condiviso la necessità di non abbassare la guardia", spiega Cirio, sostenendo che "la linea della prudenza adottata in Piemonte, per esempio tenendo chiuse le scuole anche quando avremmo potuto riaprirle, ha premiato". La Regione Piemonte sta mettendo a punto un documento, da presentare al governo, con le istanze del Piemonte sotto profilo economico: "il Piemonte parte, senza aspettare", conclude Cirio.
Ore 14
Il virus uscito dalla Cina con 34 casi invisibili
A portare il coronavirus SarsCoV2 fuori dalla Cina sono stati 34 casi invisibili, sfuggiti a ogni osservazione clinica forse perché con sintomi lievi. Lo indica il modello matematico pubblicato sul sito MedrXiv ed elaborato dal gruppo dell'Università Fudan di Shanghai diretto da Yi Li e Meng Liang. Lo stesso modello matematico, basato sui casi rilevati dal 21 gennaio al 28 febbraio, indica che le misure di contenimento sono indispensabili perché i casi tendono a moltiplicarsi per 10 ogni 19 giorni. "La dinamica della diffusione del virus è complessa e continua a variare nel resto del mondo", osservano gli autori della ricerca. Per questo hanno deciso di affrontarla con un modello in grado di semplificare la situazione reale per estrapolare delle tendenze generali nell'evoluzione dell'epidemia al di fuori dalla Cina. Basato sulle statistiche pubblicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il modello indica che all'origine dell'epidemia che oggi ha fatto superare nel mondo la soglia di 100.00 casi (quasi 20.000 dei quali fuori dalla Cina), ci siano stati 34 "pazienti non osservati". Per i ricercatori è un dato che "non sorprende". Potrebbero infatti essere state persone "con sintomi lievi, tanto da non avere bisogno di andare in ospedale". Per i ricercatori "non si può escludere che questi casi esistessero già prima o parallelamente al focolaio di Wuhan", dal quale è cominciata l'epidemia in Cina. L'altro dato che emerge dalla ricerca è l'aumento dei casi fuori dalla Cina, che "segue globalmente una tendenza quasi esponenziale, con un tasso di crescita di 10 volte ogni 19 giorni". E' questa, secondo il modello, la tendenza alla quale l'epidemia tenderebbe a crescere se non fossero adottate misure di contenimento. Per questo gli autori della ricerca lanciano un appello perché vengano adottate "azioni globali sulla salute pubblica in tutto il mondo".
Montaruli (FdI), Appendino chiuda giostre a Torino
"La sicurezza dei bambini e delle loro famiglie deve venire prima di tutto. Il sindaco Appendino chiuda il Lunapark della Pellerina": a chiederlo è la parlamentare di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli dopo l'aggravarsi dell'emergenza coronavirus sotto la Mole. "E' assurdo - prosegue - che dal Comune di Torino nessuno abbia pensato a chiudere temporaneamente un luogo in cui tenere le distanze di sicurezza è praticamente impossibile, ed in cui la presenza di minori è altissima. I giostrai andranno aiutati con sgravi e compensazioni, ma che senso ha chiudere le scuole e poi rendere possibile l'ammassarsi di famiglie e bambini tra i banchi delle giostre? Mi auguro che il sindaco Appendino possa ripensare alla decisione, altrimenti la responsabilità sarà sua. Il coronavirus si sconfigge con misure drastiche, e magari impopolari, ma la salute della cittadinanza deve essere messa al primo posto. Appendino ci ascolti".
Ore 13
Torino, limitazioni e chiusure degli sportelli Smat
Accessi limitati e sportelli chiusi. Sono alcune delle misure messe in campo da Smat, la multiservizi che gestisce l'acquedotto torinese, in seguito alle disposizioni ministeriali per limitare la diffusione del Coronavirus. Smat invita gli utenti a limitare l'accesso agli sportelli ai casi urgenti e indispensabili e ad utilizzare piuttosto il numero verde 800 010 010 o il sito già predisposto per la gestione delle pratiche amministrative. Nelle sale d'attesa delle sedi di corso XI Febbraio a Torino e via Vigone a Pinerolo sarà consentita la presenza contemporanea di non più di 4 persone, mentre agli sportelli di via Miniere a Ivrea e via Po a Chivasso bisognerà attendere il proprio turno all'esterno. Per motivi precauzionali saranno invece chiusi fino al 16 marzo gli altri sportelli dell'area metropolitana. Smat ha inoltre messo a disposizione nelle sale dedicate all'utenza soluzioni disinfettanti per le mani.
Sciopero degli avvocati, un deferito a Torino
Il nome di un avvocato che ha aderito all'astensione dalle udienze per le problematiche del Coronavirus è stato segnalato alla procura a Torino. E' successo per iniziativa della quarta sezione penale della Corte d'appello. Lo "sciopero" è stato proclamato a livello nazionale dall'Organismo congressuale forense. Il legale aveva comunicato l'intenzione di astenersi ma, secondo fonti informate, non si è presentato in udienza. In casi del genere è possibile che i pubblici ministeri siano chiamati a vagliare la sussistenza di reati quali l'abbandono di difesa o l'interruzione di pubblico servizio.
Ruffino (Fi),riconoscere crediti servizi scuola
Riconoscere alle famiglie dei crediti per i servizi scolastici non erogati a causa del Coronovaris: lo chiede la parlamentare azzurra Daniela Ruffino. "Di fronte alla mancata erogazione di servizi come scuolabus, mensa, asili nido a causa dell'interruzione della didattica - dice Ruffino - la via più semplice per i Comuni è il riconoscimento dei crediti da portare a scomputo con il nuovo anno scolastico. Se la chiusura delle scuole dovesse protrarsi oltre le due settimane, vorrà dire che il prossimo anno le famiglie non dovranno pagare la retta per un mese". "A carico dello Stato - rimarca - devono andare tutti gli altri oneri che l'emergenza Coronavirus sta scaricando sulle famiglie, come la necessità di una baby sitter. In questo caso, se rimane valido il principio di evitare assembramenti di persone, l'intervento dello Stato diventa essenziale per consentire la continuità produttiva dei genitori". "Sono temi - osserva - ai quali le amministrazioni sono molto sensibili e lo dico avendo vissuto l'esperienza di amministratore. Il governo farà bene a non sottovalutare questo problema di grande impatto sociale".
Molinette, la Procura avvia gli accertamenti
Una serie di accertamenti conoscitivi sono stati avviati dalla procura di Torino sulla situazione alle Molinette, dove sono state attivate tutte le procedure di prevenzione e sicurezza in seguito all'ingresso di una coppia di pazienti risultati positivi solo in un secondo tempo al coronavirus. I due non avevano dichiarato di avere ricevuto una visita dal figlio, che lavora a Lodi.
Ore 12
Da Banca Sella misure per le zone rosse
Il gruppo Sella ha adottato le misure volte a sostenere le imprese e le famiglie delle aree colpite dal Coronavirus. Il gruppo, si legge in una nota mette a disposizione delle famiglie con mutui relativi a edifici presenti nelle "zone rosse" la possibilità di richiedere la sospensione delle rate. Anche le aziende con sede operativa negli stessi comuni potranno richiedere la sospensione delle rate dei finanziamenti chirografari, ipotecari e dei contratti di locazione finanziaria e operativa sottoscritti con Sella Leasing. La sospensione potrà avere una durata fino a 12 mesi e ai clienti verrà data la possibilità di scegliere se richiedere la sospensione del rimborso dell'intera rata o della sola quota capitale del mutuo. La banca offre anche la possibilità di richiedere la sospensione dei prestiti in regolare corso di ammortamento, fino ad un massimo di tre mesi, per i clienti residenti o che svolgono la loro attività lavorativa all'interno delle "zone rosse". Sono state poi individuate ulteriori azioni a supporto delle aziende che abbiano subito un danno alla loro attività economica a seguito dell'emergenza sanitaria, tra cui la possibilità di richiedere la proroga delle linee di import fino a un massimo di 120 giorni in caso di mancata ricezione della merce, la concessione di linee di credito a supporto del capitale circolante delle aziende attraverso il finanziamento paghe per una durata massima di 9 mesi e altre linee di credito dedicate alla liquidità con durata massima di 6 mesi.
I bambini sono suscettibili quanto gli adulti
"Questo è un dato chiave che può supportare la chiusura delle scuole come un intervento efficace", ha detto Caitlin Rivers, epidemiologo presso la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. Anche Lessler afferma che nelle misure di analisi e controllo "non possiamo ignorare i bambini". Lo studio ha seguito i casi di contagio di 391 persone e ha monitorato 1.286 persone con cui avevano avuto contatti stretti per vedere se erano risultate positive al virus anche in assenza di sintomi. E' stato scoperto che i bambini di età inferiore ai 10 anni potenzialmente esposti al virus avevano la stessa probabilità degli adulti di contrarre l'infezione. E' stato anche scoperto che le persone che vivevano nella stessa famiglia di una persona infetta dal virus, avevano la probabilità sei volte maggiore di essere contagiate, rispetto alle persone che avevano avuto contatti con una persona infetta in altri contesti. La ricerca mostra inoltre che le misure di contenimento e la sorveglianza hanno effetti positivi, ma va tenuto conto del numero di casi asintomatici e della loro capacità di trasmissione.
Lovers Film Festival, confermata anteprima
Il Museo Nazionale del Cinema e il Lovers Film Festival - a Torino dal 30 aprile al 4 maggio - confermano l'anteprima del film Gli anni amari di Andrea Adriatico che si terrà lunedì 9 marzo alle 21 a Torino al Cinema Massimo in Sala Cabiria. La capienza della sala sarà limitata a 150 posti in ottemperanza alle prescrizioni del decreto del 4 marzo. La proiezione sarà seguita da un dibattito a cui interverranno il regista Andrea Adriatico, il direttore del Museo Nazionale del Cinema Domenico De Gaetano e la direttrice del Lovers Film Festival Vladimir Luxuria. La pellicola sarà nelle sale dal 12 marzo. Il Lovers Film Festival, la più antica rassegna cinematografica sui temi Lgbtqi d'Europa e terza nel mondo, quest'anno compie 35 anni ed è diretto da Vladimir Luxuria.
Plauso dell'Oms a Italia per gestione crisi
"Sincero apprezzamento" per la leadership dimostrata dal ministro della Salute italiano Roberto Speranza" nella gestione della crisi sul coronavirus e per aver concordato l'invio a Roma presso il ministero di "un senior advisor" dell'Organizzazione mondiale della sanità. Lo ha espresso Hans Kluge, direttore per l'Europa dell'Oms, nel suo intervento al Consiglio Ue salute straordinario. Kluge ha anche chiesto di sostenere l'Italia in quanto "piattaforma del know how Ue sul virus". Il direttore per l'Europa dell'Oms ha poi espresso il suo apprezzamento nei confronti dell'Italia anche per aver voluto "espandere" la capacità di gestione della situazione alle regioni del Paese "tenendo l'ufficio dell'Oms di Venezia come base". Un ringraziamento è stato rivolto alle autorità nazionali pure per aver organizzato una conferenza stampa congiunta con autorità europee e Oms al termine della missione svoltasi in Italia la scorsa settimana, un'occasione per portare del "buon senso nel dibattito sul Covid-19", ha detto ancora Kluge.
Riaperto il dea dell'ospedale di Verbania
Il Dea dell'Ospedale Castelli di Verbania è stato riaperto. L'attività è ripresa questa mattina dopo la sanificazione dei locali disposta per la presenza di un paziente positivo al Coronavirus.
Comune di Torino, commissioni spostate in altra sala
Dopo il gel igienizzante per le mani, posizionato all'entrata della Sala Rossa in occasione del Consiglio comunale, al Comune di Torino arrivano altre misure per il contenimento del Coronavirus. Da questa mattina infatti le commissioni consiliari, che di norma si svolgono in Sala Orologio, sono state trasferite nella più grande Sala Carpanini. Ad annunciare la decisione un cartello, affisso all'ingresso della Sala Orologio, che fa riferimento a "ragioni logistiche legate alle misure di contrasto al diffondersi del Coronavirus". Sono stati inoltre affissi avvisi per invitare dipendenti, utenti e visitatori di Palazzo Civico ad attenersi alle regole igienico sanitarie previste.
Reale Mutua, vicini al Paese con aiuti concreti
"Il nostro Paese sta vivendo un momento complesso a casa delle conseguenze derivanti dall'attuale situazione sanitaria. Il nostro Gruppo, come già in precedenti occasioni, vuole essere vicino ai propri soci-assicurati e a tutto il Paese con aiuti concreti, che rispecchiano la sua natura mutualistica". Lo afferma Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua, annunciando una serie di interventi "indirizzati sia alla tutela della salute delle persone - spiega - sia ad agevolare la ripresa delle attività sociali, economiche e produttive, nella convinzione che con il contributo e l'impegno di tutti riusciremo a superare questo momento di difficoltà". La patologia da Covid-19, precisa Reale Mutua, è coperta da tutti i suoi prodotti. Agli assicurati, già beneficiari di coperture che prevedono indennità giornaliera da ricovero ospedaliera, la garanzia viene estesa anche nel caso di quarantena presso la propria abitazione. Tra le iniziative adottate anche l'estensione del servizio gratuito di consulenza medica di Blue Assistance. Banca Reale sospende per tre mesi le rate dei finanziamenti in corso per i clienti delle zone rosse.
Ascani, farò un collegamento al giorno con le scuole
Voglio ringraziare e complimentarmi con i dirigenti, i docenti e il personale tutto che in questi giorni di sospensione delle attività didattiche o di chiusura stanno dimostrando una straordinaria capacità di mettersi in gioco e che continuano a fare comunità sperimentando, spesso per la prima volta, la didattica a distanza. Per dimostrare loro la mia vicinanza, anche simbolica, ogni giorno, a partire da oggi e fino a quando non si riapriranno le scuole, farò un breve collegamento con alcuni istituti che, da Nord a Sud, cercano di continuare a garantire una formazione di qualità, seppur con modalità didattiche alternative, agli studenti. Perché il centro della scuola sono e devono essere loro, gli studenti". Così la Vice Ministra dell'Istruzione, Anna Ascani. "Il primo appuntamento è questa mattina alle 11.45 con il Liceo 'De Sanctis-Galilei' di Manduria. Lunedì incontrerò 'virtualmente' i ragazzi dell'Istituto superiore Telesi@ di Telese Terme (BN), martedì gli studenti dell'Istituto superiore Duni-Levi di Matera e poi continuerò a incontrare altre scuole e altre comunità, tutte impegnate a garantire il diritto all'istruzione ai nostri ragazzi. La comunità scolastica sta dando una prova di maturità e di dedizione che ci dimostra quanto la scuola sia a tutti gli effetti una delle più importanti, se non la più importante, istituzione del nostro Paese. Spero che questa emergenza serva a diffondere in tutti i cittadini la piena consapevolezza del ruolo cruciale dell'educazione", conclude Ascani.
Ore 11
Speranza, serve più coordinamento europeo
"I contatti fra noi ministri europei in questi ultimi giorni hanno evidenziato che, nonostante una forte volontà politica di collaborazione, vi è la necessità di un ancora più significativo e veloce coordinamento europeo", sulla gestione dell'epidemia del coronavirus. Così il ministro della salute, Roberto Speranza, intervenendo al Consiglio Ue Salute straordinario convocato per discutere sull'evoluzione della situazione legata al Covid-19. Il maggiore coordinamento europeo serve a "conseguire alcuni obiettivi", ha spiegato Speranza. "Tra questi, assicurare il puntuale e tempestivo funzionamento del Meccanismo di protezione civile europeo e del Comitato di sicurezza sanitaria, il ricorso ad acquisti centralizzati di apparecchiature e materiali, una loro rapida acquisizione e distribuzione congiunta a partire dalle aree con maggiori esigenze, un efficace coordinamento e regole chiare e immediatamente operative per l'assegnazione di tali risorse, garantire un più efficace e tempestivo scambio d'informazioni, oltre al sostegno economico previsto per alcune di queste attività". "In ogni caso - ha continuato il ministro - è opportuno che siano elaborati presto dei piani ben definiti in tutti i Paesi, anche attraverso linee guida sugli aspetti diagnostici clinici e più in generale di gestione di pazienti, per evitare che le scelte più complesse debbano essere effettuate in carenza di informazioni importanti". "L'Italia - ha concluso - ritiene che grazie alle risorse professionali, tecniche, organizzative e gestionali schierate sarà possibile fronteggiare adeguatamente questa difficile situazione, grazie anche ad una forte alleanza fra scienza e politica, sia a livello nazionale che internazionale, e che l'Ue possa e debba garantire il necessario collante e supporto per vincere insieme una sfida a beneficio delle popolazioni dei nostri Paesi e del mondo intero".
Piemonte, sbloccare i fondi per la digitalizzazione delle scuole
L'assessore all'Innovazione della Regione Piemonte, Matteo Marnati, ha chiesto al governo l'assegnazione dei 33 milioni del piano Bul assegnati al Piemonte per l'acquisto di Voucher destinati alla digitalizzazione delle scuole. L'invito è contenuto nella lettera inviata questa mattina al ministro Paola Pisano. "Queste risorse al momento sono bloccate a Roma - spiega Marnati - e se potessimo gestire direttamente noi la ripartizione faremmo più in fretta. Potremmo aiutare da subito le famiglie per acquistare connessioni e strumenti per seguire la didattica". Se il governo deciderà di assegnare i fondi, spetterà alla Regione stabilire i soggetti assegnatari, i criteri e le modalità di erogazione.
Ema, test preliminari vaccino non prima aprile
"Al momento è difficile prevedere delle tempistiche per lo sviluppo di vaccini" contro il coronavirus, "ma i primi test clinici preliminari non cominceranno prima di aprile-maggio di quest'anno, ciò significa che prima che un possibile vaccino sia pronto per iniziare studi clinici ci vorranno alcuni mesi. Tuttavia, l'Ema è pronta a considerate ogni documentazione per ottenere l'autorizzazione d'ingresso sul mercato nel più breve tempo possibile". Così Noel Wathion, vice direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) che guida la task force dell'Ema sul covid-19, intervenendo durante il Consiglio Ue salute straordinario convocato per discutere la situazione dell'epidemia del coronavirus. Wathion ha anche sottolineato che l'agenzia sta lavorando per evitare che si verifichino carenze nella fornitura di medicinali in Europa, ma che finora tale situazione "non si è verificata", la "situazione è monitorata".
Pediatri, in Lombardia stop alle vaccinazioni
Non solo scuole chiuse e pazienti a numero ridotto negli ambulatori dei pediatri di famiglia. In questi ultimi 10 giorni in Lombardia sono state fermate le vaccinazioni di neonati e bambini, e i centri vaccinali delle Asst (Aziende socio sanitarie territoriale) stanno chiamando le famiglie per sospendere le sedute programmate e rimandarle. A segnalarlo è Rinaldo Missaglia, segretario del Sindacato dei medici pediatri di famiglia (Simpef). "I centri vaccinali del territorio lombardo sono stati chiusi - spiega -, stanno chiamando per sospendere le sedute vaccinali che verranno rimandate in tutta la Regione. Ma è un messaggio che non ci piace questo". Secondo Missaglia si tratta di una questione "che potrebbe essere risolta con la giusta organizzazione. Noi pediatri di famiglia saremmo disponibili a supportare il sistema pubblico, anche nella veste di vaccinatori". Oltre alle vaccinazioni, ci sono anche i controlli di crescita e bilanci di salute che si dovrebbero fare sui bambini nati in queste settimane, "e che si stanno rimandando in molti casi. Quando possibile li facciamo venire in ambulatorio in un ambiente protetto - conclude - ma sicuramente avremo la coda quando questa situazione di emergenza finirà".
Polo 900 aperto, ma gli eventi sono sospesi
Rimane aperto al pubblico il Polo del '900 (tutti i giorni dalle 9 alle 21, domenica dalle 9 alle 20) ma sono sospesi tutti gli appuntamenti in programma fino al 3 aprile. Garantite le funzioni ordinarie di biblioteche, sale lettura e Museo Diffuso della Resistenza, nel rispetto delle disposizioni in vigore. "Nonostante il periodo di incertezza in cui ci troviamo, il Polo del '900 rimane vivo e attivo - spiega Alessandro Bollo, direttore del Polo del '900 - Stiamo lavorando per riprogrammare e non perdere nessuna delle iniziative che avevamo in calendario a marzo. Anzi stiamo mettendo a punto nuove idee per alleggerire questo periodo di tensione che divulgheremo nei prossimi giorni. In più, sono disponibili più di 100 mila contenuti digitali nella nostra piattaforma digitale 9centRo per chi vuole studiare e approfondire e abbiamo appena lanciato un sondaggio online che permette la scelta fra alcune protagoniste femminili distintesi come giornaliste, artiste o imprenditrici cui verranno dedicati dei laboratori di lettura".
Vercelli proroga pagamenti Tari
Il Comune di Vercelli, considerata l'emergenza coronavirus, ha posticipato il pagamento della Tari, la tassa smaltimento rifiuti, la cui prima scadenza è prevista dal prossimo 16 aprile. Il primo acconto è stato prorogato al 16 luglio, il secondo al 16 settembre. Il saldo della tassa annuale, invece, dovrà essere versato entro il 16 dicembre.
Conte, aiuti a famiglie? Stiamo lavorando al decreto
"Quando arriveranno i primi aiuti alle famiglie? Stiamo lavorando al decreto, stiamo lavorando". Così il premier Giuseppe Conte rispondendo ai giornalisti all'arrivo alla Protezione civile a Roma.
Ore 10
Focus ministri Ue su cooperazione-misure Paesi
"Scambiare opinioni sull'espandersi dell'epidemia di
coronavirus e discutere perché c'è questo numero di casi in Europa", "migliorare la collaborazione fra Paesi sulla base dei meccanismi che abbiamo a disposizione", ma anche "discutere sull'attuazione di misure nazionali e vedere quali opzioni abbiamo per migliorarle". Questi gli obiettivi principali del Consiglio Ue straordinario sulla salute che si svolge oggi a Bruxelles, enunciati al suo arrivo dal ministro per la salute della Croazia, Vili Beros, che detiene la presidenza di turno dell'Unione. "La salute pubblica è una delle prime priorità dell'Unione europea - ha spiegato - il 13 febbraio abbiamo avuto un incontro simile a quello di oggi, ma all'epoca la situazione in Europa era diversa rispetto a oggi. Ora, con dozzine di nuovi casi, abbiamo deciso che bisognava convocare una nuova riunione". Fra i temi sul tavolo elencati dal ministro c'è anche quello di "enfatizzare l'importanza della comunicazione affidabile ed esatta sia fra Stati che verso il pubblico, è qualcosa che può aiutarci a combattere il virus".
Cremazioni, Socrem Torino introduce limitazioni
Numeri contingentati per le cerimonie di cremazione a Torino. Sono le limitazioni introdotte dalla Socrem, la società che gestisce il servizio funebre, in base alle misure di contenimento del Coronavirus previste dal decreto del 4 marzo. In particolare per il rito del commiato viene limitato l'ingresso nella sala a 20 persone, in modo da consentire il rispetto della distanza di almeno un metro fra ogni partecipante. Sia nella sala d'attesa sia in quella della Memoria, dove viene consegna l'urna cineraria, potranno invece entrare massimo 5 persone. Infine sarà consentito l'accesso a un massimo di due persone per volta nell'ufficio della segreteria della Socrem. Queste disposizioni sono valide, al momento, fino al 3 aprile.
Cirio, pronti 50 mln per piccole medie imprese
In materia di aiuti economici per far fronte all'emergenza coronavirus, la Regione Piemonte è al lavoro per "integrare il decreto del governo che arriverà martedì". Lo afferma ai microfoni di Radio Capital il governatore Alberto Cirio, ospite della trasmissione Circo Massimo. "Abbiamo il fondo di garanzia per le piccole medie imprese da 50 milioni per assicurare loro liquidità da parte del settore creditizio - spiega Cirio -. Abbiamo trovato 10 milioni da stanziare per le famiglie che hanno i bambini a casa e hanno costi e disagi. Abbiamo poi stanziato 7 milioni con i fondi europei per una grande campagna di promozione del Piemonte. Ma qui mi appello al Capo dello Stato perché ci sia un coordinamento nazionale":.
Sospeso il Glocal Film Festival
E' stato sospeso, alla luce delle nuove indicazioni del decreto ministeriale del 4 marzo e della situazione attuale, il Glocal Film Festival, che si sarebbe dovuta svolgere dal 12 al 16 marzo al Cinema Massimo di Torino. Al momento non sono state fissate nuove date. "Purtroppo - spiega il direttore del Glocal, Gabriele Diverio - dobbiamo rinunciare alla nostra manifestazione a una settimana dal suo inizio. Il decreto di mercoledì rende inevitabile questa decisione che abbiamo rimandato il più possibile spinti dall'ottimismo e dal supporto dei tanti amici del Glocal. Abbiamo detto che, fino a comunicazione contraria, avremmo realizzato il festival: ora la comunicazione è arrivata e benché non sia espressamente di divieto, ci allontana sempre di più da quello che avremmo voluto offrire al pubblico. In particolare, avremmo voluto che l'apertura di questa nuova edizione fosse una festa per tutta la città: concentrare in una data, una sala e un film, il preciso momento in cui ripartire tutti insieme e con entusiasmo, dopo le sospensioni e gli annullamenti iniziati a febbraio. Ma vogliamo rassicurare i registi, le case di produzione, i giurati, gli ospiti e gli sponsor che ci sostengono perché stiamo ragionando su come non perdere il grande lavoro fatto in questi mesi: il Glocal ha subito una battuta d'arresto, ma non è intenzionato a fermarsi".
Cirio, in Piemonte 270 posti di rianimazione
Aumentano i posti di rianimazione negli ospedali del Piemonte. Lo rende noto il governatore Alberto Cirio, ospite della trasmissione Circo Massimo su Radio Capital. La Regione "è arrivata a 270 posti di rianimazione - dice Cirio - Li abbiamo potenziati con dei caschi di ventilazione, che permettono di affrontare le crisi respiratorie".
Cirio, bene Mattarella su rigore, Nord l'ha fatto
"Mattarella ha fatto bene a prevedere univocità e rigore assoluto. Noi al Nord questa linea l'avevamo già presa, poi è stata confermata successivamente dai provvedimenti del governo". Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio commenta così, intervistato su Radio Capital, l'appello del Capo dello Stato all'unità e al rispetto delle decisioni prese a livello centrale per l'emergenza coronavirus. Il Piemonte, ricorda Cirio, ha "quattro province che confinano con la Lombardia. Ho zone più vicine a Lodi di tanti comuni lombardi - osserva - Abbiamo preso decisioni in autonomia, ma sempre consultando il ministro della Salute, Roberto Speranza".
Penalisti, perchè scuole chiuse e tribunali no?
"Signor Ministro, le domande semplici esigono risposte inequivoche. Quali differenze il Governo ritiene sussistano, ai fini dell'obiettivo di contenimento della diffusione del coronavirus, tra uno stadio, un'aula scolastica, una sala cinematografica, ed invece un
Tribunale?": così l'Unione delle Camere penali si rivolge al ministro della Giustizia. "Se avete deciso (e ne avrete avute tutte le ragioni) di chiudere le scuole di tutta Italia, dovete spiegarci perché - scrivono i penalisti in una lettera pubblica a Alfonso Bonafede - non chiudere (salvi i processi urgenti ed indifferibili) i Tribunali. Ancor meno comprensibile è l'idea di rimettere ogni decisione ai responsabili degli Uffici Giudiziari, senza vincolarli a parametri univoci e categorici, ispirati e regolati dagli unici criteri rilevanti, cioè quelli della scienza medica e della tutela della salute pubblica". E se "è del tutto ovvio e condivisibile affermare che non possa essere rimessa agli avvocati la valutazione delle condizioni e dei parametri di salvaguardia della salute pubblica", perché invece "questa ineccepibile considerazione non dovrebbe invece valere per un Procuratore della Repubblica o per un Presidente di Corte di Appello? In nome di cosa, cioè di quali cognizioni scientifiche si chiudono alcuni Tribunali, e se ne tengono aperti altri?" "Ecco le domande alle quali ci attendiamo adeguate risposte da parte di chi ha la difficile responsabilità di governare un Paese. Dovreste comprendere Voi per primi che in una situazione di allarme sociale e di crescente ansia dei cittadini, regole di comportamento inspiegabilmente diverse adottate in relazione a situazioni equivalenti creano sconcerto, rabbia, smarrimento, ed avviano l'allarme verso la strada pericolosa della paura irrazionale e incontrollabile", concludono i penalisti.
Msf offre supporto ad autorità sanitarie Italia
"Nella situazione straordinaria causata dalla diffusione del Coronavirus in Italia, abbiamo offerto il nostro aiuto alle autorità sanitarie italiane mettendo a disposizione i nostri medici e la nostra esperienza. Siamo in contatto con la task force del governo per capire dove e in che modo potremo dare il nostro supporto e definiremo insieme i dettagli in base ai principali bisogni". Lo afferma, in una nota, Claudia Lodesani, infettivologa e presidente di Medici Senza Frontieri (Msf) in Italia. "Sono tanti gli italiani che partono in missione con noi e tanti di loro - aggiunge - sono sanitari impegnati ogni giorno negli ospedali del nostro paese. In questo momento difficile ci è sembrato doveroso mandare un segnale di solidarietà ai nostri colleghi e di vicinanza alla popolazione italiana, cercando di contribuire nel nostro piccolo al grandissimo sforzo che il sistema sanitario sta compiendo senza sosta da più di un mese" conclude Lodesani. Msf spiega di aver offerto il proprio supporto anche in altri paesi in cui lavora: "Siamo in contatto con le loro autorità sanitarie e uffici Oms nel caso fosse ritenuto utile".
Commissione Ue, c'è bisogno di solidarietà
"Il Consiglio dei ministri della salute europei si svolge in un momento critico in termini di sforzi per affrontare la sfida del coronavirus Covid-19. Guarderemo alla preparazione della risposta degli Stati membri, alle loro necessità e al bisogno di solidarietà in questo momento". Così la commissaria Ue alla salute, Stella Kyriakides, arrivando al Consiglio Ue straordinario sulla salute convocato per discutere gli ultimi sviluppi dell'epidemia di coronavirus in Ue. Per l'Italia partecipa il ministro della salute Roberto Speranza, che è già arrivato al Consiglio per avere una serie d'incontri bilaterali. Fra questi, anche un incontro con i due commissari europei che più da vicino stanno seguendo il dossier: Kyriakides (Salute) e Janez Lenarcic (Gestione crisi). "Colgo l'occasione per inviare le mie condoglianze alle persone colpite da questo recente problema - ha aggiunto Kyriakides entrando all'Europa building - e rassicurare tutti che stiamo facendo il possibile come Commissione Ue, e insieme ai Paesi membri, per superare questo momento il prima possibile. Oggi si parla di solidarietà, preparazione della risposta, coordinamento"
Pronto soccorso Asti chiuso nella notte
Il Pronto soccorso dell'ospedale di Asti è stato chiuso due ore nella notte per attività di sanificazione dopo il passaggio di una persona con febbre. "La decisione di chiudere per due ore - spiega l'Asl - è stata necessaria per consentire le operazioni di disinfezione dei locali". Da stamane il Pronto soccorso è tornato operativo e le attività regolari.
Sono 135 positivi in Piemonte, 80 i ricoverati
Sono 135 le persone positive al coronavirus in Piemonte: 47 in provincia di Asti, 31 nell'Alessandrino, 32 in provincia di Torino, 6 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 2 nel Biellese, 7 nel Vercellese, 2 a Cuneo e 5 provenienti da fuori regione. Lo si apprende da fonti sanitarie regionali. Le persone ricoverate in ospedale sono ottanta. Di queste, 25 si trovano in terapia intensiva: 4 ad Asti, 8 a Torino, 2 a Orbassano, 3 a Vercelli, 5 a Tortona, 1 a Biella, 1 a Cuneo, 1 a Vercelli. Le persone in isolamento domiciliare sono invece 52. I tamponi eseguiti complessivamente finora sono 666, 445 dei quali risultati negativi.
Ore 9
Positivi Molinette, il figlio lavora in zona rossa
Una coppia di ottantenni, da alcuni giorni ricoverata nel reparto di Medicina generale diretto dal dottor Luca Scaglione delle Molinette di Torino, è risultata positiva al Coronavirus. Erano arrivati in ospedale per quella che sembrava influenza, non dichiarando che era venuto a fare loro visita proprio in quei giorni il figlio, che lavora nella 'zona rossa' di Lodi. Lo si apprende da fonti sanitarie regionali. La Direzione aziendale dell'ospedale ha posto in essere i dovuti provvedimenti del caso. Sono state attivate tutte le procedure, compresa l'analisi del percorso dei pazienti dal loro arrivo in ospedale. La donna è già stata trasferita all'ospedale Amedeo di Savoia, come da procedura regionale, mentre il paziente, più critico, è ricoverato in rianimazione. Secondo quanto si apprende, non c'è nessun rischio per gli altri ricoverati, che in termini precauzionali sono stati comunque spostati in altri reparti dell'ospedale. Sono già in corso le analisi epidemiologiche per mettere in sicurezza operatori ed eventuali visitatori, che hanno avuto contatti con i due pazienti.
Avvocati in sciopero, 'giudici ci negano diritto'
Parte da oggi lo sciopero degli avvocati di 15 giorni proclamato dall'Organismo congressuale forense per protestare contro l'inadeguatezza delle misure adottate per ridurre il rischio di contagio da Coronavirus negli uffici giudiziari. Ma "si segnalano da più parti situazioni in cui questo o quel giudice nega la legittimità del diritto alla astensione, per mancanza niente di meno che di gravi eventi lesivi della incolumità e della sicurezza dei lavoratori". E in tutti questi casi l'Organismo Congressuale Forense,assicura in una nota, "è pronto a tutelare i diritti degli avvocati sia dinanzi alla Commissione di Garanzia per l'esercizio del diritto di sciopero, sia in tutte le altre sedi". "Siamo davanti a eventi gravissimi e purtroppo epocali, tempi in cui addirittura vengono chiuse le scuole e le attività ricreative che rischiano di produrre affollamento e c'è qualcuno che si permette di sindacare la gravità della situazione, spiegando che non ci sono rischi per la sicurezza, mentre notizie di quarantene e contagi si rincorrono nei palazzi di giustizia - afferma Giovanni Malinconico, coordinatore dell'Ocf - Ci poniamo una domanda: come è possibile mantenere la distanza di un metro in quei gironi danteschi che sono certi tribunali italiani? È tutela della propria incolumità e sicurezza, quella che spinge gli avvocati alla astensione, certo non il desiderio di riposo, atteggiamento che semmai va cercato altrove, non nella categoria forense".
A Novi Ligure altro decesso, è 3/o in Piemonte
Salgono a tre le vittime piemontesi del coronavirus. Nella notte è morta a Novi Ligure una donna di 81 anni, affetta da pluripatologie e risultata positiva del test del Covid 19, ricoverata da qualche giorno presso il pronto soccorso del nosocomio, dove si era presentata con sintomi influenzali e tenuta in osservazione. Il suo quadro clinico è peggiorato improvvisamente ed è deceduta nella fase di trasferimento in rianimazione. Lo si apprende da fonti sanitarie regionali.