"Restanza": come dice l'antropologo Vito Teti "non un pigro e inconsapevole stare fermi, un attendere muti e rassegnati", ma al contrario "un movimento, una tensione, un'attenzione". Perché se è difficile emigrare, a volte è ancora più coraggioso restare. Parte da questa parola poco conosciuta ma potente l'XI edizione di IT.A.CÀ Migranti e viaggiatori, il festival di turismo responsabile che si snoda quest'anno in 15 tappe dal 25 aprile al 3 novembre e che lo scorso anno ha ricevuto un prestigioso premio dall'Unwto, l'organizzazione mondiale del turismo. Con la "restanza" si possono fare viaggi incredibili, pur restando dove si è, e da Nord a Sud d'Italia IT.A.CÀ invita al viaggio con convegni, eventi, progetti innovativi, appuntamenti inclusivi, momenti di scambio, presentazione di libri, itinerari e molto altro in territori resistenti e resilienti. Si parte dai Monti Sibillini dal 25 al 28 aprile: quei luoghi, duramente colpiti e messi in ginocchio dai terremoti del 2016, diventano emblema della restanza, terra che trova il suo senso in chi ha scelto di restare e impegnarsi in un percorso complesso e faticoso che sta permettendo una risalita ed una ricostruzione attraverso progetti d'innovazione tecnologica, di turismo, di riqualificazione e valorizzazione del territorio come chiavi di riscatto. A seguire - dal 24 maggio al 9 giugno - Bologna, culla natale di IT.A.CÀ che nella scorsa edizione ha raccolto più di 30.000 visitatori - accoglierà la seconda tappa del festival, riconfermandosi anche quest'anno come polo centrale e snodo nevralgico: "it a cà" in dialetto bolognese significa sei a casa?: una qualsiasi casa, una qualunque Itaca da raggiungere. Si riflette anche sulla valorizzazione e sulla ripopolazione dell'Appennino Bolognese, terra di straordinaria eredità naturalistica e di storia antichissima, dove - nei primi due weekend di giugno - si parlerà di restanza e turismo responsabile. Ad aprire il tema, un grande convegno a Marzabotto, seguito da eventi, camminate fluviali, itinerari a piedi e a pedali, trekking in zone poco conosciute, laboratori, escursioni notturne e geo esplorazioni. E poi, da nord a sud, altre 13 stazioni di sosta lenta sono attese nei territori di Rimini con le sue Valli, Calabria di Mezzo, Salento, Gran Sasso, Brescia, Ravenna, Trentino, Reggio Emilia, Parma, Pavia, Monferrato, Napoli e Levante Ligure. Tra gli obiettivi esclusivi di questa XI edizione ci sarà anche quello di raccogliere e ripulire dalla plastica e dai rifiuti i luoghi toccati dal passaggio del festival. Su www.festivalitaca.net tutto il serrato programma e le informazioni.
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