Quella delle malattie croniche è una vera e propria epidemia in Italia, che continua ad aumentare nelle dimensioni. A disegnarne i contorni è un focus dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell'università Cattolica di Roma, i cui esperti hanno calcolato che nel 2018 quattro italiani su dieci ne hanno almeno una, 24 milioni di italiani dei quali 12,5 milioni hanno multi-cronicità. "L'elevata cronicità - commentano i coordinatori dell'Osservatorio Walter Ricciardi e Alessandro Solipaca - è un tratto distintivo dei Paesi a sviluppo economico avanzato ed è allo stesso tempo un elemento di criticità per i sistemi sanitari. Sostenibilità della spesa sanitaria ed equità le sfide che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) deve affrontare al più presto". La spesa attuale per le cronicità è di circa 66,7 miliardi, sottolinea il rapporto, e stando alle proiezioni effettuate sulla base degli scenari demografici futuri elaborati dall'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) e ipotizzando una prevalenza stabile nelle diverse classi di età, nel 2028 spenderemo 70,7 miliardi di Euro. La patologia cronica più frequente sarà l'ipertensione, con quasi 12 milioni di persone affette nel 2028, mentre l'artrosi/artrite interesserà 11 milioni di italiani; per entrambe le patologie ci si attende 1 milione di malati in più rispetto al 2017. Tra 10 anni le persone affette da osteoporosi, invece, saranno 5,3 milioni, 500 mila in più rispetto al 2017. Inoltre, gli italiani affetti da diabete saranno 3,6 milioni, mentre i malati di cuore 2,7 milioni. Come per molte epidemie, sottolinea Ricciardi, anche per questa ci sarebbe un vaccino. "Il quadro che si sta prospettando impone, oltre che un nuovo approccio sistemico per l'assistenza ai malati cronici, un cambio di passo delle politiche di prevenzione - conclude il professor Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene all'Università Cattolica e Direttore dell'Osservatorio - poiché la sostenibilità della salute dei prossimi anni si gioca sulla capacità di resilienza con azioni proattive delle Istituzioni e dei cittadini in termini di promozione di stili di vita salutari e di prevenzione di secondo livello". Le malattie croniche, sottolinea il rapporto, non sono equamente distribuite dal punto di vista geografico e socioeconomico. La prevalenza più elevata di almeno una malattia si registra in Liguria con il 45,1% della popolazione, mentre la più bassa è a Bolzano. Ad essere più colpite sono le donne e le persone con un titolo di studio più basso.
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