L'Italian Way può dire la sua in tutto il mondo e far crescere non solo il turismo, ma anche la cultura, la moda, l'enogastronomia e in generale tutta l'industria e la produzione made in Italy. Ma l'Italia deve essere consapevole del suo X Factor, l'Italian Factor, e deve - proprio come nel celebre talent - allenarlo. E bisogna partire molto presto instillando già negli scolari quell'orgoglio di essere nati in un posto così splendido come l'Italia. Oggi al TTG Travel Experience organizzato da Italian Exhibition Group il sociologo, saggista e presidente di Future Concept Lab Francesco Morace - autore con Barbara Santoro del libro Italian Factor (Egea Edizioni) - invita gli operatori a scommettere sull'italianità per moltiplicare il valore della destinazione. "L'idea di fondo - spiega all'ANSA Morace - è che abbiamo un potenziale molto maggiore di quello che noi sappiamo proporre attraverso comunicazione, promozione e marketing. Al contrario di altri paesi che non hanno la nostra ricchezza e la nostra creatività ma riescono a vendersi molto meglio. Un po' abbiamo davvero tanto, quasi troppo e quindi dovendo gestire il 70% dei beni culturali e artistici del mondo non sappiamo neanche bene come organizzarci. Dall'altro siamo anche un po' viziati dalla bellezza che ci circonda". "Alla fiera ho parlato - continua - con vari operatori che mi confermano che hanno la sensazione di avere per le mani un tesoro che non sanno bene come sfruttare, anche perché manca un po' il sistema Paese, quindi ognuno sente questo grande peso di doversi muovere e promuovere in modo indipendente. Io ho spiegato che è vero anche il contrario e spesso continuiamo tutti a "preoccuparci" senza "occuparci" e alla fine non andiamo da nessuna parte". "Eppure basta poco, basta avere dei singoli di buona volontà per avviare un circolo virtuoso e alla fine tutto si sblocca ed è possibile fare di più. Abbiamo vari esempi in Italia. Pensiamo a un Farinetti - sottolinea - che si è inventato Eataly e è andato a vendere il lardo di Colonnata in Fifth Avenue, dimostrando che si può fare. Sul lusso pensiamo a Brunello Cucinelli che da un borgo sperduto dell'Umbria è riuscito a fare un salto decisivo. Ha capovolto un po' la visione della globalizzazione facendo Think Locally (parti da un piccolo luogo molto specifico) and Act Global (confrontati con il resto del mondo). L'altro esempio che voglio citare è Federico Marchetti con Yoox che ha cominciato a vendere abbigliamento online 10 anni fa quando nessuno ci credeva. Con un modello di business intelligente, recuperava i resi degli stilisti vendendoli online attraverso un sito molto bello. La concretizzazione che la bellezza dell'Italia non ha mai una data di scadenza. E da italiano, di Ravenna, ha creato un caso incredibile diventando un colosso da miliardi di dollari... Io dico sempre che è riuscito a vendere ai cinesi con l'online quello che i cinesi copiano agli italiani. Quindi un genio".
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