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ROMA. Gli italiani buttano 16 miliardi di cibo, ma 3 su 4 hanno ridotto lo spreco

ROMA. Gli italiani buttano 16 miliardi di cibo, ma 3 su 4 hanno ridotto lo spreco
Dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della family bag al ristorante e la spesa a chilometri zero, dal campo alla tavola, con prodotti più freschi che durano di più. Sono alcune delle strategie messe in atto da quasi 3 italiani su 4 (71%) che, nel 2017, hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari. Lo rende noto un&rsquoindagine Coldiretti/Ixe&rsquo presentata alla giornata conclusiva del Villaggio della Coldiretti ai Giardini Reali di Torino. Gli sprechi domestici, secondo la Coldiretti, rappresentano in valore ben il 54% del totale e sono superiori a quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell'agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%), per un totale di oltre 16 miliardi che finiscono nel bidone in un anno. Non si tratta quindi solo di un problema etico ma determinano anche - precisa la Coldiretti - effetti sul piano economico ed anche ambientale per l'impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Sono diversi i consigli della Coldiretti per ridurre lo spreco alimentare. Come leggere la scadenza sulle etichette, posizionare il cibo nel frigo in modo corretto, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo. E ancora, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a chilometri zero, riscoprire le ricette degli avanzi, ma anche non avere timore di chiedere di portarli a casa quando si mangia al ristorante. Sulle tavole degli italiani, rileva la Coldiretti, sono tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti simbolo della cultura enogastronomica del territorio. Come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.
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