Il denaro che le due cellule che dall'Italia supportavano l'organizzazione terroristica Al Nusra e che venivano inviati in Siria "in gran parte veniva dall'immigrazione clandestina". Lo ha detto il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, nel corso della Conferenza stampa per illustrare i dettagli dell'operazione di guardia di finanza e polizia che ha portato a 13 arresti. "Non abbiamo prove che questa rete abbia fatto entrare in Italia dei foreign fighters ma è vero che parte dei soldi che questa rete gestiva provengono dall'immigrazione clandestina e sono serviti per sostenere il terrorismo". "C'è una vicinanza - ha aggiunto - tra uomini che gestiscono il traffico di migranti con uomini che gestiscono il terrorismo". De Raho ha parlato di un'operazione di "grande importanza" poiché per la prima volta nel nostro paese è stata individuata una rete che trasferiva denaro finalizzato a sostenere il conflitto in Siria e il terrorismo. Ma non solo: "è stata individuata - ha detto - una rete molto consistente che utilizzava la 'hawala' per il trasferimento dei soldi, un sistema che non permette tracciamenti in quanto si saltano tutti i canali finanziari che sono sottoposti agli abituali controlli". Il procuratore nazionale ha poi posto l'accento sulla sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte nell'indagine, Guardia di Finanza, due procure, la procura nazionale e le autorità giudiziarie di altri paesi. "Organismi diversi - ha sottolineato - che hanno operato con un unico obiettivo, il contrasto al terrorismo, senza competizioni e con un costante scambio di informazioni". Un discorso ribadito anche dall'aggiunto Maurizio Romanelli: "questa operazione dimostra la capacità di far circolare le informazioni tra i corpi dello Stato e anche a livello internazionale: vuol dire che il paese ha strumenti adeguati" per il contrasto al terrorismo. E lo dimostrano le "6 operazioni in meno di due mesi, su tutto il territorio nazionale. E' la dimostrazione che il sistema complessivo di contrasto funziona". Ma l'indagine, secondo il procuratore aggiunto di Brescia Carlo Nocerino, ha portato alla luce un altro aspetto, che il magistrato definisce "allarmante": la "capacità dell'organizzazione di gestire la raccolta di denaro in Italia e la velocità nel gestire e inviare i flussi finanziari all'estero".
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.