In seguito alla riforma "l'intelligence è stata chiamata a tutelare il sistema Paese ed a mettere a fattor comune tutte le sue risorse per finalizzarle alla protezione di una 'sicurezza nazionale' intesa in senso ampio. In tale ambito, è centrale, ovviamente, anche la sicurezza energetica". Lo ha detto il direttore del Dis, Alessandro Pansa, intervenendo ad un convegno sulla 'Valutazione e gestione della sicurezza energetica nazionale' svoltosi al Politecnico di Torino. "Nella prospettiva intelligence - osserva Pansa - la sicurezza energetica è intesa soprattutto come certezza e continuità del flusso degli approvvigionamenti. Pertanto la sua salvaguardia si articola in una duplice direzione. In prima battuta - sottolinea - occorre, in una prospettiva di breve e medio termine finalizzata a scongiurare shock improvvisi, fornire al decisore politico elementi conoscitivi utili a trovare il migliore equilibrio tra fornitori affidabili e rischi da correre, un calcolo che è sempre più impegnativo, ma che comunque va fatto, in una fase di trasformazione continua degli equilibri geopolitici e di instabilità perdurante". Allo stesso tempo, prosegue il direttore del Dis, "è fondamentale che l'intelligence, in questo come in tutti gli altri settori della sua attività, sappia anticipare in tempo utile, grazie alla metodologia dell'analisi strategica, gli scenari del domani. In tema di sicurezza energetica, nonché di produzione, consumo, fonti energetiche, e disponibilità di riserve, stiamo attraversando un'epoca di grandi trasformazioni. Dunque - aggiunge - bisogna saper cogliere le macrotendenze in atto: il progresso tecnologico, la questione demografica, il cambiamento climatico, stanno rapidamente mutando il contesto di riferimento nel quale garantire la sicurezza energetica, come la 'sicurezza' nella sua accezione più ampia sicurezza energetica". E la sicurezza energetica, conclude Pansa, "potrà essere tanto meglio tutelata, quanto più si sarà consapevoli che la sua dimensione cibernetica è assolutamente vitale. Non ci potrà essere sicurezza energetica senza investimenti adeguati in capacità, resilienza e flessibilità dei sistemi digitalizzati di gestione dell'energia, che sono destinati a divenire sempre più importanti e sofisticati".
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