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Peluso accusa Unipol, distrugge Fonsai per i concambi

Peluso accusa Unipol, distrugge Fonsai per i concambi

Piergiorgio Peluso

La maxi-perdita da 799 milioni di euro registrata da Fonsai nel bilancio 2012 sarebbe stata voluta da Unipol per difendere i concambi della fusione. L'accusa arriva da Piergiorgio Peluso, ex Dg di Fonsai e figlio del ministro Cancellieri, uscito nel settembre 2012 dalla compagnia - secondo quanto ha raccontato al pm di Milano, Luigi Orsi, l'attuario e consulente di Fonsai, Fulvio Gismondi - ''per il timore di essere coinvolto in un illecito'' a causa di presunte ''irregolarità'' nella definizione dei concambi. In una telefonata del 21 marzo 2013 con il direttore pianificazione strategica di Fonsai, Claudia Motta, annota il Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf di Torino, ''Peluso ipotizza che tale comportamento (le svalutazioni di bilancio, ndr) sia dovuto all'intenzione di Unipol di difendere i valori di concambio già stabiliti nel progetto di fusione ('comunque è chiaro che loro stan difendendo il concambio...'). In merito Peluso afferma che per raggiungere tale obiettivo stanno 'distruggendo' Fondiaria-Sai ('e beh si comunque c'era tutta la tematica sul concambio così invece a...mhm...distruggendo Fondiaria')''. Il giorno precedente Fonsai aveva chiuso il bilancio con una perdita di 799 milioni a causa di 808 milioni di integrazione di riserve e 742 milioni di svalutazioni. Una perdita che arrivava dopo quella da 1,034 miliardi del 2011 (causata di svalutazioni e riserve di importo analogo) che era valsa a Peluso l'accusa - speditagli da Giulia Maria Ligresti - di ''distruggere'' Fonsai, sottoposta pochi mesi dopo a un aumento da 1,1 miliardi. Nel mirino di Peluso e della Motta, le cui conversazioni sono agli atti dell'inchiesta di Torino nel cui processo lo stesso Peluso sarà chiamato a testimoniare, ci sono le nuove riserve chieste a Fonsai: ''noi paghiamo un pezzo di roba, che altrimenti avrebbero dovuto mettere loro'' tanto poi ''quando saremo fusi, sarà tutto una cosa unica'', dice Motta. Le intercettazioni arricchiscono le conversazioni che vedono alcuni dirigenti ed ex dirigenti di Fonsai imputare a Unipol l'intenzione di scaricare sui conti della compagnia nuove svalutazioni e riserve (''stanno massacrando il bilancio'' diceva il responsabile dei documenti contabili, Massimo Dalfelli) allo scopo di fare ''mutualità di bilancio'' (secondo una formula che Dalfelli attribuisce all'a.d. Carlo Cimbri). Cioè 'sovrariservare' Fonsai allo scopo di compensare una presunta 'sottoriservazione' di Unipol. Ai pm torinesi che chiedevano conto della nuova integrazione riserve, Cimbri, sentito come testimone lo scorso 5 aprile (nessun dirigente Unipol è indagato), spiegò che 200 milioni erano stati indicati ''dagli attuari'' mentre ''ben 600 milioni'' dalla rete dei liquidatori per i sinistri degli esercizi precedenti. Un dato ''che può sorprendere'', disse, ma che può trovare una spiegazione in ''criteri maggiormente prudenziali'' legati alla ''presenza di una nuova proprietà''.
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