"Nel 2015 e nel 2016 si assiste a un radicale abbassamento del tasso complessivo di riconoscimento di una qualche forma di protezione". E' quanto emerge dal rapporto della Fondazione Migrantes "Il Diritto d'Asilo. Minori rifugiati vulnerabili e senza voce" presentato oggi a Torino, in merito alle domande di protezione internazionale in Italia. Se infatti nel 2013 e nel 2014 tale tasso era pari al 61%, si spiega, nel 2015 è sceso al 42%, e nel 2016 al 35% (fino a fine ottobre). "L'irregolarità si sposta quindi "a valle" - prosegue il rapporto -, dopo un periodo di un anno o più di permesso di soggiorno regolare e di accesso all'accoglienza. Questo lascia ampio spazio al prevalere di forme di esclusione e di marginalità, spesso anticipate dalla scarsa qualità dell'accoglienza straordinaria". L'andamento nel quadriennio 2013-2016 inoltre, sempre fino ad ottobre, "evidenzia un calo progressivo di tutte le percentuali di accoglimento: status di rifugiato al 13% nel 2013, ridotto a un residuale 5% nel 2016", precisa la Fondazione Migrantes. E poi ancora "protezione sussidiaria al 24% nel 2013, dimezzata nel 2016; protezione umanitaria al 28% nel 2014 e al 19% nel 2016", anche se fra 2013 e 2014, dopo la fine dell'"emergenza Nordafrica" è stato l'unico in crescita, dal 24% al 28%. "Naturalmente inverso il trend dei dinieghi, dal 29% del 2013 al 58% del 2015 (l'anno delle frontiere chiuse e dell'avvio dell'"approccio hotspot") - sottolinea ancora il documento - fino al 62% del 2016". "Tra gennaio 2014 e novembre 2016 sono sbarcati in Italia, a seguito di soccorso in mare, quasi 500.000 migranti, tra i quali poco meno di 50.000 minori non accompagnati" Lo segnala il rapporto di Fondazione Migrantes "Il Diritto d'Asilo. Minori rifugiati vulnerabili e senza voce" presentato oggi a Torino.
"Solo nel 2016 - precisa il documento - più di 24.000 minori stranieri non accompagnati sono arrivati nel Sud Italia, con un significativo aumento rispetto agli anni precedenti, sia in termini assoluti che in proporzione al totale", con una percentuale dei minori soli sul totale degli sbarchi del 14% nel 2016, contro il 9% medio tra 2012 e 2015). Per quanto riguarda le richieste di asilo "nei primi otto mesi del 2016 sono state presentate 3.181 nuove domande di protezione internazionale riferite a minori non accompagnati, a fronte delle 3.959 domande" dell'intero 2015 (+50% nel 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015). Un dato in forte e continua crescita - si rileva -: nel 2014, infatti, le richieste da minori non accompagnati erano 2.557, nel 2010 solo 306. Le presenze nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) cresce sempre più ed è quasi l'85% con i suoi oltre 137.000 posti; gli hotspot e i centri di prima accoglienza arrivano a quasi 15.000 posti, mentre nelle accoglienze decentrate Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), in cui i Comuni sono i titolari, ci sono solo poco più di 23.000 persone, cioè meno del 15%. E' quanto si legge nel rapporto redatto da Fondazione Migrantes dal titolo "Il Diritto d'Asilo. Minori rifugiati vulnerabili e senza voce" presentato oggi a Torino. Per Migrantes, questi dati rivelano fra l'altro "un rapporto squilibrato tra persone in accoglienza e territorio". A fine ottobre 2016, si aggiunge, i Cas ospitavano ormai quattro accolti su cinque, il 78%, quasi 134 mila persone: sei volte il totale degli accolti nello Sprar. A ottobre 2015 la percentuale di accolti nei Cas non superava il 71% del totale, cioè 71 mila persone, mentre a giugno dello stesso anno il 62% (51 mila persone). "Vale a dire - si sottolinea - in poco più di un anno l'insieme degli ospiti dei Cas è esploso del 160%. I posti occupati nello Sprar sono invece aumentati di poco meno di 2.000 unità, da 21.100 a 23 mila circa".
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