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10 Settembre 2016 - 11:08
Hanno trascorso la notte sospesi ad oltre tremila metri di altezza sul Monte Bianco, la temperatura vicina allo zero e il vento che dondolava paurosamente le cabine della funivia Panoramique ferma per un guasto sul versante francese del messaccio. Un incubo che si è concluso soltanto questa mattina, dopo oltre 17 ore senza cibo e senza bagno, quando alle prime luci del giorno i tecnici sono finalmente riusciti a rimettere in moto l'impianto quel tanto che è bastato a riportare a terra una trentina di turisti.
Alpinisti, ma anche famiglie con bambini e semplici turisti - accomunati dalla passione per la montagna - che per il sopraggiungere della nebbia e del buio ieri sera i soccorritori non sono riusciti a tirare giù come avevano fatto con elicotteri e corde con i primi sessanta.
Provati, infreddoliti e stanchi, i protagonisti di questa avventura a lieto fine stanno tutti bene. "Un miracolo", dice uno dei primi evacuati. Due tra quelli riportati a valle dal versante italiano di Courmayeur - una parte è invece scesa dalla parte di Chamonix - sono stati trasportati all'ospedale in stato di choc. Le loro condizioni non hanno destato preoccupazione e i sanitari li hanno dimessi dopo poche ore. "Ho avuto paura, ma ora sono contenta", dice Laura Bettini, di Vicenza. Che non risparmia qualche critica ai soccorritori francesi per le poche informazioni ottenute durante l'emergenza: "Non abbiamo saputo nulla. Il fratello della signora che era in cabinovia con noi si è informato chiamando la Protezione civile di Aosta", si lamenta. E c'è persino chi ritiene che Oltralpe la situazione sia stata sottovalutata e che, almeno all'inizio, si sia perso tempo prezioso.
La procura di Bonneville sta raccogliendo anche queste informazioni in vista di un probabile procedimento giudiziario volto ad accertare eventuali reati ed eventuali responsabilità.
E intanto ci si interroga sulle ragioni del guasto. "Abbiamo visto due funi che si sono sovrapposte: c'è stato un fumo di ruggine e siamo rimasti bloccati", racconta un italiano. In un primo momento, la colpa dell'accavallamento dei cavi era stato attribuito al vento, ma quando ieri la funivia della Compagnie du Mont Blanc si è bloccata nel vuoto "non c'erano raffiche", spiega Oscar Taiola, direttore del Soccorso alpino valdostano ed esperto di impianti a fune.
I tecnici, arrivati nella notte da Grenoble, stanno ancora cercando di capire le cause nel dettaglio ed è probabile che nei prossimi giorni sottopongano i cavi della telecabina costruita negli anni Cinquanta, e poi rinnovata, a radiografie ed esami approfonditi. Nel frattempo l'impianto, che collega Chamonix a Punta Helbronner in poco più di mezzora passando per la stazione dell'Aiguille du Midi a 3.777 metri, resterà fermo. "E' stato un arresto brusco dell'impianto provocato dall'entrata in funzione del sistema di sicurezza", è la convinzione di Roberto Francesconi, l'ad di Skyway, l'avveniristica funivia italiana rimasta in funzione tutta la notte per fornire il supporto necessario ai soccorritori.
"I soccorritori italiani sono stati stupendi", dice sorridendo uno dei turisti liberati. "In fondo in montagna queste cose possono succedere", aggiunge spiegando di avere sconfitto l'ansia dormendo e, lui che aveva smesso da poco, "riprendendo a fumare".
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