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06 Settembre 2016 - 11:31
Il ministro delle riforme Maria Elena Boschi
"Sicuramente pezzi importanti della nostra società, del mondo della cultura e anche dell' economia stanno sostenendo il sì. Da Confindustria a Coldiretti, da Cna a Confcooperative o Confartigianato. Non perché parteggino per un partito o un altro o per simpatia verso il governo, ma perché hanno a cuore il futuro dell' Italia. Ma soprattutto ci sono oltre tremila comitati spontanei, nati ovunque in Italia. Tante donne e uomini appassionati che vogliono davvero dare una mano a cambiare il Paese e magari aggiustare anche le storture del titolo V voluto dalla riforma firmata da D' Alema". E' quanto afferma il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, in un forum alla Stampa il cui contenuto è pubblicato oggi dal quotidiano torinese. "La legge elettorale - spiega quindi Boschi - è ovviamente nella disponibilità del Parlamento che può decidere di cambiarla in qualunque momento. È importante però sottolineare che è slegata dal referendum. Anzi, se vince il sì la Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sull'Italicum". "Noi - prosegue Boschi - abbiamo accolto il suggerimento e l' invito a non personalizzare il referendum. Infatti a partire dal presidente del consiglio abbiamo detto "non parliamo più di cosa succede di ciascuno di noi se vince il no". Noi vogliamo Parlare di cosa succede all' Italia se vince il sì". "Se vince il sì - sottolinea il ministro - si riducono di un terzo i parlamentari, nessun consigliere regionale guadagnerà più di un sindaco, non ci sarà più un centesimo che dallo stato andrò ai gruppi in regione. Se vince il no continueremo ad avere quasi mille parlamentari e tutti gli sperperi dei gruppi consiliari in regione, e magari i vari Fiorito e Belsito del caso".
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