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Recchi (Eni): l'etica oggi è un concetto centrale

Recchi (Eni): l'etica oggi è un concetto centrale

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"In un'epoca nella quale le grandi ideologie sono state spazzate vie, i temi etici godono di forte popolarità e orientano le scelte dei consumatori. La società chiede alle imprese di essere attente al mondo, e l'etica diventa un concetto centrale, che vende". Lo ha affermato il presidente dell' Eni, Giuseppe Recchi, in una lezione al Politecnico di Torino. Chiamato a parlare di 'Strategia e etica di una grande multinazionale nella società della globalizzazione, Recchi ha rimarcato che l'Eni "opera in paesi poveri, dal contesto geopolitico complesso, nei quali non basta ottenere la concessione a estrarre gas o petrolio, ma serve anche la capacità di dialogare, entrare in un paese e condividerne la cultura e le sfide". Questo modus operandi, ha spiegato, "lo inventò Mattei, Eni lo applica da più di 50 anni, e in tutto il mondo è conosciuto come il modello Eni". "Non siamo una Ong - ha puntualizzato - estendere l'accesso all'energia è il nostro business, ma il modo in cui lo facciamo è importante perché nei paesi nei quali andiamo, e sono 90 nel mondo, dobbiamo restarci per oltre 50 anni". Recchi ha citato esempi dell'impegno etico dell'Eni, dai "63 milioni spesi dall'azienda nel 2012 in progetti di sviluppo in campi come istruzione, sanità, ambiente e infrastrutture" alle due "due centrali elettriche in costruzione in Nigeria per sfruttare il gas veniva bruciato e disperso, che offriranno alla popolazione il 20% dell'energia elettrica del paese", alla centrale in costruzione in Congo. Etica, ha concluso, significa anche integrità e "all'Eni può essere anche tollerato un errore di performance, ma sull'integrità la tolleranza è zero".
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