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MILANO. Espresso: accordo quadro con Itedi, a Cir 43,4%

MILANO. Espresso: accordo quadro con Itedi, a Cir 43,4%

L'Espresso e Itedi, dando seguito al memorandum d'intesa sottoscritto lo scorso 2 marzo, hanno firmato l'accordo quadro per l'integrazione delle due società. In base all'intesa Cir avrà, al perfezionamento dell'operazione, il 43,4% del capitale dell'Espresso, Fca il 14,63% e Ital Press (Perrone) il 4,37%. Successivamente Fca distribuirà l'intera partecipazione ai possessori delle proprie azioni ordinarie. Per effetto di tale distribuzione, Exor riceverà il 4,26%. 

Il perfezionamento dell'accordo è previsto nel primo trimestre del 2017, dopo il via libera delle competenti autorità, e darà vita - si legge in una nota - al leader italiano nel settore dell'informazione multimediale quotidiana e periodica, oltre che a uno dei principali gruppi editoriali europei. Le due società editoriali nel 2015 hanno registrato complessivamente ricavi pari a circa 750 milioni, con la più alta redditività del settore, e non sono gravate da debiti.

L'integrazione prevede il conferimento da parte di Fca e Ital Press (famiglia Perrone) del 100% delle azioni di Itedi (La Stampa, Secolo XIX) al gruppo editoriale L'Espresso (che controlla La Repubblica), a fronte di un corrispondente aumento di capitale riservato.

Contestualmente alla firma dell'accordo, Cir ha stipulato con Fca e Ital Press due patti parasociali con efficacia differita relativi alle rispettive partecipazioni future. Oltre a prevedere l'impegno di Cir a votare a favore dell'operazione di integrazione nell'assemblea dell'Espresso, che verrà convocata nei tempi opportuni, impegnano le parti, a partire dalla data di efficacia del perfezionamento dell'operazione, a nominare John Elkann e Carlo Perrone nel Cda e ad affidare a Cir la designazione del presidente e dell'amministratore delegato. Fca si è inoltre impegnata a non cedere la propria partecipazione sindacata per tutta la durata del patto.

Il patto tra Cir e Fca scadrà con la distribuzione della partecipazione di quest'ultima nell'Espresso ai possessori delle proprie azioni ordinarie. Contestualmente allo scioglimento di tale accordo, diventerà efficace un nuovo patto parasociale tra Cir ed Exor, che prevede obblighi di consultazione preventiva prima di ogni assemblea, impegni di Cir circa la nomina e la permanenza in carica di un rappresentante di designazione Exor nel board, impegni di Exor a presentare e votare un'unica lista con Cir in caso di elezione del Cda e l'impegno di Exor a non cedere le azioni sindacate per tutta la durata del patto (fatti salvi eventuali trasferimenti infragruppo).

I patti parasociali Cir-Exor e Cir-Ital Press avranno durata triennale. Con la sottoscrizione di questi patti, la famiglia Perrone, attraverso Ital Press Holding, ed Exor intendono confermare la volontà di contribuire allo sviluppo di un progetto editoriale innovativo con una prospettiva di lungo termine.

L'operazione, resa possibile anche grazie ai solidi risultati ottenuti da Espresso e Itedi in questi anni, riafferma - conclude la nota - l'impegno di lungo periodo di Cir nell'editoria e anticipa il necessario processo di aggregazione nel settore.

John Elkann, presidente di Fca ed Exor, entrerà nel Cda de L'Espresso al pari di Carlo Perrone. E' invece affidata a Cir la designazione del presidente e dell'amministratore delegato della società. Lo prevedono i patti parasociali firmati contestualmente all'accordo quadro per integrate l'Espresso e Itedi.

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