Nell'università italiana spesso si entra solo per cooptazione e scambi di favori fra 'baronie'? Camerino, ateneo fondato 678 anni fa e specializzato in facoltà scientifiche e giuridiche, tenta di invertire la rotta. L'Università marchigiana è la prima in Italia ad adottare linee guida per il reclutamento 'trasparente' e meritocratico di nuovi ricercatori, grazie ad un protocollo predisposto dal Presidio Qualità per le Risorse Umane per la Ricerca dell'ateneo e approvato dal Senato accademico. Fra le misure introdotte, ''informazioni chiare e trasparenti su tutto il processo di selezione dei nuovi ricercatori, compresi i criteri utilizzati e la programmazione delle assunzioni e delle progressioni di carriera'', e la pubblicazione di bandi di reclutamento ''chiari e concisi, tradotti in lingua inglese e contenenti il dettaglio delle informazioni sulle competenze richieste, i doveri, le condizioni di lavoro previste, i diritti, le opportunità di formazione disponibili e di sviluppo della carriera del neo-assunto, nonché le politiche di uguaglianza di genere e tutte le altre informazioni ritenute utili per una maggiore trasparenza e consapevolezza da parte dei candidati''. Inoltre Unicam introduce ''livelli di qualifiche e competenze richieste dettati solo dalle esigenze della posizione, e non impostate in modo da costituire una barriera per l'ingresso o la partecipazione di determinate categorie o tipologie di potenziali candidati''. Nel luglio dello scorso anno, gli atenei italiani si erano riuniti nella cittadina per sottoscrivere la "Camerino Declaration", una nuova presa d'impegno all'implementazione della Strategia europea per le Risorse Umane per i Ricercatori, che a sua volta fa parte dell'applicazione dei principi della Carta europea dei ricercatori e del codice di condotta per i ricercatori. "Oggi, con l'attuazione delle linee guida - afferma il rettore di Unicam Flavio Corradini - la nostra università mette in campo un ottimo strumento per attirare i migliori candidati, anche dall'estero, contribuendo a garantire il livello di qualità delle attività di ricerca e a diffondere e migliorare la reputazione dell'Ateneo e le possibilità di carriera e mobilità dei ricercatori".
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