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ROMA. Tubercolosi, casi calano 5% l'anno ma non basta a eradicarla

ROMA. Tubercolosi, casi calano 5% l'anno ma non basta a eradicarla

sanità

Nel 2014 in Europa circa 58mila persone si sono ammalate di tubercolosi. Ma il numero di nuovi casi cala del 5% l'anno. Troppo poco perche' la si possa eradicare dal Vecchio continente nel prossimo futuro. Per arrivare a quest'obiettivo, bisogna concentrarsi sulle fasce di popolazione piu' vulnerabili, come homeless, tossicodipendenti, alcolizzati e alcune popolazioni migranti. Lo segnala il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) in occasione della Giornata mondiale della tubercolosi del 24 marzo.

Questi gruppi di popolazione sono infatti piu' a rischio di esposizione al batterio, vivono in condizioni di poverta' o non hanno accesso ai servizi sanitari. Se non si contrasta la tbc nelle fasce piu' emarginate, rileva l'Ecdc, la malattia non sara' eliminata in Europa e c'e' il rischio che si diffonda a piu' persone e che si verifichino più casi multi-resistenti ai farmaci, difficili e costosi da trattare. L'impatto della tbc per numero di casi in Europa, tra il 2009 e 2013, e' risultato secondo solo dopo l'influenza, e precede hiv e malattia da pneumococco. Le fasce piu' emarginate sono quelle piu' colpite: tra i senza fissa dimora si sono registrati 788 casi ogni 100mila, 354 tra i tossicodipendenti, 208 tra i detenuti, e 27 nella popolazione generale. Le terapie per le forme multi-resistenti ai farmaci sono 17 volte piu' costose di quelle che rispondono ai farmaci.

Servono quindi degli interventi specifici e mirati, spiega l'Ecdc, come l'invio di team di medici su unita' mobili, che vadano direttamente dal paziente, per le strade, nei rifugi, per identificare i malati; incentivi, monetari, o sotto forma di schede telefoniche prepagate o buoni pasto, agli homeless, per farsi seguire e curare. Bisogna poi coinvolgere partner chiave, come anche membri della stessa comunita', per convincere chi e' riluttante a farsi curare, controllare, magari anche tramite videocamere, che i pazienti assumano i farmaci, e ricordarlo attraverso chiamate e messaggi.

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