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11 Marzo 2016 - 11:39
Enrico Costa
"Io non voglio mica il Far West. Non ho neanche il porto d'armi. Ma sono un papà. E capisco bene come in questi anni la percezione del pericolo sia cambiata per un capo famiglia che, suo malgrado, si trovi in stato di forte emotività a dover difendere i propri cari da un'aggressione, in casa. Per questo dico che la legge in discussione alla Camera va migliorata, circoscrivendo le condizioni soggettive in cui va sempre riconosciuta la legittima difesa. E tra queste, certamente, c'è la 'minorata difesa' dovuta alla presenza in casa dei bambini". Così il ministro per la Famiglia e per gli Affari regionali, Enrico Costa, in un'intervista al Corriere della Sera.
"Il dibattito alla Camera è stato rinviato e credo che, dopo Pasqua, ci siano le condizioni per migliorare il testo", dice Costa. "Lasciamo pure l'intervento, fatto con il parere favorevole del governo, sull'errore al quale la persona aggredita è eventualmente indotta nel reagire. Ma oltre all'articolo 59 del codice penale, sull'errore, dobbiamo toccare anche il 52 sulla legittima difesa, circoscrivendo e tipizzando le condizioni soggettive e oggettive che sono portatrici di legittima difesa se l'aggressione avviene nell'intimità della casa".
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