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ROMA. Caos comunali,candidature in alto mare.Test Milano-Roma

ROMA. Caos comunali,candidature in alto mare.Test Milano-Roma

Matteo Renzi

Maggio è politicamente alle porte ma regna il caos, a centrodestra come a centrosinistra, sui candidati alle amministrative in cinque città decisive: Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli. Un test importantissimo anche per il governo Renzi. Eppure la corsa dei primi cittadini stenta a prendere il via e, tanto al Campidoglio quanto a Palazzo Marino, è patente l'indecisione degli schieramenti a caccia di un 'asso pigliavoti', con implicito giudizio negativo sui nomi di seconda fila che continuano a circolare in discussioni che non approdano a nulla. Centrodestra e centrosinistra brancolano nel buio. Il premier Matteo Renzi ha fissato per il 20 marzo la data di tutte le primarie (ma Milano e Napoli spingono perchè la data resti quella già fissata al 7 febbraio), sollevando un vespaio di polemiche nella sinistra dem, che non vuole includere Ncd. E oggi fieramente Fabrizio Cicchitto affonda: "Vogliono far perdere le elezioni a Renzi per poi mettere in discussione il governo e la segreteria. E a Ncd converrebbe, in attesa che lo stesso Renzi scenda dal pero dell'incertezza, archiviare definitivamente ogni riferimento all'attuale centrodestra ed aggregare un'autonoma area di centro". A Roma, dopo il 'trauma' Marino, il ritardo nella scelta è palese quanto l'assenza di nomi 'forti'. A centrosinistra circola il nome di Roberto Giachetti, ex radicale, Rutelli's boy, apprezzato vicepresidente della Camera e da molti segnalato come possibile competitor di un candidato M5s o della combattiva Giorgia Meloni, possibile ma non confermata candidata del centro destra. C'è chi è pronto a scommettere che non è Giachetti la prima scelta di Renzi e che il premier lascerà girare nomi senza prendere posizione fino a gennaio, in attesa di un quadro politico, economico ed internazionale più chiaro. C'è poi chi non esclude che lo stallo possa prolungarsi addirittura oltre, con un rinvio delle elezioni nella Capitale nel 2017, a Giubileo chiuso, magari in coincidenza con nuove politiche. Intanto sembra sempre più netto il no del Prefetto Franco Gabrielli, mentre resta aperta sia a destra che a sinistra l'opzione Alfio Marchini, accorto nel tenersi le mani libere. A Napoli il caos è tale che un sindaco d'antan come Antonio Bassolino tenta in autonomia di rilanciarsi. Mentre a Milano non sarebbero solo politiche, ma personali, le ragioni del fermo no ad una ricandidatura di Giuliano Pisapia, che mercoledì dovrebbe vedere il premier insieme alla sua vice Francesca Balzani, sponsorizzata dal sindaco uscente ma non abbastanza 'nota' per catturare voti. A centrosinistra resta in pista il nome dell'ex commissario Expo Beppe Sala, mentre a centrodestra si continua a puntare su Paolo del Debbio (che ha ribadito il suo no così come il leghista Matteo Salvini) come front man in grado di captare consensi. Il caos candidature si accompagna al rebus alleanze, ancora tutte in stallo. E mentre a centrosinistra tiene banco il crollo delle adesioni ai circoli del Pd e la perenne tensione di Renzi con la sinistra Dem, a centrodestra Silvio Berlusconi vuole tornare in campo da king maker. Per evitare un ballottaggio Pd-M5s, dice il Cav, "occorre che Fi cresca e per questo ho deciso di scendere nuovamente in campo".
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