Cibo e medicina si incontrano a Expo Milano 2015: partendo dalla certezza che ciò che mangiamo possa aiutare a prevenire l'insorgere dei tumori, medici e oncologi italiani e stranieri hanno sottolineato a Expo l'importanza di una maggior impegno della scienza sul versante della 'oncologia green'. In questi termini il CIPOMO (Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri) ha concluso a Expo il suo XIX Congresso nazionale, incentrato sul tema 'Cancer and human values'. E la conclusione è stata questa: è tempo per mettere in campo una oncologia "green", un'oncologia non solo efficace, ma anche "etica e sostenibile". Per farlo non basta curare, bisogna anche insistere sull'aspetto di "educazione alla salute": alimentazione corretta e stile di vita sano sono i due presupposti fondamentali per una buona prevenzione. E' questo il tema del Manifesto presentato a Expo da CIPOMO. Il documento sottoscritto dagli oncologi ospedalieri punta a sostenere processi d'innovazione legislativa e organizzativa che non si limitino a contenere la spirale dei costi, ma puntino a ridefinire il valore delle cure oncologiche. CIPOMO sottolinea quanto sia importante per i medici specialisti lavorare insieme alle istituzioni per determinare i livelli di sostenibilità delle cure e far crescere una cultura della prevenzione fondata su alimentazione corretta, stili di vita adeguati, tutela dell'ambiente. E' tempo cioè di promuovere il passaggio da una medicina 'evidence based' a una 'value based', che valuti ogni trattamento non solo in base alla sua efficacia clinica, ma anche all'impatto che potrà avere sul paziente, sui suoi cari, sull'ambiente in cui viviamo e sulla Società nel suo complesso. Sono questi i contenuti fondamentali del Manifesto. "Il cancro - spiegato il nuovo presidente di CIPOMO, Maurizio Tomirotti, di Milano, che subentra a Gianpiero Fasola, di Udine - è una malattia prevenibile in moltissime condizioni: una dieta adeguata e abitudini e stili di vita possono aiutare a prevenire il 40% dei tumori". Secondo Tomirotti, l'oncologia deve affrontare le nuove sfide con un sistema sanitario universalistico: "Siamo a un punto di svolta. E'iniziata l'era della genomica, in grado di produrre farmaci che potenzialmente possono generare un un numero di guariti e di lungo-sopravviventi elevato. Comporta un aumento dei costi che rischia di essere incontrollabile. Siamo quindi a lavorare con le istituzioni per far sì che i trattamenti siano economicamente sostenibili. E' un problema che riguarda tutta Europa e sono sicuro l'Italia lo affronterà al meglio. Nella cura dei 5 cancri più frequenti (polmone, mammella, colon, retto e prostata), siamo con la Germania il Paese con i risultati migliori".
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