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FIRENZE. Tangenti: a Incalza più soldi da Green Field che da ministero

I soldi che gli sono stati versati dalla Green Field, circa 700 mila euro, hanno "costituito per Ercole Incalza la sua principale fonte di reddito dal 1999 al 2012. Occorre infatti rilevare che il medesimo ha guadagnato più dalla Green Field che dallo stesso ministero delle infrastrutture". Lo scrive il gip di Firenze nell'ordinanza di custodia cautelare per Salvatore Adorisio e Angelantonio Pica, responsabili della società Green Field.
Secondo l'accusa, la società sarebbe servita per ricambiare con consulenze fittizie l'ex capo della struttura tecnica di missione del ministero delle infrastrutture, Ercole Incalza, e il suo collaboratore, Sandro Pacella, degli incarichi di direzione dei lavori affidati a Stefano Perotti che, seppur non ufficialmente, sarebbe stato l'amministratore di fatto della Green Field.
"Sandro Pacella - scrive ancora il gip - ha invece percepito dal 2001 al 2008, dalla società Green Field, la somma complessiva di 450.147 euro". Un viaggio a Barcellona alla famiglia, un cellulare alla figlia, una volo aereo per l'Argentina al figlio. Sono alcuni dei regali che, secondo il gip di Firenze, Stefano Perotti, direttore dei lavori di molte grandi opere, ha fatto a Sandro Pacella, collaboratore dell'ex capo della struttura di missione del ministero alle Infrastrutture, Ercole Incalza. Da una telefonata del 9 maggio 2014, scrive il gip riferendosi al viaggio di Pacella "e della sua famiglia" a Barcellona, "emerge che l'importo erogato per la vacanza è pari a 726 euro o a 968 euro a secondo della diversa sistemazione alberghiera". Il primo giugno 2014, Pacella, tornato dalla vacanza, chiama Perotti: "Ti volevo ringraziare di persona". Poi, rispondendo a una domanda su come fosse andata la vacanza: "Alla grande". "La prova della consegna di altre utilità da parte di Stefano Perotti a Sandro Pacella - continua il gip - la si ricava anche da una telefonata del 4 agosto 2014", quando Pacella chiama l'autista di Perotti per chiedergli "in quale negozio della Apple è stato acquistato il telefonino in uso alla propria figlia". E poi: da una serie di telefonate del gennaio 2015 si ricava che "Perotti - scrive il gip - ha pagato un viaggio aereo di andata e ritorno per l'Argentina al figlio di Sandro Pacella, Luca".
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