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ROMA. Tunisi: crocierista, "siamo rimasti per i figli"

ROMA. Tunisi: crocierista, "siamo rimasti per i figli"

Costa Fascinosa

"Per noi la vacanza è finita, ma abbiamo deciso di rimanere qui. Io e mia moglie cerchiamo di avere sempre il sorriso per i nostri due figli, affinché non si ricordino di una crociera con un attentato terroristico. Se rientravamo in Italia cosa gli dovevamo raccontare? Perché è finita la vacanza? Non mi importa niente dei soldi e del rimborso, l'importante è che siamo salvi e per questo ringrazio Dio". Così all'ANSA Alessio Terra, pescarese a bordo della Costa Fascinosa.
Terra è in crociera insieme alla moglie e ai figli di 9 e 7 anni. La famiglia abruzzese è scampata all'attentato, scegliendo di fare un altro giro il giorno della tragedia. Ora ha deciso di non prendere l'aereo per l'Italia e di rimanere sulla nave, che si trova a Palma di Mallorca, per poi fare scalo a Marsiglia e rientrare a Savona tra due giorni. "Ringrazio Dio, dobbiamo pregare la Madonna perché ci siamo salvati - dice - Questi due giorni sulla nave sono stati bruttissimi. Forse ancora non ci rendiamo conto di quello che è accaduto". "Sto vedendo molte cose che mi fanno veramente male - osserva Terra - Costa Crociere ha messo a disposizione bevande gratis per tutti la prima serata, chi scendeva oggi aveva in omaggio una borsa. La gente si lamenta di tutto e ci marcia. Mi dispiace per quello che sto vedendo. Non si vergognano? Per rispetto rimango qui perché non non mi sentirei mai di farmi rimborsare il biglietto. Ma la vacanza è finita".
"Il giorno dell'attentato abbiamo preferito non andare al museo - racconta il pescarese - e abbiamo scelto di far fare un giro ai bambini nella città. Con la nostra guida, però, verso le 12.30-13.00, siamo passati davanti al Parlamento e al museo.
Siamo passati proprio nel momento in cui stava succedendo il casino, ma non ci siamo resi conto di niente. Ci siamo accorti di tutto alle 15,30, una volta tornati sulla nave, guardando la tv italiana. Costa non ha avvisato nessuno. Sapevamo più cose attraverso i notiziari che dalla nave. Poi le persone hanno iniziato a raccontare, ma io ho preferito evitare che i bambini sentissero".
"Ora - aggiunge - sulla nave si vive un'atmosfera strana.
Quando tornerò non so dove andrò a ringraziare chi ci ha protetto. Noi ci siamo passati, eravamo lì e non so cosa ci abbia salvato. E' stata una brutta esperienza. Siamo ancora qui, ma immaginate come stiamo... solo una cosa: alle 20.30 già dormiamo. La nave sembra un carro funebre ed è giusto così per rispetto delle vittime. Ringrazio Dio perché ci è andata bene e basta - ripete Alessio Terra - e quando tornerò, non so ancora dove andrò a farlo, ma ringrazierò chi ci ha salvato".
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