ROMA. Acqua: Cittadinanzattiva, crescono tariffe e reti colabrodo
19 Marzo 2015 - 11:30
Italia, Paese dalle reti idriche 'colabrodo' e da tariffe per l'acqua che continuano a crescere. Questo il risultato dell'indagine sui costi sostenuti dai cittadini per il servizio idrico integrato nel corso del 2014, realizzato dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, e presentato in occasione della Giornata mondiale dell'acqua che si celebra il 22 marzo. Secondo il report è infatti in aumento ''il costo dell'acqua: più 6,6% rispetto al 2013 e più 52,3% rispetto al 2007''. Le città più care sono Firenze, Prato e Pistoia (563 euro all'anno), mentre la meno cara è Isernia (120 euro all'anno). Nel 2014, sempre secondo l'indagine, una famiglia italiana ha speso in media 355 euro. A livello regionale, quella in cui l'acqua è più 'costosa' è la Toscana, quella in cui si spende meno è il Molise. La dispersione di rete più alta, fino al 60%, si ha in Calabria e nel Lazio; le migliori Valle d'Aosta (20%) e Trentino Alto Adige (26%); la media italiana è del 37%. Secondo Cittadinanzattiva le regioni centrali si caratterizzano per tariffe più alte con 468 euro all'anno. Il primato va alla Toscana: la spesa media in un anno è di 526 euro, con una incremento del 5,6% rispetto al 2013. Inoltre, sette delle dieci città più costose sono capoluoghi toscani, la cui spesa è aumentata rispetto al 2013. Tra le altre regioni centrali: le Marche (451 euro) con una variazione del 5,1% e l'Umbria (439 euro) con una variazione del 4,3%. Sono più virtuose le regioni del nord. Le principali variazioni rispetto al 2013, rileva l'indagine, si riscontrano nell'area settentrionale (più 6,8%), segue l'area centrale (più 6,3%) e quella meridionale (più 3,1%). Tra i capoluoghi di provincia, le città più care sono in Toscana: dopo Firenze, Pistoia e Prato, seguono Grosseto e Siena con 562 euro. La seconda meno cara dopo Isernia è Milano con 136 euro (con un aumento dell'8,7%). I maggiori incrementi rispetto all'anno precedente si registrano a Latina e Cuneo (più 17%). La tariffa più alta per il servizio di acquedotto è applicata a Reggio Calabria (355 euro), oltre 39 volte superiore a quella di Aosta (9 euro). Depurazione e fognatura costano di più a Carrara (298 euro), cioè sei volte di più rispetto a Cremona (49 euro). La quota fissa più elevata spetta a Gorizia (99 euro), 28 volte superiore a quella di Milano (3,50 euro). In Italia - continua il report - va persa in media il 37% dell'acqua immessa nelle tubature (più 3% rispetto al 2013). ''E' necessario - spiega la responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, Tina Napoli - nell'ambito dei servizi idrici, nel nostro Paese raggiungere alcuni traguardi: garantire la fornitura di acqua potabile in tutte le aree, ridurre la dispersione idrica, garantire a tutti l'accessibilità e la qualità del servizio''.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.