Per gli avvocati della Camera penale di Milano la decisione del Csm, che ha trasferito il procuratore aggiunto Alfredo Robledo come giudice a Torino con la revoca delle funzioni di pm, "non è comprensibile" perché "contribuisce, ancora una volta a 'confondere' i ruoli agli occhi del cittadino". Secondo la Camera penale, infatti, "noi parliamo di separazione delle carriere, mentre la sezione disciplinare del Csm dispone la duplice sanzione cautelare del trasferimento e del cambiamento di funzione per il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, inviandolo ad altra sede ad esercitare funzioni giudicanti". E per gli avvocati della Camera penale, come si legge in una nota, "tanta è la indifferenza al principio della terzietà del giudice che chiunque, seppure al momento incolpato di fatti ritenuti, a torto o a ragione, pregiudizievoli per il 'buon andamento della funzione della giustizia', può ugualmente esercitarla?". Robledo è stato trasferito come giudice a Torino per un presunto scambio di favori con l'avvocato della Lega, Domenico Aiello. E per la Camera penale "se l''affermata' esistenza di un 'rapporto privilegiato' con un avvocato è di entità e sintomaticità tale da rendere necessaria la misura cautelare del trasferimento e dell'incompatibilità con le funzioni di requirente, non è comprensibile la ragione per cui tale asserita condotta non venga in rilievo rispetto al delicatissimo compito di chi giudica". Se a causa "dei 'rapporti privilegiati' con una parte processuale, non consentiti secondo il Csm ad un pubblico ministero, la conseguenza deve essere quella di non poter al momento svolgere le funzioni di requirente, ci si domanda se il provvedimento sarebbe apparso più coerente rispetto all'esercizio della giurisdizione se si fosse limitato al trasferimento in attesa di una valutazione più approfondita dei fatti". La destinazione alle funzioni di giudice, si legge ancora nella nota, "qualunque sarà la collocazione, che sembra avere il sapore di una 'punizione', cozza con i principi del giusto processo e del buon andamento della pubblica amministrazione".
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