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ROMA. Eterologa: tavolo Regioni, premi e nessun ticket a donatrici

ROMA. Eterologa: tavolo Regioni, premi e nessun ticket a donatrici
Prevedere un 'premio di solidarietà' per le donne che volessero donare i propri ovociti per la fecondazione eterologa a favore di altre coppie e stabilire delle facilitazioni per le pazienti che, sottoponendosi a fecondazione omologa, volessero donare parte degli ovociti, come l'eliminazione del pagamento del ticket previsto e un percorso di priorità in lista d'attesa. Queste le proposte contenute, secondo quanto si apprende, in un documento messo a punto dal tavolo tecnico delle Regioni sulla procreazione medicalmente assistita (pma), che sarà inviato agli assessori regionali.
Il documento propone delle soluzioni per far fronte al problema della carenza di gameti per la fecondazione eterologa, soprattutto di ovociti femminili. Una criticità per ovviare alla quale vari Centri per la pma hanno deciso di rivolgersi a banche di gameti estere e l'Ospedale Careggi di Firenze, rileva la responsabile Pma presso la struttura Elisabetta Coccia, ''per primo ha deliberato in tal senso, a fronte di oltre 1800 coppie in lista di attesa e 350 che hanno avuto già una prima visita''.
Ma anche altre, secondo i tecnici delle Regioni, sono le strade possibili: in vari Paesi Ue, ad esempio, è previsto per le donne donatrici volontarie un rimborso per le giornate lavorative perse (dagli 850 euro in Spagna ai circa 1000 euro in Grecia).
In alcuni paesi, poi, le banche di gameti offrono anche la possibilità di preservare i propri gameti gratuitamente, in vista di gravidanze future, a fronte della donazione di alcuni ovociti per l'eterologa. Strade, si rileva, che potrebbero essere valutate anche in Italia. Il documento, inoltre, sottolinea l'opportunità di avviare campagne di sensibilizzazione sul dono dei gameti.
Ad oggi tuttavia, si rileva, solo tre Regioni (Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia) hanno recepito con delibera regionale le linee guida sull'eterologa approvate dai presidenti delle Regioni lo scorso settembre. Nelle linee guida si prevede che la fecondazione eterologa sia gratuita o si ottenga dietro pagamento di un ticket, ma con dei paletti rispetto all'età delle donne riceventi, che devono essere in età potenzialmente fertile. Tale trattamento è inoltre stato inserito nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) e sarà dunque erogato dal Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, la mancata delibera ufficiale, rilevano i tecnici, rappresenta di fatto uno stop all'attuazione della fecondazione eterologa nella maggioranza delle Regioni. 
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