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ROMA. Medicina: Regioni, "rivoluzione per gli specializzandi"

ROMA. Medicina: Regioni, "rivoluzione per gli specializzandi"

coletto

Arrivano novità sul fronte delle specializzazioni in medicina: le Regioni vogliono renderle più semplici e pagare loro stesse gli specializzandi, prevedendo più ore in reparto e meno di didattica. Lo ha detto il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Luca Coletto, all'ANSA.
Se ne parlerà in un incontro previsto venerdì al ministero. "Oggi formiamo i medici ma non li specializziamo - spiega l'assessore Coletto - Proponiamo che il medico laureato e abilitato possa accedere alla specializzazione nel reparto, seguito dal primario e prosegua la didattica presso l'università. Insomma, vogliamo che acceda alla specializzazione appena laureato per evitare di avere, come oggi, 5 mila medici che non hanno accesso alle scuole di specializzazione". L'assessore spiega che le Regioni sarebbero pronte ad assumere questi specializzandi, sgravando di costi lo Stato. "In Italia da una parte c'e' una carenza di medici che importiamo - osserva Coletto - dall'altra si laureano ogni anno 10 mila giovani ma solo 5 mila accedono alle borse di studio specialistiche. Vogliamo una sorta di ritorno al passato, non ha senso far arrivare e pagare medici dall'estero e non specializzare i nostri giovani, che finiscono per completare gli studi intorno ai 30 anni, contro i 27 degli altri Paesi".
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