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23 Ottobre 2014 - 16:27
ebola
L'epidemia da virus Ebola ''continua a costituire un'emergenza di salute pubblica'' a livello mondiale. Lo afferma l'Organizzazione mondiale della sanità a conclusione della terza riunione del Comitato di emergenza, al quale partecipano esperti da tutto il mondo. La priorità, rileva l'Oms, ''deve continuare ad essere quella di bloccare la trasmissione del virus nei tre Pesi colpiti'' maggiormente, ovvero Guinea, Sierra Leone e Liberia. Tale azione è ''il passo più importante per prevenire una diffusione internazionale''.
L'Oms sottolinea inoltre che una ''specifica attenzione - con monitoraggi appropriati e follow up dello stato di salute - dovrebbe essere rivolta agli operatori sanitari. Ciò incoraggerà inoltre un maggior numero di operatori della salute'' a operare contro l'epidemia. Al 22 ottobre, ricorda l'Oms, sono 9.936 i casi registrati, con 4.877 decessi. I casi da virus Ebola ''continuano ad aumentare in modo esponenziale in Guinea, Liberia e Sierra Leone. La situazione in questi Paesi - avverte l'Oms - resta di grande preoccupazione''.
I ''controlli in uscita da Guinea, Liberia e Sierra Leone restano critici per ridurre l'esportazione di casi di Ebola''. Lo afferma l'Organizzazione mondiale della sanità a conclusione del terzo incontro a Ginevra del Comitato di emergenza su Ebola. Questi Stati, afferma l'Oms, ''dovrebbero mantenere e rafforzare i controlli in uscita per tutte le persone negli aeroporti internazionali, nei porti e ai maggiori valichi'', per individuare stati febbrili correlabili ad una potenziale infezione da virus Ebola.
I presidi ospedalieri dell'Asl TO4 sono in grado di affrontare adeguatamente eventuali casi di ebola: ad affermarlo è il direttore generale dell'azienda sanitaria Flavio Boraso, che smentisce in un comunicato le voci di stampa "sul presunto ritardo, in Piemonte, nell'affrontare l'emergenza ebola".
"Anche se il nostro territorio è a basso rischio, allo stato attuale, - sottolinea il direttore dell'azienda sanitaria - tutti i pronto soccorso e punti di primo intervento degli ospedali aziendali sono stati dotati di presidi di alta protezione degli operatori, previsti dalle indicazioni ministeriali e regionali".
Il comunicato precisa inoltre che "in tutti i presidi ospedalieri sono stati individuati i percorsi e le aree di isolamento", e che si stanno affrontando corsi di formazione specifici per il personale in ogni ospedale dell'area di competenza.
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