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KARATE. La Shin Gi Tai Karate non arretra di un centimetro

La Shin Gi Tai Karate, così come tutta la comunità di Rivara, è stata coinvolta emotivamente nella tragedia del piccolo Andrea Baima Poma, giovanissimo atleta del sodalizio canavesano guidato dal M° Attilio Panetta. Quello che è certo è che il suo ricordo rimarrà indelebile nel cuore di tutti. Bisogna però riuscire a guardare avanti in questo momento così difficile e l’occasione propizia è la premiazione di sabato 19 settembre riferita alla gara on line del 23 maggio scorso. Bravi tutti i partecipanti che si sono impegnati al massimo e hanno inviato il video del loro kata non sul tatami, ma in garage, nel prato, nel vialetto, in casa. Tutti sono stati assolutamente all'altezza della disciplina e della cintura indossata. Questi tutti i risultati, categoria per categoria: Bambini maschi cintura bianca, 1° Stefano Napoli; Ragazzi maschi cintura bianca, 1° Matteo Melillo e 2° Francesco Napoli; Ragazzi maschi cintura gialla/arancio, 1° Alessandro Locarni e 2° Fabio Giansiracusa; Speranze femmine cintura bianca, 1° Alice Pippia, 2° Chanel Gaia Garruto e 3° Noemi Acquadro; Speranze maschi cintura gialla, 1° Andrea Baima Poma; Speranze maschi cintura marrone, 1° Samuel Garagliano; Esordienti maschi cintura gialla, 1° Diego Pescucci; Esordienti femmine cintura marrone, 1° Aurora Lacopo e 2° Cristina Vaudagnotto; Cadetti femmine cintura verde, 1° Simona Rita Auto; Cadetti maschi cintura verde, 1° Paolo Garagliano; Cadetti maschi cintura nera, 1° Tommaso Crivellin e 2° Enrico Zucco. Il M° Panetta della Shin Gi Tai Karate commenta così il prosieguo della stagione: “Siamo riusciti, nel pieno rispetto delle misure anti Covid, ad effettuare il 17 di ottobre gli esami per il passaggio di cintura KYU che non erano stati svolti a giugno. Gli esaminatori sono rimasti soddisfatti della preparazione dimostrata e tutti hanno ottenuto il passaggio di cintura. Ringraziamo sia i ragazzi che i genitori del perfetto comportamento dimostrato nei corsi di settembre e ottobre nel dojo di Busano, in quanto il palazzetto di Rivara e la palestra di Benne di Corio non erano ancora disponibili,  rispettando orari, distanziamento, mascherine. Abbiamo ora dovuto richiudere e cercheremo di rimanere in contatto anche se la nostra disciplina, che nel kata non ha bisogno di contatto fisico, necessita almeno dello sguardo presente ed attento del maestro per dare carica ed impulso, oltre ad una immediata correzione e spiegazione nello svolgimento dell'allenamento. Al momento l'imperativo è resistere, è necessario mantenere lo spirito sportivo e salda la volontà di continuare per essere pronti a riprendere l'attività appena sarà permesso”.
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