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Week end. Mostre: da Jackson Pollock a Impressionismo. A Roma le rassegne di Clemens von Wedemeyer e Imran Qureshi

Week end. Mostre: da Jackson Pollock a Impressionismo. A Roma le rassegne di Clemens von Wedemeyer e Imran Qureshi
A Milano i capolavori astratti di Pollock, Rothko, de Kooning, Kline, a Firenze quelli dell'impressionismo francese realizzati da maestri acclamati quali Monet, Renoir, Cezanne sono le mostre di maggior rilievo di questo week end denso di importanti appuntamenti. A Roma domina invece il segno contemporaneo di due giovani artisti di fama internazionale, Imran Qureshi e Clemens von Wedemeyer, che hanno ideato due rassegne imperdibili. MILANO - Si intitola 'Pollock e gli Irascibili' la grande mostra che riunisce a Palazzo Reale i capolavori di Pollock, Rothko, de Kooning, Kline a raccontare la rivoluzione artistica, la rottura col passato, la sperimentazione che dominarono la scena nell'immediato dopoguerra. Attraverso le opere di 18 artisti, e definiti 'Irascibili' per un celeberrimo episodio di protesta nei confronti del Metropolitan Museum, il visitatore riesce ad avere un panorama completo dello stile artistico che reinterpretò la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e d'azione dell'individuo. Lo stile proprio della Scuola di New York, fenomeno unico che caratterizzò l'America del dopoguerra e influenzò, con la sua forza travolgente, l'arte moderna in tutto il mondo. Tra le opere allestite in mostra, Number 27 di Pollock, prestito eccezionale del Whitney Museum, che ha inviato a Milano anche capolavori quali Mahoning di Franz Kline, Door to the River di Willem de Kooning e Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) di Mark Rothko. FIRENZE - Due opere di Degas, altrettante di Monet, e poi Cezanne, Renoir e Pissarro, un Fantin Latour: sono 12 i capolavori di pittura impressionista del Museo D'Orsay che saranno esposti a Palazzo Pitti fino al 5 gennaio 2014. Un evento straordinario, frutto di uno scambio fra i due importanti istituti museali. Intitolata 'Impressionisti a Palazzo Pitti', la mostra è divisa in due sezioni, una dedicata alle rappresentazioni di esterni e l'altra agli interni. Tra i dipinti 'Sentiero in mezzo al bosco in estate' e 'Un angolo di giardino all'Hermitage' di Camille Pissarro, di Claude Monet sono 'Les Tuileries' e 'La Senna a Port Villez', di Cezanne le due nature morte 'Il vaso blu' e 'Natura morta con cassetto aperto'. A conclusione del percorso, il ritratto 'Gabriella con la rosa' di Renoir. MILANO - A dieci anni dalla scomparsa, Enrico Baj viene ricordato con una mostra allestita da oggi alla Fondazione Arnaldo Pomodoro. La rassegna è rivolta soprattutto agli anni '50, quando Baj divenne protagonista dell'avanguardia europea, fondando insieme a Sergio Dangelo il 'Movimento Nucleare'. Tra le opere del periodo, è esposto il dipinto 'Bum-Manifesto nucleare' in cui, sovrapposti ad una figura aliena, sono scritti i principi della nuova corrente artistica, frutto della scoperta dell'immensa energia atomica. Non manca 'Figura atomica', un altro quadro significativo, in cui Baj dipinse brulle montagne, sulle quali ogni segno di vita era stato cancellato dall'esplosione nucleare. ROMA - Tra arte e cinema, tra ricerca di nuovi linguaggi e realtà storica e contemporanea, il bellissimo progetto espositivo di Clemens von Wedemwyer, intitolato 'The Cast', è allestito da domani negli spazi più suggestivi del Maxxi. Si tratta di un percorso complesso, molto raffinato, attraverso quattro installazioni che raccontano i lontani splendori di Cinecittà, gli studios oggi abbandonati, ma ancora trasudanti ricchezza e visioni, a suggerire un possibile futuro di rinascita scaturito dalla collaborazione con il Teatro Valle occupato. Gli spazi straordinari di Zaha Hadid sono stati interpretati alla perfezione da von Wedemwyer, che e' riuscito a ideare una mostra di grande suggestione, magica, pur giocando tra evocazione filmica e documentario, tra coscienza sociale e sogno. ROMA - Dripping di sangue che si aprono in delicate corolle di fiori, miniature su foglia d'oro disseminati di simboli di guerra, ovunque il dolore della violenza: è l'arte spiazzante di Imran Qureshi, Premio Deutsche Bank's 2013, al centro di una bella mostra allestita da oggi al Macro. Esposte 35 opere e due istallazioni site-specific dell'artista pakistano, che vive e lavora a Lahore, sempre alla ricerca di un linguaggio capace di fondere insieme la tradizione secolare della sua terra con le suggestioni concettuali e astratte del segno contemporaneo.
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