AGGIORNAMENTI
Cerca
14 Giugno 2019 - 12:29
Prenderà il testimone lasciato da Barbara Re dopo anni di impegno e dedizione. Sarà Roberta Frattin, 28 anni, a vestire i panni della Marchesa Margherita di Savoia al 14esimo Palio dei Borghi. Laureanda alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, partecipante ai corsi di teatro dell’Ars et Labor, volontaria in biblioteca negli eventi culturali, Frattin ama sfilare, è appassionata di storia, filmografia e di aerei militari. Le piace andare in moto, colleziona farfalle (ne ha circa una cinquantina), ha gatti, gioca a biliardo e in garage tiene una Vespa Lx125 rossa. Rosso sangue, d’altronde, è il suo colore preferito. In passato ha lavorato come modella tra Torino e Milano, e da piccola ha fatto danza nella scuola comunale ciriacese, che ai tempi era diretta dall’attuale sindaco Loredana Devietti. Ascolta musica rock, rap, classica ed elettronica. Tra gli artisti preferiti i Pink Floyd e Francesco Guccini. E i film? Arancia Meccanica e Apocalypse Now. Segue il calcio e tifa Toro.
Chi è Roberta Frattin?
Una ragazza normalissima. Sono spontanea, estroversa, energica, dinamica, intraprendente, diretta. Ma sono anche un po’ acidella, e sensibile (che è un pregio ma anche un difetto).
Qual è la cosa più importante per te?
La mia famiglia.
Cosa odi di più?
L’ipocrisia di alcune persone
Come ti sei affacciata al Palio dei Borghi?
Ho iniziato a sfilare da piccola, ai tempi delle scuole medie, per Borgo Loreto. Ho poi partecipato con la Scuola di Danza, che si occupava delle coreografie per La Spada nella Rocca. Ho sempre fatto parte di Borgo Loreto, per il quale ho ricoperto anche il ruolo di responsabile dei costumi. Negli ultimi anni mi sono avvicinata al Corteo Margerita di Ciriè, Caselle e Lanzo. Ho vestito i panni della Marchesa già l’anno scorso, al Torneo delle Città Medievali, e in alcune sfilate svolte fuori da Ciriè. Ma il Palio sarà il momento più importante.
Cosa ti piace delle sfilate storiche?
Tante cose. Mi piacciono soprattutto gli abiti e i dettagli degli abiti.
E del Palio?
Il clima che si viene a generare, le gare. Ciriè vive. Il Palio riesce ad unire tutta la città, nonostante la rivalità tra i Borghi. È un’emozione. Ci metti impegno, passione, dedizione, tempo, stanchezza e stress per due anni, ma poi arrivi a questi tre giorni e rimani a bocca aperta e pensi: “È bellissimo”.
Il momento che preferisci?
La sfilata.
E tra le gare?
Il tiro alla fune.
Chi fu Margherita di Savoia?
Fu una donna carismatica, coraggiosa, determinata, capace di governare da sola con grandi risultati in un periodo in cui la guida politica era riservata agli uomini.
Ti senti un po’ come lei?
Vorrei, mi piacerebbe. E sono contenta di avere la possibilità di farla rivivere.
Qual è la prima cosa che hai pensato quando Barbara Re ti ha chiesto di prendere il suo posto?
Non ci potevo credere. Ci ho pensato mezzo secondo e poi ho accettato. È stato un riconoscimento di Barbara nei miei confronti, secondo lei sono la persona più adatta, anche perché sono stata un po’ la sua ombra in questi anni, l’ho seguita in questo percorso fuori e dentro il Palio.
Cosa ti aspetti da questi tre giorni?
Di viverli con grande emozione, da un’altra prospettiva rispetto al passato.
Vestirai i panni della Marchesa solo in questa edizione?
Spero di no, spero di poter continuare.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.