Non ci sarebbe stata alcuna possibilità di salvare Secondina Irma Pezzetti Tonion, l’anziana di 78 anni, originaria di Locana, morta dopo essere cadute dalle scale presso la casa di riposo Villa Sant’Anna, dove era ricoverata. Per quella morte si trovano oggi a processo, pressoil Tribunale di Ivrea (in foto) le due oss che avrebbe dovuto sorvegliare gli ospiti. Secondo la Procura un loro tempestivo intervento avrebbe potuto salvare la donna. Ma, la perizia redatta dal Ctu incaricato dal Tribunale di Ivrea dice tutt’altro. Secondo il medico legale, infatti, le due oss entrarono in servizio alle 22, troppo tardi se si considera che la morte avvenne, secondo gli accertamenti, circa due ore dopo la cena, somministrata alle 19,15. Si mettono bene, dunque, le cose, al momento per le due imputate: Carmela Vigliarolo, 63 anni di Pertusio, e Annamaria Carvelli, 63 anni, di Perusio, rispettivamente Difese dagli avvocati Leo Davoli e Filippo Amoroso. A loro carico la pesante accusa di omicidio colposo per l’incidente, avvenuto il 24 marzo del 2013. Il cadavere di Pezzetti Tonion venne rinvenuto il mattino successivo ai piedi di una scala antincendio. Vano ogni tentativo di rianimarla. Il decesso sarebbe avvenuto per shock emorragico, dopo aver battuto la testa sul pavimento. Fu una caduta accidentale? Forse. Ma il Pubblico Ministero Chiara Molinari aveva immediatamente chiesto il rinvio a giudizio di Vigliarolo e Carvelli, convinta che le due dipendenti dimenticarono di sorvegliare l’anziana nel loro consueto orario di visita tra le camere, la sera precedente, quando doveva trovarsi nella suo letto e non girare per la struttura. Il turno di Carvelli e Vigliarolo andava dalle 22 alle 6 del mattino. “Non potevano essere presenti al momento della caduta e della morte, avvenuta diversi minuti prima” sostengono le difese. E il Ctu dice anche di più: “Pezzetti Tonion - aggiunge nella sua relazione, esposta in udienza venerdì scorso - non aveva bisogno di essere contenuta in quanto autonoma nei movimenti e con disturbi comportamentali tali da richiedere solo blanda sorveglianza da parte del personale. La morte fu sicuramente una circostanza fortuita non dovuta all’azione di terzi. La morte fu conseguenza diretta di uno shock emoraggico ipovolemico”. Il processo è stato rinviato al 23 novembre e, probabilmente, in quella data arriverà la sentenza. Le parti formuleranno le conclusioni ed il giudice Ludovico Morello sarà chiamato a pronunciarsi. Era stata invece già archiviata la posizione di Gheorghe Tiboaca, di 36 anni, residente a Rivara che in un primo momento era stato indagato con l’accusa di favoreggiamento personale, per aver tratto in inganno le autorità durante l’interrogatorio. In realtà, pochi giorni dopo, Gheorghe si era reso conto di aver fatto confusione circa l’orario in cui aveva visto per l’ultima volta la Pezzetti. Quindi aveva richiamato i Nas di Torino da cui era stato sentito. Lo avevano richiamato, però, per le “rettifiche” circa cinque mesi dopo e a quel punto l’uomo aveva potuto ammettere lo sbaglio, ribadito poi davanti al Pm Molinari. Ad alleggerire la posizione delle imputate potrebbe contribuire inoltre, dal punto di vista delle difese, il fatto che Villa Sant’Anna l’organico sia sottodimensionato in base al numero di ospiti, per altro disposti su due piani.
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