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'ndrangheta in città. "Chivasso Solidale" mischia le carte e attacca gli sciacalli

Riceviamo e pubblichiamo Se non bastavano i clamori della vicenda concernente la torteria, la situazione emergenziale della pandemia Covid, ora sulla città e sul sindaco Castello si adombrano nubi e veleni dovuti alla nuova inchiesta sulla malavita organizzata dei giorni scorsi e che vede tra gli arrestati un chivassese più o meno noto. Dalle intercettazioni pubblicate su alcuni organi di stampa, si evince che il chivassese arrestato, nell’ultima elezione amministrativa, pur sostenendo fattivamente il candidato di centro destra (Doria), si metteva in contatto con Castello (per salire sul carro del vincitore) sostenendo di averlo votato, affinché potesse aiutarlo a risolvere una questione concernente il bar delle ex casette tav. Cosa non avvenuta, anzi, dati i “casini” causati dalla loro gestione, gli viene tolta e viene anche cambiata la destinazione d’uso dei locali. Da quanto si evince dalle intercettazioni a carico del Sindaco Castello non vi sono imputazioni o ombre di illegalità che possano far sospettare collusioni e quant’altro. Chivasso Solidale si stringe intorno a Claudio Castello, sottolineandone l’integrità morale e il suo rigore amministrativo. Qualcuno (ex Sindaco di Boschetto) si è già erto a paladino della legalità adombrando e augurandosi avvenimenti quali il commissariamento della città o le dimissioni del Sindaco, scaricando così tutto il proprio livore e invidia, peraltro mai celati in questi anni di amministrazione, nei confronti di Castello. Per il Sindaco parlano gli atti amministrativi di questi quattro anni, tutti con la massima trasparenza e alla luce del sole, con bandi e avvisi pubblici. Parla la gestione della pandemia con tutti gli oneri caricati, in primo luogo, sulle spalle del primo cittadino. Parlano le centinaia di cittadini che con lui si interfacciano perché siano risolti i problemi grandi e piccoli che investono la città. Parlano le opere realizzate in questi anni per aiutare lo svolgersi della vita quotidiana dei propri concittadini. Il nostro sostegno al Sindaco Castello è incondizionato e riteniamo che il fango che il fuoco “amico” insieme a quello dei suoi avversari di sempre che vogliono tirargli addosso, sia da condannare e rigettare come pura azione di sciacallaggio mediatico e politico. 

Chvasso 11/05/2021 Chivasso Solidale 

Eh no. Tutto possiamo accettare tranne che ci si definisca sciacalli. La domanda è "Chivasso Solidale" le ha lette le intercettazioni o "straparla"? Evidentemente no. Lo avesse fatto conoscerebbe il tono confidenziale attraverso cui il sindaco Claudio Castello nel 2017 parlò con "Pino" Vazzana. "I fratelli Vazzana - scrivono gli inquirenti -  sono affiliati in epoca antecedente al 27 febbraio 1991 e con dote di picciotto." E non erano solo telefonate di Vazzana al candidato sindaco  ma anche del candidato sindaco a  Vazzana, in cerca disperata di voti, in occasione del turno di ballottaggio. E' normale chiedere voti senza sapere chi te li porta e dove li va a prendere? Notiamo che "Chivasso Solidale", rappresentata da Giovanni Mastroleo, dalla compagna nonché  assessora Tiziana Siragusa e dai consiglieri comunali Domenico ScaranoAnnalisa De Col, tira in ballo l'ex senatore Renato Cambursano ma non anche l'ex sindaco Libero Ciuffreda che sulla legalità ha lavorato per 5 lunghi anni. Anche Ciuffreda, sulle pagine del nostro giornale, s'è detto preoccupato. In ogni caso una verità c'è. Da un punto di vista giudiziario, come già successe nel 2011, nessun amministratore pubblico è attualmente indagato e imputato. Resta la parte morale e su quella si gioca lo scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa. Vedremo, nelle prossime settimane, se il Ministero dell'Interno nominerà gli Ispettori in accordo con il Prefetto.

Liborio La Mattina

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