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Le balle dei cinquestelle

Le balle dei cinquestelle

Vito Crimi pinocchio

Grande ola domenica scorsa al Circo Massimo. Bene! Ci siamo. I ciquestelle ce l’hanno fatta! In due anni toglieranno il finanziamento pubblico ai giornali e la metteranno in quel posto ai grandi gruppi editoriali, a cominciare dall’Espresso.  In sintesi: dai 100 milioni (????) si passerebbe ai 50 e poi a più nulla. Tutto bene? Neanche per idea. Perchè questa “verità” raccontata a suon di slides dal sottosegretario Vito Crimi è una balla clamorosa. Prendiamo la Provincia di Torino. Cosa succederebbe se domani si togliesse anche solo un euro di quel Fondo lì? A chiudere, o a boccheggiare e poi a chiudere, saremmo noi, Torino Cronaca, la Valsusa, l’Eco del Chisone, Il Mercoledì, Il Risveglio popolare, Luna Nuova, finanche Sprint e Sport. Cioè praticamente quasi tutti tranne i giornali del Gruppo L’espresso, cioè Repubblica + La Stampa, che, infatti, il contributo non lo prendono. Ironia della malpensata i cinquestelle firmerebbero la morte di chi in questi anni ha dato loro grandi spazi e andrebbero a favorire proprio quei “giornaloni” che a parole dicono di voler combattere, distruggere, disintegrare. Da qui in avanti i contraccolpi sarebbero tremendi. Chiuderebbe l’unica tipografia indipendente (si trova a Cavaglià). Avrebbe seri problemi di stare sul mercato chi distribuisce i giornali (Devietti e Taramino) e per molte edicole (pensiamo al pinerolese dove leggono solo l’Eco del Chisone) non avrebbe più senso lo stare aperte.  Si aggiungono i giornalisti, tutti stipendiati a tempo indeterminato che da disocuppati e con la Naspi finirebbero con  il fare rientrare dalla finestra i soldi risparmiati. Fin qui la parte economica che sarà anche un danno enorme ma nulla al confronto  del disastro all’informazione in generale. Perchè è evidente che la “democrazia” è direttamente proporzionale al numero di giornalisti in circolazione. Così com’è evidente che il contributo che i cinquestelle vogliono tagliare, ha “contribuito” fino ad oggi a rendere i giornali “finanziati” davvero indipendenti dai padroni e dai clienti pubblicitari, che peraltro su intenet i soldi li danno direttamente agli americani di Google. E ci fermiamo qui incrociando le dita e pregando che ad un mondo già di per sè difficile e problematico non ne segua un altro fatto di comunicati stampa e video di Di Maio e Salvini da commentare su Facebook. Riedizione moderna dei comunicati di Regime del ventennio fascista. Dal Circo Massimo al Circo Bodrum...
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