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22 Settembre 2014 - 10:23
Nel vedere il suo nome iscritto tra gli ospiti di punta della Festa dell’Unità qualcuno s’è subito chiesto: “ma che ci fa Nicolai Lilin a parlare in una festa di un partito a favore dell’intervento Nato in Ucraina?”. Alcuni eporediesi se lo son chiesto, anche con un vivace dibattito sulla pagina facebook “Sei di Ivrea se”. “Un po’ come organizzare un Referendum contro la caccia nell’azienda della Beretta” ha ironizzato qualcuno, o un Gay Pride nella sede della Lega Nord. “Il Pd è come la balena bianca – attacca Pierre Blasotta del Movimento 5 Stelle -, dentro c’è tutto e il contrario di tutto. Il Movimento, invece, è fermamente contrario alla guerra, e soprattutto a quella ucraina, che potrebbe espandersi”.
A spiegare la stranezza dell’incontro (mentre in settimana il Parlamento Europeo ha votato la contrarietà all'intervento Nato in Ucraina) ci ha provato Davide Gamba del “Circolo degli amici”, organizzatore per la parte culturale insieme a Gianmario Pilo: “l’idea è nata chiacchierando tra noi. Nicolai era l’ultima persona da chiamare per la Festa del Pd. Ma chi mette in discussione le mie certezze mi stimola ad un lavoro di informazione e comprensione”.
E nel suo intervento l’autore di “Educazione Siberiana” (e del più recente “Il serpente di Dio”) non ha fatto economia di attacchi, nel raccontare “il suo punto di vista del conflitto”, come indicava il manifestino di presentazione. Tanto che una militante Pd s’è fiondata sul palco, a fine intervista, per rivendicare il proprio orgoglio nel votare il partito.
In buona sostanza Nicolai Lilin, 34enne scrittore e padre di famiglia, originario della Moldavia e trapiantato in Italia da una quindicina d’anni, ha sottolineato che senza l’intromissione estera il conflitto ucraino nemmeno ci sarebbe, che “l’Ucraina è Russia, e non a caso la prima capitale dell’Unione Sovietica fu proprio Kiev”. Ha definito come una “balla” dietro l’altra l’informazione data nel mondo occidentale, demolendo anche la premessa, formulata dal suo intervistatore Davide Gamba, fondata sul sentimento di nazionalismo come base del conflitto nell’est. “Questo non è nazionalismo, è un’idiozia che si ripete – ha sottolineato Lilin -. Perché voi non sapete niente, voi votate e basta. L’Ucraina è solo una pedina, anche insignificante, dell’America, la quale teme che l’Europa si giri verso la Russia, canale anche verso la Cina, paesi in espansione. Io non sono anticapitalista. Sono cresciuto in Unione Sovietica. Eravamo poveri, ma non avevamo i pidocchi a scuola. Qui ho mandato mia figlia, purtroppo, in una scuola statale, e per tre mesi mi ha portato i pidocchi. Questa è la vostra democrazia. La vostra democrazia è mettere gli anziani negli ospizi. La democrazia schiavizza. Voi dovete ascoltare i vostri anziani (tranne Napolitano), la loro saggezza. Il Nazionalismo vero, come diceva mio nonno che era siberiano, significa amare il proprio paese, e rispettare gli altri”.
Lilin ha raccontato pezzi della sua storia, ha spiegato perché non dobbiamo credere alle “balle” che ci vengono raccontate. “A 12 anni ho vissuto la guerra civile. Nell’89 sono iniziate le tensioni. Si diceva che fossero causate dal Nazionalismo moldavo. Poi si è scoperto che era gente rumena, mercenari. Voi non avete ancora imparato. Perché quello che fa Renzi con Obama (fare sanzioni, bombardamenti di cui nessuno parla, pagare neonazisti per uccidere gente che non viene messa in tv come il giornalista americano) è un atto criminale. Voi votate dei criminali”.
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