AGGIORNAMENTI
Cerca
13 Gennaio 2015 - 17:22
Ivrea Ballurio Elisabetta
Perché non usare parte del grosso patrimonio della Fondazione Guelpa per mettere in sicurezza le scuole? Senza attendere che si gridi, la prossima volta, nuovamente, all’emergenza. Se è vero, com’è vero, che il caso della “Ernestina Bertolè” è solo una goccia nel mare. L’esempio più evidente dello stato di degrado generalizzato in cui versano gli edifici pubblici sotto le rosse torri.
La proposta, provocatoria quanto si vuole, spiazzante, assolutamente pragmatica, arriva dal Presidente del Consiglio Comunale Elisabetta Ballurio. L’ha lanciata, con fermezza, sotto forma di post sul proprio profilo facebook, “minacciando” addirittura che l’inserimento di risorse per la manutenzione e la messa in sicurezza a bilancio, dovrà essere più che una condizione: “un prerequisito per poterlo votare favorevolmente”.
Naturalmente Ballurio parte dal presupposto che sarebbe imperativa la destinazione di risorse comunali (considerando che al Governo è in corso la discussione sull’allentamento del Patto di Stabilità) ma estende il ragionamento al concetto più ampio di “risorse pubbliche”, nel quale rientra a pieno titolo il lascito di Lucia Guelpa. Ragionamento che potrebbe peraltro allinearsi perfettamente alle volontà testamentarie, miranti ad interventi “fruibili e duraturi per la cultura“.
“Disporre di scuole rese finalmente sicure e funzionali – sostiene Ballurio - non solo sarebbe la prova di una Città attenta ai bambini, primi destinatari e futuri veicolatori della cultura, ma trasmetterebbe loro il ricordo di una benefattrice attenta, ideale modello di virtu’ civiche. Le risorse risulterebbero doppiamente valorizzate nel caso di edifici come l’asilo nido Olivetti, unico edificio olivettiano di proprietà del Comune, vanto del Maam e in posizione preminente nel dossier per la candidatura Unesco, dalla cui facciata si stanno purtroppo staccando da tempo le lastre di pietra e nel cui magazzino, per quanto in sicurezza, continua a rimanere l’amianto”.
Una proposta che troverebbe il consenso di alcune aree politiche in Consiglio Comunale (non certo del centrodestra di Tommaso Gilardini a giudicare dal tenore dei suoi commenti: “il comune ha risorse proprie”) e coerente con il desiderio di “una gestione etica della Fondazione” tanto anelato dal gruppo“Viviamo Ivrea” di Francesco Comotto.
E Ballurio non lesina una stoccata alla Fondazione, giudicando uno sperpero i 300mila euro finora spesi per il dossier di candidatura Unesco: “credo proprio non abbia alcun senso spendere centinaia di migliaia di euro in attivita’ di consulenza e comunicazione per chiedere che un edificio olivettiano pubblico diventi patrimonio Unesco, se poi gli piove dentro, si staccano le pietre tenute ora con delle morse e con l’area transennata sotto e ha amianto stabilizzato in magazzino. Sarò naif ma credo che la signora Guelpa sarebbe più onorata con una sua foto in tutte le scuole pubbliche di Ivrea per averle risanate“.
E che problemi ci sarebbero visto che lo stesso Sindaco Della Pepa, a suo tempo, aveva addirittura proposto di usare le risorse Guelpa per acquistare la sede di una scuola musicale squisitamente privata?
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.