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SETTIMO TORINESE. La storia dei deportati, un documento inedito

SETTIMO TORINESE. C’era un pubblico numeroso e partecipe, davanti alla torre medievale di Settimo Torinese, per l’inaugurazione della mostra «Gabbiani, la lezione di Primo Levi» curata dallo storico Silvio Bertotto e allestita dalla locale sezione «Guerrino Nicoli» dell’Anpi.

A tagliare il nastro sono stati due ospiti d’eccezione, Tommaso Cravero, sindaco di Settimo per un decennio, dal 1975 al 1985, e Maria Grazia Sestero, presidente provinciale dell’Anpi di Torino, mentre Marta Rabacchi ha fatto gli onori di casa. Sono altresì intervenuti Carmen Vizzari, presidente del consiglio comunale, e il vicesindaco Giancarlo Brino.

Fra il pubblico erano numerosi i parenti di partigiani e di deportati nei campi nazisti. Costituita da diciotto grandi teli dalla grafica accattivante, la mostra è di indubbio effetto poiché collega la tavola periodica del russo Mendeleev ai racconti che Levi inserì nella raccolta «Il sistema periodico», un libro dalla forte unità tematica dove le parole si legano insieme come una lunga catena di molecole.

Richiamandosi ai racconti di Levi, Bertotto ripercorre anche la storia di una generazione che non passò indenne attraverso il fascismo, il secondo conflitto mondiale, la Resistenza, la deportazione nei lager tedeschi e il turbolento dopoguerra.

Contestualmente all’inaugurazione della mostra, l’Anpi ha presentato il volumetto «Schutz, Imi und Juden. Deportati nei campi nazisti, Settimo Torinese 1943-1945» dello stesso Silvio Bertotto. Oltre all’autore sono intervenuti il sindaco Tommaso Cravero, Franca Avataneo (nipote di Aldo Castelletti, imprenditore ebreo, ucciso ad Auschtwitz), Massimo Bottin (figlio dell’internato militare Bruno Bottin) e Leone Osano (figlio di Quinto Osano, deportato a Mauthausen).

La pubblicazione si configura come uno strumento didattico per gli insegnanti e gli alunni che desiderano accostarsi a quelle dolorose vicende. In particolare presenta alcune figure di deportati e internati che nacquero, vissero o si trasferirono dopo la guerra a Settimo: l’autore le ha scelte fra quelle che meglio rappresentano la drammaticità del fenomeno.

Una scheda riguarda i croati di Mrzla Vodica che furono costretti al lavoro coatto nelle acciaierie Cravetto di Settimo. Si tratta di un episodio assolutamente sconosciuto della storia locale. La mostra sarà ancora aperta sabato 11 settembre (ore 17-19) e domenica 12 (ore 10-12 e 17-19) presso la torre medievale, con ingresso dalla piazza Vittorio Veneto, dove si troverà in distribuzione gratuita il volumetto sulla deportazione. Il video della presentazione è sul sito www.anpisettimotorinese.it e sulla pagina Facebook della stessa Anpi di Settimo.

 
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