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Ozegna celebra il 4 novembre: “La libertà e la democrazia non si ereditano, si difendono ogni giorno”

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, istituita nel 1919, ricorda la fine della Prima guerra mondiale e il valore di chi ha servito il Paese

Ad Ozegna, stamattina 4 novembre la giornata si è aperta nel segno del raccoglimento e del ricordo. Nella piazza del municipio, tra tricolori e divise, la comunità si è riunita per celebrare la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, appuntamento che ogni anno unisce memoria storica e impegno civile.

La ricorrenza, istituita nel 1919 per commemorare la fine della Prima guerra mondiale e la vittoria italiana, rappresenta uno dei momenti più significativi del calendario civile. Da allora il 4 novembre è il giorno dedicato a chi, in armi e in pace, serve la Repubblica e difende i valori di unità, libertà e democrazia. È una data che non celebra la guerra, ma la riconciliazione e la coesione nazionale, ricordando il sacrificio di milioni di uomini e donne che hanno reso possibile l’Italia di oggi.

Durante la cerimonia, accompagnata dalle autorità civili, militari e religiose, il sindaco ha ricordato il significato profondo della giornata: «Oggi celebriamo il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Un giorno che ci invita a riflettere sui valori fondamentali che tengono viva la nostra Repubblica: la patria, la democrazia e la libertà».

Nel suo discorso, il primo cittadino ha sottolineato come queste parole, spesso date per scontate, debbano tornare a essere pilastri della vita quotidiana. «La patria non è solo un confine geografico — ha detto — ma è la casa comune, il luogo dove cresciamo, lavoriamo, ci aiutiamo e costruiamo il nostro futuro».

Il sindaco ha voluto rimarcare anche il senso di partecipazione e rispetto che fonda la convivenza civile: «La democrazia è il diritto di esprimere le proprie idee, di partecipare, di essere ascoltati. Ma è anche il dovere di rispettare le opinioni altrui e le istituzioni che rappresentano tutti noi».

E parlando di libertà, ha ricordato il sacrificio di chi l’ha difesa: «La libertà – quella per cui tanti uomini e donne hanno sacrificato la vita – non è solo poter fare ciò che vogliamo, ma è poter vivere in un Paese dove la dignità di ogni persona è tutelata».

La cerimonia ha visto la partecipazione delle scuole di Ozegna, degli Alpini, dei rappresentanti dell’AIB, della Polizia Locale, dell’Arma dei Carabinieri di Agliè e del Consigliere regionale Sergio Bartoli. Un momento di comunità, costruito sull’ascolto e sulla memoria.

Ma il passaggio più emozionante del discorso è stato rivolto ai più giovani: «È importante che siate qui, perché solo conoscendo il passato possiamo costruire il futuro. Il 4 novembre non è solo una ricorrenza: è una lezione di vita».

Un pensiero che si lega al presente, in un momento storico segnato da conflitti e divisioni: «Viviamo in un periodo complesso. Vediamo guerre riaccendersi non lontano da noi, tensioni sociali e politiche, la fatica di restare uniti. Ma proprio per questo il 4 novembre deve essere un faro: ci ricorda che solo insieme possiamo affrontare le sfide del presente».

La cerimonia si è chiusa con le note dell’inno nazionale e un applauso collettivo, segno di una comunità che non dimentica. «Che questa giornata — ha concluso il sindaco — ci aiuti a sentirci parte di qualcosa di più grande: una storia, una nazione, una speranza condivisa. Viva le Forze Armate, viva gli Alpini, viva l’Italia, viva Ozegna». 

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