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14 Ottobre 2025 - 10:40
Rondissone si è trasformata in un piccolo scrigno di profumi e colori. La Sagra del Canestrello, giunta alla sua 21ª edizione, ha attirato un numero impressionante di visitatori: famiglie, bambini, giovani e anziani, tutti pronti a scoprire, gustare e vivere la tradizione, dal Canavese e non solo. Una festa che non è solo dolcezza, ma anche storia, comunità e identità del territorio.
Piazza Borella è stata il cuore della manifestazione, ospitando la Santa Messa, la benedizione dei canestrelli, la camminata “Rondissone Cammina” e la semifinale del concorso “Quality Talent”.
Le strade del paese sono state invase dai profumi di zucchero, burro e vaniglia. Il mercato dei canestrelli ha esposto le creazioni dei produttori locali e di altri comuni: al cioccolato, al limone e alla nocciola, con gusti diversi e sapori unici.
Il canestrello, sottile e fragrante, si riconosce per il suo motivo a griglia. Ha origini antiche, risalenti al Medioevo, quando veniva chiamato nebula e utilizzato come variante delle ostie nelle cerimonie religiose. Era preparato per matrimoni, battesimi e comunioni come bomboniera dolce, simbolo di festa e buon augurio.
A Rondissone, il canestrello è entrato nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino nel 2004. Da allora, la sagra celebra ogni anno questo dolce e la sua comunità.
«La Sagra del Canestrello, giunta alla ventunesima edizione, è una festa ormai parte della nostra tradizione e del paniere dei prodotti tipici della Città Metropolitana. È un’importante occasione per aggregare, socializzare e tramandare le tradizioni del nostro paese ai più giovani. Anno dopo anno, cerchiamo di far crescere questa iniziativa», ha commentato il sindaco Antonio Magnone.
Nel Salone Polivalente, sempre in Piazza Borella, si sono tenuti la Cena del Canestrello e il laboratorio “Canestrellando”, dove i bambini hanno impastato, cotto e portato a casa il proprio dolce. Momenti di gioia, festa e condivisione che hanno reso la sagra un’occasione di incontro per tutta la comunità.
Il presidente della Pro Loco, Daniele, ha raccontato: «Siamo alla festa che celebra il nostro dolce tipico. Il canestrello risale al Medioevo e veniva preparato in occasione di eventi speciali come matrimoni o battesimi. Oggi produciamo tre gusti: limone, cioccolato e nocciola. La versione al cioccolato fa parte del paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. L’impasto è cotto su ferri caldi per soli 20-25 secondi: serve precisione, perché è molto sottile».
«È il secondo anno che organizziamo Canestrellando, il laboratorio per bambini. Impastano, vedono la cottura e portano a casa il dolce come ricordo. Così imparano la manualità e la cultura del nostro dolce», ha aggiunto.
Tra i momenti più significativi, la visita del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha pranzato con il sindaco e la Pro Loco, sottolineando il valore delle tradizioni locali come risorsa culturale ed economica.
Tra profumi, sorrisi e chiacchiere, Rondissone ha mostrato la forza di una tradizione viva. La sagra non è solo dolcezza, ma comunità, identità e passione condivisa. E il canestrello? Sempre protagonista: unico, amato, inimitabile.
Il sindaco Antonio Magnone con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e i volontari della Pro loco
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