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25 Settembre 2025 - 16:55
Ci sono viaggi che non si misurano in chilometri, ma nei sorrisi, negli abbracci e nelle emozioni condivise. Dopo la visita a Ciuruleasa degli ospiti cavagnolesi, è stata la volta di Cavagnolo ad aprire le proprie porte agli amici rumeni. L’arrivo della delegazione del Comune di Ciuruleasa, Distretto di Alba, ha trasformato tre giornate di fine settembre in un mosaico di incontri, scoperte e legami, ricambiando la visita istituzionale compiuta due settimane prima dal Comune di Cavagnolo.
Il sindaco Ioan Marius Cioara, il vicesindaco Nicoleta Cioara, accompagnata dal marito, e il professore di storia e geografia hanno varcato la soglia del Municipio, accolti dal sindaco Andrea Gavazza, dall’Amministrazione comunale e dai cittadini. Tra i saluti ufficiali e la visita al paese, ciò che ha colpito fin da subito è stato il calore dell’accoglienza, fatto non solo di strette di mano, ma di gesti sinceri e spontanei.
Il programma ha intrecciato momenti istituzionali e conviviali, mostrando agli ospiti non solo l’organizzazione del territorio, ma soprattutto la sua anima. La festa di borgata Casa Mosso ha rappresentato il cuore di questi giorni: musica, balli, piatti tradizionali e sorrisi hanno creato un’atmosfera capace di superare ogni barriera linguistica. Non è mancata una giornata a Torino, dove gli amici rumeni hanno potuto ammirare i monumenti e respirare l’energia di una città ricca di storia e cultura. La delegazione ha visitato la Città Metropolitana di Torino, incontrando il vicesindaco Jacopo Suppo e con il sindaco di Cavagnolo, che è anche consigliere metropolitano, Gavazza a far gli "onori di casa": un momento di grande valore istituzionale e umano, che rafforza i legami con la comunità rumena, ormai da anni ben integrata sul territorio, e apre la strada a nuove opportunità di collaborazione e amicizia.
Il sindaco Andrea Gavazza con il collega Ioan Marius Cioara e il vicesindaco Jacopo Suppo
Il sindaco cavagnolese racconta un fine settimana di incontri, sorrisi e momenti di festa: “Siamo felici di aver ospitato gli amici rumeni di Ciuruleasa, nell’ambito dello scambio culturale in corso. In questi giorni abbiamo potuto mostrare il nostro bel territorio, organizzato una visita istituzionale in Città Metropolitana a Torino e vissuto momenti di festa a Lauriano e in borgata Casa Mosso, occasioni di incontro con le associazioni e i cittadini. Lo scambio ha l’obiettivo principale di rendere ancora più protagonisti i tanti cittadini di origine rumena che vivono qui in Italia, perfettamente integrati nelle nostre comunità. Grazie di cuore per la visita, arrivederci al prossimo incontro!”
L’iniziativa nasce dal forte legame costruito nel tempo tra Cavagnolo e la comunità rumena residente, che oggi rappresenta una parte importante della vita sociale del paese. Promossa anche da Rodica e Lucian Sicoe, aveva l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra le due comunità e valorizzare la presenza dei cittadini rumeni tra le colline. Grazie a loro, è stato avviato un percorso di scambi culturali e istituzionali che ora inizia a dare i suoi frutti.
Come spiega Rodica: “Sono di origine rumena, arrivo da Ciuruleasa, provincia di Alba Iulia. Vivo in Italia da 28 anni e a Cavagnolo da 24 anni, dove ormai mi sento a casa. Ma non posso non sentirmi a casa anche a Ciuruleasa, dove purtroppo riesco ad andare solo una volta all’anno. In Italia siamo tantissimi rumeni e spesso ci si fa un’idea della Romania e dei rumeni senza conoscerla davvero. Volevo che il nostro sindaco, Andrea Gavazza, vedesse chi siamo, da dove arriviamo, come si vive lì, perché siamo qui, e com’è realmente la Romania, per potersi fare una sua idea della Romania e dei rumeni. Allo stesso tempo, in Romania i cittadini si sono fatti un’idea di come viviamo in Italia e di come siamo visti qui. Per questo ho pensato di mostrare al sindaco di Ciuruleasa, Marius Cioară, la realtà, così anche lui potesse formarsi un’opinione precisa. Questo è uno dei motivi per cui a me e mio marito è venuta l’idea di far gemellare i due comuni. Visto che entrambi i sindaci sono giovani e molto impegnati per migliorare la vita dei loro cittadini, sono sicura che, dopo essersi conosciuti, troveranno tante opportunità e progetti da realizzare insieme, per noi e per i nostri comuni.
Cercheremo anche noi, rumeni che viviamo a Cavagnolo e nei dintorni, di farci conoscere meglio: chi siamo, da dove veniamo e quali sono le nostre tradizioni. Abbiamo già parlato della possibilità di creare una comunità. Siamo in tanti a Cavagnolo e dintorni, ma purtroppo non siamo molto uniti. Se riuscissimo a creare questa comunità, forse riusciremmo anche a unire meglio i rumeni. Siamo pochi quelli interessati, ma questi giorni mi hanno insegnato una cosa bellissima: “Anche per fare 1000 km si inizia con un passo”. Ci tengo a ringraziare i due sindaci per aver accettato la mia richiesta di gemellaggio, tutte le persone che mi sono state vicine e mi hanno aiutata a organizzare l’accoglienza del sindaco di Ciuruleasa e della sua delegazione. Un grazie speciale anche a tutti gli italiani che mi hanno sempre trattata come una di loro e non solo come “la rumena”, e un grande grazie al vostro giornale “La Voce!”
L’ultima serata, lunedì, prima della partenza, Rodica e suo marito hanno preparato una cena speciale, invitando a tavola tutti, rumeni e italiani insieme, in un momento di convivialità che ha racchiuso lo spirito di questi tre giorni: amicizia, scambio e condivisione.
Questa esperienza non è stata soltanto un viaggio, ma un vero ponte tra due comunità, lontane geograficamente ma vicine nello spirito. Una strada costruita sul rispetto reciproco, sulla voglia di conoscersi e sull’amicizia che cresce giorno dopo giorno.
Il sindaco Marius Cioara e tutta la delegazione rumena hanno ringraziato la comunità cavagnolese per la calorosa accoglienza, sottolineando come questo scambio rappresenti un passo importante per far crescere il senso di appartenenza dei cittadini rumeni e, allo stesso tempo, rafforzare i legami con le proprie radici.
Dal Piemonte ai Carpazi, da Cavagnolo a Ciuruleasa, la distanza si è accorciata grazie a tre giornate che hanno fatto dell’accoglienza e della condivisione il loro filo conduttore. E se i confini sulla carta geografica rimangono, quelli tra le persone si sono sciolti in un abbraccio sincero.
Un’esperienza che non si chiude con un saluto, ma che apre nuove pagine di collaborazione, amicizia e memoria condivisa. Perché ciò che resta, al di là delle parole, è la certezza che, quando l’incontro è vero, i chilometri diventano solo un dettaglio.
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