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20 Settembre 2025 - 15:06
Sta andando in scena in queste ore, a Torino, la manifestazione regionale per la Palestina organizzata dal Coordinamento Piemontese per la Palestina. Migliaia di persone si sono radunate nel pomeriggio in piazza Statuto, punto di partenza del corteo che attraversa le vie del centro con bandiere, striscioni e cori. L’appuntamento, fissato per le 14.30, è diventato un vero e proprio momento di mobilitazione collettiva, con la presenza di associazioni, movimenti, sindacati e partiti che hanno scelto di aderire all’iniziativa.
La richiesta dei manifestanti è chiara: fermare la strage di civili, interrompere ogni forma di complicità politica, economica e militare con Israele. Nei cartelli compaiono parole come “apartheid”, “genocidio”, “stop alle armi”, a sottolineare la radicalità delle posizioni espresse. Sotto accusa non solo il governo nazionale, ma anche la Regione Piemonte, chiamata a rivedere gli accordi accademici, economici e finanziari in essere con Israele.
Il corteo si muove tra canti, tamburi e slogan ripetuti in coro: “Palestina libera!”. Molti partecipanti hanno scelto di indossare la kefiah, altri hanno portato con sé fotografie e disegni dei bambini uccisi nei bombardamenti, trasformando la manifestazione in un lungo fiume di dolore e denuncia.
Non mancano momenti di tensione simbolica: alcuni striscioni accusano le istituzioni europee di indifferenza colpevole, mentre altri mettono in primo piano l’embargo delle armi come unica via per fermare l’orrore della guerra.
Torino, ancora una volta, si conferma piazza sensibile ai temi internazionali e ai diritti umani. L’iniziativa di oggi segue i presidi organizzati nei giorni scorsi in altre città piemontesi – da Ivrea a Cuneo, da Biella a Vercelli – a testimonianza di un malessere diffuso e di una solidarietà che non intende spegnersi.
La marcia continuerà per tutto il pomeriggio, con arrivo in centro città, dove sono previsti interventi dal palco e testimonianze di chi, da anni, porta avanti la causa palestinese in Italia.
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