Cerca

Attualità

Biella chiama, l’Italia risponde: 400 mila cuori per la grande marcia delle penne nere (FOTO & VIDEO)

Tra pioggia e polemiche, è cominciata la 96ª Adunata nazionale: Biella si trasforma in un abbraccio collettivo per gli Alpini. Un rito laico di memoria, fierezza e identità

Biella oggi non è soltanto una città. È un battito collettivo. È una voce che risuona dalle Alpi al mare, passando per borghi dimenticati e città frenetiche. È il canto silenzioso di migliaia di uomini e donne che, con una piuma sul cappello e un ricordo nel cuore, arrivano da ogni angolo d’Italia per dire: “noi ci siamo”.

È iniziata così, tra la pioggia battente e le lacrime di commozione, la 96ª Adunata nazionale degli Alpini, la più attesa, la più partecipata, la più sentita degli ultimi anni. Per tre giorni, Biella diventa la capitale morale del Paese, chiamata ad accogliere un popolo di oltre 400 mila persone, un fiume umano che cammina, canta, si abbraccia, ricorda.

Alle 9 in punto, sotto un cielo grigio e denso, si è alzata la bandiera. Piazza Duomo era gremita. Duemila persone, strette sotto gli ombrelli, immobili e composte, hanno partecipato al rito più solenne. Nessuno ha parlato. Nessuno ha guardato il telefono. Solo il tricolore che saliva, la fanfara che intonava l’inno nazionale, e gli occhi lucidi di chi, con la divisa o senza, porta nel cuore una storia che non si cancella. A fare gli onori, il generale Michele Risi, comandante delle Truppe Alpine, insieme alle massime autorità civili e militari.

La cerimonia ha segnato l’apertura ufficiale di un evento che travalica il tempo e la cronaca: è la celebrazione di un’identità collettiva, fatta di fatica, neve, silenzi, montagne, coraggio e spirito di corpo. Biella, che non ospitava l’Adunata da decenni, ha preparato 24.000 tricolori per accogliere i suoi ospiti. E li ha distribuiti ovunque: balconi, alberghi, finestre, scuole. Perché oggi, più che mai, è importante sentirsi parte.

E se le nuvole fanno temere il peggio, nessuno pare preoccuparsene. Gli Alpini sono abituati al gelo, alla neve, al disagio. Per loro conta solo esserci. Marciare. Incontrarsi. Ricordare. Domenica, quando le fanfare attraverseranno il centro cittadino nella sfilata conclusiva, sarà il momento più atteso: partenza alle 9, chiusura con il passaggio della “stecca” a Genova, che ospiterà l’edizione 2026. Ma l’Adunata non è solo un calendario, è un sentimento.

Anche la politica si è accodata all’abbraccio collettivo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affidato ai social un messaggio che ha colpito il cuore degli Alpini e dei Bersaglieri (anch’essi radunati in contemporanea a Marsala):
“Coraggio, dedizione, spirito di sacrificio, amore per la Patria: sono i valori che da sempre vi contraddistinguono e che vi rendono motivo d’orgoglio per l’Italia intera. Viva gli Alpini, viva i Bersaglieri, viva l’Italia”.

Parole potenti, soprattutto in un’epoca in cui il senso di appartenenza si sgretola sotto l’onda dell’individualismo. In mezzo al corteo, domenica, ci sarà anche Guido Crosetto, ministro della Difesa, piemontese, figlio e nipote di Alpini. Un ritorno a casa, il suo. Con la penna sul cappello e lo stesso sguardo fiero dei suoi avi.

Ma come spesso accade quando la storia incontra la memoria, la festa non è per tutti. A gettare un’ombra sull’entusiasmo diffuso è intervenuto il collettivo “Le Parole Fucsia”, che ha rilanciato online una lettera firmata da alcuni genitori biellesi, preoccupati dalla presenza degli Alpini nelle scuole:
“È molto grave che la propaganda militarista e nazionalista sia entrata così facilmente nelle aule. Alcuni Alpini hanno narrato episodi della storia in modo soggettivo e antistorico, intonato canti bellici, fatto colorare divise militari ai bambini della materna”, si legge nel documento.
Una denuncia che ha acceso il dibattito: tra chi difende la neutralità della scuola e chi rivendica la trasmissione della memoria come dovere civico.

Roberto Ravello, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, non ha usato mezzi termini: “Accuse ridicole. Gli Alpini sono un esempio di laboriosità e solidarietà. Chi li attacca, evidentemente, non conosce la loro storia”.

Biella, intanto, va avanti. Sotto la pioggia o sotto il sole, la città si è stretta attorno ai suoi ospiti con un calore che va ben oltre il folclore. Perché non si tratta solo di penne nere e fanfare. Si tratta di un’Italia che non si arrende, che ricorda, che resiste.

E domenica, quando l’ultimo passo della sfilata risuonerà tra i portici e le vie, qualcuno forse piangerà. Non di malinconia, ma di gratitudine. Perché anche quest’anno, nonostante tutto, l’Italia ha risposto alla chiamata. E lo ha fatto in piedi, con la testa alta. Come un Alpino.

IL PROGRAMMA

Programma dell’Adunata – Biella 9-11 maggio 2025

VENERDÌ 9 MAGGIO

  • Ore 9:00 – Alzabandiera in Piazza Duomo

  • Ore 9:15 – Onore ai Caduti in Piazza del Battistero, sfilata lungo Via Italia, ulteriore omaggio ai Caduti presso i Giardini Zumaglini

  • Ore 10:30 – Inaugurazione della Cittadella degli Alpini nei Giardini Alpini d’Italia

  • Ore 11:30 – Inaugurazione della Cittadella della Protezione Civile nel Giardino Vittorio Emanuele II

  • Ore 18:30 – Sfilata dei vessilli da Piazza La Marmora a Piazza Duomo

  • Ore 19:00 – Sfilata dei gonfaloni, del Labaro ANA, del vessillo della Sezione di Biella e della Bandiera di guerra da Piazza Unità d’Italia a Piazza Duomo; a seguire, discorso di benvenuto del Sindaco e onori ai gonfaloni

SABATO 10 MAGGIO

  • Ore 10:00 – Incontro tra il Presidente nazionale, le sezioni all’estero, delegazioni IFMS e militari stranieri (su invito) presso Auditorium Città Studi, corso Pella

  • Ore 13:00 – Lancio dei paracadutisti allo Stadio La Marmora-Pozzo

  • Ore 16:30 – Santa Messa nel Duomo di Biella

  • Ore 17:30 – Sfilata con Labaro ANA e vessilli da Piazza Duomo

  • Ore 18:00 – Saluto delle autorità (Sindaco, Presidente della Regione, Presidente della Provincia e Presidente ANA) presso la Biblioteca Civica, Piazza Curiel 13

  • Ore 21:00 – Concerti itineranti con cori alpini e fanfare in tutta la città

DOMENICA 11 MAGGIO

  • Ore 8:00 – Ammassamento

  • Ore 8:45 – Onori alla massima autorità

  • Ore 9:00 – Inizio della Grande Sfilata

  • A seguire – Passaggio della "stecca" a Genova (Adunata 2026) e ammainabandiera in via La Marmoradavanti alla tribuna autorità

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori