FONTANETTO PO. Tra il verde delle risaie vercellesi, in un intricato scacchiere di rogge e stradine di campagna, a metà strada fra Vercelli e Chivasso, si trova Fontanetto Po.
“Io sono nata a Torino, ma è qui che sono tornata dopo il matrimonio – spiega la sindaca Claudia Demarchi -. Fontanetto era il paese di mio padre, e in famiglia gli siamo sempre stati molto legati”. Demarchi era già stata prima cittadina del suo amato paese per tre mandati, dal 1988 al 2001, per poi ricandidarsi nel 2016.
“Descriverei la nostra piccola realtà di circa 1100 abitanti, attraverso quelle che per me sono le sue tre essenze: musica, arte e natura. Musica perché questo è il borgo natio del noto violinista e compositore Giovanni Battista Viotti, a cui è dedicato il nostro teatro – ci illustra molto orgogliosa la sindaca -. Per quanto concerne l’arte, non possiamo non citare il nostro meraviglioso campanile, uno dei più alti della provincia, che abbiamo inserito nel circuito FAI delle giornate d’autunno. Inoltre, abbiamo in progetto un ambizioso restauro del centro storico del paese, con i suoi magnifici portici, in collaborazione con il Politecnico di Torino. Infine, la natura è l’elemento portante, la cornice della nostra località: oltre a trovarci all’interno del Parco fluviale del Po, all’interno del territorio comunale si trova una riserva naturale chiamata Palude di San Genuario, un sito di importanza europea, dove hanno nidificato negli anni specie che sembravano estinte”.
Uno dei negozi rimasti in paese è la pasticceria “Gnoato & Molinari”, gestita dalla signora Antonietta che porta avanti la tradizione dolciaria locale. “Una volta le donne preparavano l’impasto per i biscotti e poi venivano qui da noi al forno per cuocerli – racconta -. Noi abbiamo deciso di portare avanti quest’usanza e produciamo i Dus ad Funtanet. Ve ne sono di due tipi: quelli da pucciare nel vino, come nei secoli scorsi facevano gli uomini a fine pasto, e quelli con la ciliegia, per cui i bambini vanno pazzi. Il segreto dei nostri dolci – ci rivela – è la pasta frolla: aggiungiamo della buccia di limone grattugiata, che le dona una particolarità”.
Ma l’attività che ha sempre caratterizzato Fontanetto Po è senza dubbio l’agricoltura. Nello specifico, vista la zona, la maggior coltura è ovviamente il riso. Proprio fuori dal paese, al di là della ferrovia, si trova l’Antico Mulino San Giovanni. “Questa è una struttura costruita dal conte Tournon durante il XIX secolo – racconta Lorena Scalvenzo, proprietaria insieme al marito del mulino – ed è stata attiva fino alla fine degli anni ’80. Ora è diventato un ecomuseo inserito nel circuito delle Terre d’Acqua, ed è possibile visitarlo su appuntamento. Tutte le informazioni sono reperibili al sito del comune di Fontanetto Po o scrivendo a maurogardano@libero.it”.
Anche al giorno d’oggi la coltura del riso rimane la propulsione di queste terre. Ne sono esempio il giovane Riccardo Priora, 21 anni, ed il suo socio Pietro Laurini, 30 anni.
“Le nostre attività si dividono in due rami: uno si occupa solamente di agricoltura biologica, mentre l’atro utilizza i metodi più convenzionali – esordisce Riccardo -. La nostra specificità è la varietà da noi denominata Verelè: è stata ottenuta da vari incroci naturali e brevettata nel 2019”.
“Le particolarità del Verelè – continua Pietro – sono il suo breve tempo di cottura, 10/12 minuti, e la sua colorazione: oltre alla versione nera, in seguito ad un’ulteriore lavorazione, lo possiamo trovare in rosa. Si tratta del primo riso rosa al mondo”. Conclude così Riccardo: “Si tratta di un vero prodotto di nicchia, si arriva a poterlo coltivare in poche decine di ettari, anche per l’attenta selezione che viene operata, alla ricerca dei chicchi più consoni alla cucina”.
Un elegante teatro dedicato al violinista Giovanni Battista Viotti: Covid permettendo, ha sempre fatto registrare il tutto esaurito con gli spettacoli di “Teatro Lieve”
Il vero gioiello di Fontanetto Po è probabilmente il suo elegante teatro, dedicato al violinista di origine fontanettese Giovanni Battista Viotti (1755-1824). Costruito nel 1920, in pieno stile Liberty, è stato interamente ristrutturato fra il 2006 e il 2010. Dal 2013 il direttore artistico è Giovanni Mongiano, attore di fama nazionale e direttore della compagnia Teatro Lieve.
“La stagione teatrale nasce da una convenzione fra Regione Piemonte, Comune di Fontanetto Po, Fondazione Piemonte dal Vivo e Teatro Lieve – racconta Mongiano -. Nell’ultima stagione 19/20 avevamo duecento abbonati, a fronte di 220 posti disponibili. Ciò dimostra l’affezione del pubblico ed il grande successo che la stagione riscuote. Conosciamo bene i gusti dei nostri spettatori, che vengono da tutta la provincia, e cerchiamo quindi delle pièce adatte a loro e ad essere rappresentate qui. Anche questo non accettiamo contributi da enti o associazioni, per mantenere la nostra indipendenza di scelta”.
Purtroppo la pandemia, come del resto ha fatto con tutto il settore teatrale, ha investito anche questa piccola, ma molto ricca, realtà culturale. Durante l’estate 2021 il teatro Viotti ha deciso di mettere in scena gli spettacoli rinviati a causa della pandemia, fra cui uno con protagonista Anna Foglietta. Così gli abbonati hanno potuto assistere a queste performance in sicurezza, all’aperto, nella suggestiva location della piazza San Rocco di Fontanetto. Il cambio di scenario è stato reso necessario dalla drastica riduzione di posti a sedere all’interno del teatro, causa distanziamento. Nel suo piccolo, questa iniziativa rappresenta un primo banco di prova per la ripartenza dell’industria culturale, soffocata come ben sappiamo dal COVID nell’ultimo anno e mezzo.
(SERVIZIO FOTOGRAFICO A CURA DI MIRELLA PAVIA)