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Il Grande Fresco risorge a Capodanno: dopo quindici anni il cult torinese torna per una notte sola alla Suoneria di Settimo Torinese

Poesia, canzone d’autore e follia controllata per accogliere il 2026 con uno spettacolo che promette di non fare prigionieri

GUIDO CATALANO

GUIDO CATALANO

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Dopo quindici anni di assenza dalle scene, Il Grande Fresco torna per una serata unica e sceglie la notte di Capodanno per farlo, trasformando il passaggio al nuovo anno in un evento che punta dritto al cuore della scena culturale indipendente. L’appuntamento è fissato per mercoledì 31 dicembre, alle 22.30, allo Spazio Combo – Suoneria, in via Partigiani 4 a Settimo Torinese, con uno spettacolo speciale che segna il ritorno di un vero e proprio culto dello spettacolo poetico-musicale italiano.

Per quasi un decennio Il Grande Fresco ha riempito club, teatri e festival di Torino e di tutta Italia, conquistando un pubblico fedele grazie a una formula originale, imprevedibile e profondamente identitaria, capace di mescolare poesia, musica, ironia e momenti di pura follia. Ora quel mondo riemerge per una sola notte, con l’obiettivo dichiarato di festeggiare, ma anche di ricordare cosa ha rappresentato quello spettacolo per un’intera generazione di spettatori.

Sul palco si ritrovano Guido Catalano e Federico Sirianni, pronti a celebrare l’arrivo del nuovo anno insieme al loro pubblico. Accanto a loro c’è una novità significativa: Matteo Castellan, polistrumentista al pianoforte e alla fisarmonica, che prende il posto di Matteo Negrin, storico “terzo uomo” del gruppo. Un cambio che rinnova il suono e l’atmosfera dello spettacolo senza tradirne lo spirito originario, mantenendo intatta l’identità che ha reso Il Grande Fresco un fenomeno.

Federico Sirianni

La serata promette un mix esplosivo di poesia, musica, ironia e sorpresa. Non mancheranno le poesie stralunate, intense e divertenti di Catalano, le canzoni romantiche, oniriche e taglienti di Sirianni, e le rubriche che hanno fatto la storia dello spettacolo, come l’indimenticabile “I grandi classici della canzone internazionale tradotti da Google”. Un ritorno che non è semplice nostalgia, ma un vero e proprio rito collettivo, capace di alternare risate e commozione in un equilibrio che ha pochi eguali nel panorama italiano.

Lo spettacolo ha una durata di 90 minuti. Il biglietto intero è fissato a 50 euro più diritti di prevendita, mentre il ridotto è disponibile a 40 euro più diritti di prevendita. Una scelta che colloca l’evento come una proposta speciale, pensata non solo come spettacolo, ma come esperienza per accogliere il 2026 con qualcosa di radicalmente diverso rispetto ai tradizionali veglioni.

Al centro della serata resta la figura di Guido Catalano, poeta torinese nato nel 1971, autore di nove libri di poesie e di romanzi, diventato negli anni un caso culturale capace di riempire teatri e circoli Arci con una scrittura che oscilla tra romanticismo, ironia e provocazione. Accanto a lui Federico Sirianni, cantautore genovese residente a Torino, vincitore di numerosi premi tra cui Musicultura, Bindi, Lunezia Doc e Premio Bertoli, finalista più volte alla Targa Tenco e indicato da Bruno Lauzi come “il vero erede della grande scuola genovese dei cantautori”.

Matteo Castellan

Con l’ingresso di Matteo Castellan, musicista torinese classe 1973, forte di oltre mille concerti in Italia e all’estero e di collaborazioni con artisti e teatri di primo piano, Il Grande Fresco si presenta rinnovato ma fedele a se stesso. Non è solo un ritorno, ma una festa dichiarata. Una notte speciale per chi ha amato questo spettacolo, per chi ne ha solo sentito parlare e per chi vuole salutare l’anno nuovo con poesia e canzone d’autore, lontano da ogni ritualità scontata.

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