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09 Novembre 2025 - 17:42
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Data di inizio 23.11.2025 - 18:00
Data di fine 23.11.2025 - 21:00
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A Casalborgone, domenica 23 novembre, il Teatro San Carlo si trasformerà in un palcoscenico di denuncia e rinascita. L’associazione La Gallina, con il patrocinio del Comune, porta in scena “Amore in(calco)labile” di Paola Colonna, uno spettacolo di arti performative per ricordare, gridare e trasformare la violenza contro le donne in gesto artistico e consapevolezza collettiva.
Non una celebrazione rituale della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma un atto di resistenza poetica. Il corpo diventa linguaggio, il gesto si fa memoria. Sul palco si alterneranno danzatori, performer e voci del territorio torinese, in un intreccio di musica, parola e movimento che invita a guardare la ferita, non a nasconderla.
Aprono la serata, alle 18, I Buffoni di Corte, con “Passo a due sulle note di Shallow”, coreografie di Elisa Crosetto con Mattia Perlo e Gaia Chiapino. Dal 2008, questo gruppo lavora sul territorio con giovani e persone con disabilità, costruendo spazi di arte inclusiva dove la danza diventa davvero per tutti. “Da noi – spiegano – si entra nel racconto, ci si lascia trasportare e si dimenticano le differenze”.
Alle 18.30, Massimo Mavellia ed Edith Ben portano in scena “A sproposito di…”, liberamente ispirata a Le parole di Bartezzaghi: una riflessione su come il linguaggio, le parole quotidiane, possano ferire o liberare. Il corpo danzante diventa qui strumento di analisi, un modo per mostrare come spesso “usiamo le parole a sproposito”.
Chiude la serata, alle 18.45, Paola Colonna con la performance che dà il titolo all’evento, “Amore in(calco)labile”, ispirata al testo “La mia libertà” di Maria Teresa Ustia. Le danzatrici – tra cui Roberta Crippa, Margherita Data-Blin, Mara Di Palma, Sofia Alessandra Leone e Lorella Loddo – si muovono tra le creazioni di gesso di Silvia Danesi, calchi e forme che evocano i corpi feriti, guariti o in guarigione. Un teatro di metamorfosi, dove le corazze diventano ali, e la fragilità prende il posto della paura.
L’ingresso è a offerta libera e consapevole, perché anche scegliere quanto donare è un atto di partecipazione.

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